Migranti. La strage di Steccato di Cutro, tra le 59 vittime anche 33 donne e 12 bambini

E’ una strage di migranti quella avvenuta intorno alle cinque di questa mattina nello specchio d’acqua antistante la località Steccato del comune di Cutro, una ventina di chilometri appena da Crotone. E’ soprattutto una strage di bambini: dodici fra i 59 accertati sino ad ora, e anche una strage di donne, 33 quelle recuperate fra acqua e rottami.

A quell’ora un vecchio motopeschereccio carico di migranti, almeno 150, ma qualcuno tra i superstiti parla di circa duecento, si stava avvicinando alla spiaggia quando la furia del mare, forza tre con onde alte due metri, lo ha sbattuto contro gli scogli. La malridotta imbarcazione di legno si è spezzata in due andando letteralmente in frantumi. Molte delle persone a bordo sono sate scaraventate in acqua, altre sono rimaste incagliate tra i rottami. A lanciare l’allarme alla polizia è stato un pescatore che transitava nella zona ed ha notato l’imbarcazione già distrutta e i primi corpi galleggiare in acqua.

Agli occhi dei soccorritori che man mano arrivavano sul posto – carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, capitaneria di porto, vigili del fuoco, personale del 118, croce rossa italiana, si è presentata una situazione apocalittica. Man mano hanno iniziato a recuperare i cadaveri spinti dalla marea sulla battigia, prima una ventina, poi sempre di più fino ad arrivare, almeno per il momento, a 59 vittime, tra le quali appunto molte donne e bambini: sicuramente uno di 7 anni e un altro di pochi mesi appena come testimonia un vigile del fuoco che ha recuperato personalmente i corpi.

Le operazioni di recupero, che non si sono mai fermate per tutta la giornata e andranno ancora avanti fino a notte, sono state rese difficili anche dalle condizioni proibitive del mare, tre corpi sono stati ritrovati sulla spiaggia di Belcastro, nel catanzarese, a qualche decina di chilometri dal luogo del naufragio. Tanti, per fortuna, anche i superstiti, tra i quali molti minori, in tutto 80 persone, 59 delle quali già trasferite al Centro per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altre 21 sono attualmente ricoverate all’ospedale civile di Crotone, solo una delle quali in gravi condizioni. Le forze di polizia hanno sottoposto a fermo uno dei presunti scafisti, pare di nazionalità turca.

Il barcone carico di migranti provenienti per lo più da Iran, Afghanistan, Siria era partito quattro giorni fa dal porto di Izmir, in Turchia. L’imbarcazione era stata avvistata nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme in zona erano stati inviati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientra agli ormeggi. E’ stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, tuttavia, non è stato possibile fare altro che constatare lo spiaggiamento del barcone ormai completamente distrutto.

Le salme delle 59 vittime sono state trasferite al palazzetto dello sport di Crotone dove in queste ore è atteso il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi subito dopo la riunione in Prefettura con il coordinamento operativo dei soccorsi. “Dolore per le vittime, tra le quali molti bambini” è stato espresso da Papa Francesco all’Angelus di oggi. Per il Capo dello Stato Sergio Mattarella “questa tragedia non deve lasciare indifferenti” ed ha invitato l’Unione Europea a governare il fenomeno dei migranti. Cordoglio anche dal premier Giorgia Meloni e dal’intero mondo politico. Fonte: Il Crotonese