Milan-Napoli 0-1: il capolavoro di Rino Gattuso “dedicato” a De Laurentiis

Abbiamo trepidato tutti per Rino Gattuso ieri sera, nella magica notte del nostro guerriero di Schiavonea, la prima da avversario come allenatore nella “sua” San Siro sponda Milan. E abbiamo esultato anche per lui al gol di Politano che ha sancito la vittoria degli azzurri.

Il Corriere della Sera definisce la vittoria del Napoli sul Milan a San Siro “Il capolavoro di Rino”. Per essere un allenatore delegittimato, in silenzio stampa imposto dalla società e costretto ad assistere al toto-nomi sul suo successore, ha compiuto un capolavoro… 

Il tecnico mette in campo una squadra che, pur privata di elementi preziosi come Lozano, Manolas e Rrahmani, appare rivitalizzata e più consapevole delle proprie forze… Rino si prende una rivincita sul presidente De Laurentiis che dopo avergli sottoposto bozze della proposta di rinnovo del contratto ha iniziato a coltivare dubbi sul suo operato.

Per la prima volta da allenatore batte il suo Milan e mette a tacere le critiche che gli sono state rivolte. Difficile che la sua avventura al Napoli prosegua dal momento che il rapporto col presidente è irrimediabilmente compromesso ma vuoi mettere la soddisfazione di salutare, dopo una pioggia di critiche, con un Napoli in Champions?

Non si può dire miracolo a Milano, dunque, il Napoli ha vinto con merito 1-0. Ed è un successo che cambia la prospettiva della stagione. La squadra di Gattuso ha giocato una partita attenta, intelligente ed equilibrata. Ha raggiunto così la Roma al quinto posto a 50 punti, a due punti dal quarto posto dell’Atalanta. E teoricamente ha risucchiato anche il Milan nella lotta Champions: i rossoneri sono a 56.

È stata la serata che Gattuso e i suoi attendevano da mesi. Il Napoli ha giocato molto bene, ha sbagliato pochissimo, ha tenuto il campo con concentrazione e non ha regalato nulla. Nel finale, ha sfoderato anche una signora prestazione difensiva. Una delle novità della serata è che in campo gli azzurri hanno finalmente mostrato l’ardore che da sempre viene attribuito all’allenatore. E, a differenza di tantissime partite, non hanno mai commesso errori di superficialità.

È la serata che ha dato ragione ai sostenitori del disimpegno europeo per avere più energie in campionato. Mentalità che non ci ha mai convinto: i risultati della giornata, però, con le sconfitte di Roma e Milan, soffiano in quella direzione. Vanno fatti i complimenti a Gattuso che ha preparato molto bene il match, soprattutto in mezzo al campo. E anche dal punto di vista mentale: il Napoli è parsa altra squadra rispetto a quella che troppe volte è stata preda di amnesie.

Probabilmente Pioli ha avuto eccessivo timore del Napoli, o forse ha impostato la partita per lo 0-0 e ha provato a sfruttare le ripartenze. Il Milan, però, praticamente non è mai ripartito e ha commesso un errore marchiano con Kessie sul gol di Politano: un’uscita a vuoto che ha squadernato il campo agli azzurri che hanno sfruttato scientificamente l’errore.

Il Napoli ha giocato con concentrazione e intelligenza. La squadra è sempre rimasta corta, ha progressivamente preso il controllo del campo e, soprattutto, non ha mai messo il Milan in condizione di essere pericoloso. Già nel primo tempo è stato il Napoli ad avere le occasioni migliori, in entrambe le occasioni con Zielinski: in un caso, è stato bravissimo Donnarumma; in un altro, il polacco ha schiacciato troppo il tiro che è finito di poco fuori. Poi, a inizio ripresa è andato in vantaggio con un bel diagonale di Politano e ha difeso il vantaggio con il fisiologico affanno: nessuna preoccupazione particolare.

Insigne a sinistra, soprattutto nel primo tempo, è stato una spina nel fianco della squadra di Pioli. Ha orchestrato, dato i tempi e, quando ha potuto, si è accentrato per rendersi più pericoloso. Gattuso ha disinnescato sia Kessie – il più temuto che però deve aver risentito della gara all’Old Trafford, è stato inesistente e quando si è visto, ci ha fatto una cortesia – sia Calhanoglu al rientro. Ottime le prove in mediana di Fabian e Demme, ma è impresa complessa stilare una graduatoria dei più bravi.

Così come è impossibile trovare la nota stonata della serata. Probabilmente solo Mertens. Ma è una nota preoccupata più che stonata. Il belga è davvero l’ombra di sé stesso. Sembra inadatto a giocare oggi partite di Serie A, non ha la condizione per farlo. La speranza è che sia una questione di tempo. Il timore è che possa essere qualcosa di più serio che possa aver ripercussioni sulle prestazioni future del belga. Ma questa è una serata da godersi. Al futuro ci pensiamo da domani.