Milan, il ritorno di Gattuso: “Mirabelli mi ha marcato ad uomo, come Baresi”

E’ appena terminata la conferenza stampa di presentazione di Rino Gattuso. L’ex giocatore rossonero ritorna a Milano, come allenatore della Primavera.

Ecco le sue dichiarazioni: “Tre settimane fa quando mi ha chiamato il direttore, avevo già parlato con altre squadre, Mirabelli sembrava Franco Baresi con la marcatura a uomo. Ho speso tanto a livello mentale, son qui per merito di Fassone e Mirabelli, sono orgoglioso di essere tornato a casa. Ho tanta responsabilità ma vengo qui solo per allenare i giovani. Tra due anni vedremo quale sarà il mio percorso”.

Sullo staff: “Dello staff porterò Riccio, il mio secondo, Innocenti che era con me a Pisa”.

Sulla chiamata dei compagni: “Ho avuto parecchie telefonate, qualcuno mi ha dato dello scemo, ma non sono un calcolatore, vivo alla giornata”.

Sul passo indietro allenare la Primavera: “Avevo più di 10 squadre tra estero e Italia. La scelta di venire qui è perchè volevo una condizione sicura per lavorare, il fatto di tornare qui è perchè mi hanno voluto fortemente, non è un passo indietro”.

Sul messaggio ai tifosi: “Sono qui per finire un prodotto, giocare a calcio è un qualcosa di serio”.

Sulle motivazioni: “Fassone e Mirabelli ci hanno provato in tutti i modi, il fatto poi di pensare solo al campo e di non pensare ad altre problematiche è importante”.

Sul modo di allenare: “Ho sempre fatto giocare tanti giovani, in questi due anni mi hanno aiutato tantissimo. A Pisa venivamo da un momento difficile e siamo andati alla ricerca dei giovani. Stress? Devo pensare solo al campo, devo portare solo il fischietto, al resto ci pensa il club”.

Sul modulo: “Linea a quattro, centrocampo a tre, poi avanti vediamo”.

Il modello degli allenatori: “Se sono venuto qui è perché reputo Montella molto preparato, mi piace la tipologia di gioco, ed è un qualcosa che mi manca. In questi anni a livello difensivo le mie squadre hanno sempre sofferto poco, mentre negli ultimi 20 metri mi manca qualcosa, è un orgoglio lavorare con lui”.

Cosa non vorresti vedere nei ragazzi: “Non vorrei vedere la superficialità, giocare a calcio è un privilegio, vedo tanta superficialità. Non mi piace la gente che cazzeggia”.

Sul suo ritorno: “Le responsabilità le sento da quando faccio questo lavoro. Sono molto contento ma sono un martello e stresso tutti, la Primavera, chi mi conosce sa che sono uno che tiene a fare per bene questo lavoro”.

Anche Fassone e Mirabelli sono intervenuti

Fassone“Stare con Baresi, Gattuso e Galli insieme è un orgoglio, bentornato a Casa Rino. E’ nata in fretta, abbiamo pensato anche al settore giovanile. Voglio ringraziare Bianchessi ma volevamo una sola testa pesante per supportare poi il lavoro di Gattuso. La chiacchierata con Rino è nata quasi casualmente, Mirabelli ha fatto con lui un paio di chiacchierate, ha accettato questo incarico e questo ruolo, ci darà una mano enorme, a lui non resta che dare il nostro ringraziamento e l’in bocca al lupo”.

Mirabelli: “Ringraziamo Rino, aggiungo il fatto che portare Rino al Milan è stato fantastico. Il senso di appartenenza deve partire dai giovani, la genialata non l’ho avuta io, una sera Fassone dice: “Ma Rino Gattuso? Perchè non pensiamo a lui?”. Così ho chiamato subito Rino e ho trovato in lui tanta voglia ed energia, bravo quindi al dottor Fassone che ha avuto questa genialata”.