Mimì e Serena, una grande magia

Fonte: TvBlog

Io sono Mia è uno di quei casi in cui l’affetto per la storia e la sua protagonista supera ogni diffidenza nei confronti del prodotto. Troppo forti le emozioni provate nel rivivere la storia di Mia Martini, dagli esordi fino al Sanremo 1989, quello di un brano che ha fatto storia come “Almeno tu nell’universo”, per fermarsi a notare la qualità di un film-tv che a volte, purtroppo, resta incatenato al comparto “fiction”.

Eppure, la magia avviene lo stesso. Nonostante Io sono mia pecchi, nella prima parte (la seconda, va detto, è su un altro livello) di qualche dialogo poco convincente, nonostante la regia a volte scivoli in scene che non convincono, si resta a guardare il film-tv fino alla fine, senza guardare l’orologio, entrando nel mondo di Mimì.

Il motivo sta in due donne: Mia-Mimì, appunto, e Serena. Della prima sappiamo ormai tutto, e questo film-tv ci aiuta a rinfrescarci la memoria sulla carriera di un’artista che, per quanto possa sembrare ripetitivo dirlo, meritava davvero maggiore attenzione. La forza di Mia, la sua passione, che la trascina sia nel lavoro che nella vita privata, diventa la forza motrice di una sceneggiatura asciutta, per niente ridondante che, complice la durata di un film-tv, arriva dritto al punto, ed al cuore.

La Rossi restituisce al pubblico una Mia Martini allegra, appassionata, innamorata della musica, ma anche debole e capace di inciampare. “Sei donna ed hai avuto successo”, le dice l’amica Alba (Nina Torresi): la Mia Martini portata in tv dall’attrice non si arrende, anche quando sembra averlo fatto. E forse, proprio in questo suo attaccamento a ciò che la faceva stare bene, va cercata la magia di questo film-tv.Le interpretazioni del resto del cast (in primis Dajana Roncione nei panni di una irrequieta ma adorabile Loredana BertèMaurizio Lastrico in quelli dell’immaginario fotografo Andrea ed Edoardo Pesce, interprete di un giovane ma già saggio Franco Califano) contribuiscono a tenere alta l’attenzione verso un prodotto che sicuramente resterà nella memoria di molti. Merito anche della volontà di Monica Rametta di non soffermarsi sul fare accuse e processi, ma di celebrare un talento incredibile.