Morto a Roma l’ex sottosegretario calabrese Antonio Catricalà

ROMA (24 febbraio 2021) – L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell’Antitrust, Antonio Catricalà, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma, nel quartiere Parioli. Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola. Sul posto sono presenti la Polizia e la Scientifica.
Antonio Catricalà era di origini calabresi. Nato a Catanzaro, 69 anni, è stato anche magistrato del Consiglio di Stato della Repubblica italiana, docente di Diritto privato presso l’Università Unipegaso e professore a contratto di Diritto dei consumatori all’Università Luiss di Roma. Da aprile 2017 era presidente di Adr Aeroporti di Roma (socio Igi). Quanto alla sue precedente esperienza di governo, Catricalà è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2011-2013 nel governo Monti e viceministro allo Sviluppo economico nel 2013-2014 nel governo Letta. Nei giorni scorsi il consiglio direttivo dell’Istituto Grandi Infrastrutture (Igi) lo aveva nominato presidente.

Proprio per questa ultima nomina sono in molti a parlare di un gesto apparentemente inspiegabile: appena la settimana scorsa, il 18 febbraio, Catricalà era stato nominato presidente dell’Istituto Grandi Infrastrutture (Igi) al posto di Luigi Giampaolino, morto nel novembre scorso. Nell’occasione si era dichiarato “orgoglioso di questa nomina” e aveva sottolineato l’intenzione di  “presentarsi al nuovo governo con una proposta di semplificazione del sistema attuale degli appalti che possa unificare chiarendo i vari dubbi possibili sul piano interpretativo degli attuali sistemi normativi che stanno intorno al codice 50, quindi sostanzialmente la disciplina degli esclusi, la disciplina dello sblocco cantieri, e il decreto 76 sulle semplificazioni nonché sulla disciplina della fornitura dei servizi”. Il nome di Catricalà era circolato come papabile sottosegretario alla presidenza del Consiglio del nuovo governo Draghi.