Musei. MArRC, carenza personale: rischio riduzione attività

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 19 MAR – “Il Museo soffre di una drammatica carenza di personale, al punto da rendere difficile, se non impossibile, la normale gestione e programmazione delle varie attività.

Ormai siamo arrivati a soltanto un terzo del personale previsto in pianta organica, poco più di 30 unità su 95”. E’ quanto afferma il direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Carmelo Malacrino che parla di “preoccupante situazione, che sempre più si sta trasformando in una vera e propria emergenza”.
“Mi riferisco al personale amministrativo, tecnico e scientifico – prosegue il direttore – oltre naturalmente al settore della fruizione, accoglienza e vigilanza (Afav). Interi profili professionali sono completamente scoperti, tanto da comportare la chiusura al pubblico della biblioteca. Non c’è un archivista, né un informatico, né un funzionario per la comunicazione, mancano tre archeologi sui cinque previsti, così come il laboratorio attende due restauratori su tre. Su dieci assistenti tecnici previsti, ne è presente solo uno. Tutti gli operatori tecnici sono andati in pensione. Per non parlare del personale Afav, estremamente ridotto e affaticato. Da anni, con lettere e monitoraggi, rappresento tale situazione e i rischi verso cui andiamo incontro”.
“Il tutto in un anno estremamente importante e impegnativo – sottolinea Malacrino – quello dell’anniversario dei cinquanta anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace. E’ il momento di riprenderci la quotidianità alla quale eravamo abituati. Ce lo dicono anche le prospettive di un’apertura ordinaria del Museo, a partire dal 31 marzo. Resto fiducioso sull’attenzione di tutti per sollecitare urgenti assegnazioni di nuove unità.
Naturalmente, non posso che ringraziare la squadra del Museo che, con grande impegno e senso di responsabilità, sta sostenendo ogni sforzo per limitare al massimo gli eventuali disservizi”. A partire dal Segretario amministrativo, Maria Elena Giangrande, e dal Coordinatore AFAV, Carmelo Lupica. Ma è chiaro che, in queste condizioni, sarà sempre più difficile”. (ANSA).