Naufragio a Steccato di Cutro, basta lacrime di plastica!

Come sempre accade dopo una tragedia come quella avvenuta a Steccato di Cutro, l’infame retorica accompagnata dalle classiche lacrime di plastica, politici in testa, si spreca. Sessanta i morti finora accertati a seguito dell’ennesimo tragico naufragio di una carretta del mare con a bordo forse 250 persone (provenienti per lo più da Iran, Pakistan e Afghanistan), avvenuto a poca distanza dalla spiaggia di Steccato di Cutro, a poca distanza da Crotone. Tra i morti annegati anche 12 bambini. Un numero che purtroppo è destinato a salire. L’ennesima strage annunciata. L’ennesimo disperato viaggio finito male di chi non ha nessuna altra alternativa se non quella di rischiare il tutto per tutto. La disperazione costringe gli uomini ad accettare anche l’estremo rischio: perso per perso, vale la pena tentare. Uomini e donne lasciati soli di fronte a questa crudele roulette russa che diventano visibili, oltre che preda di bastardi trafficanti di esseri umani, solo quando qualcuno raccoglie i loro corpi annegati in mare. Tanta sofferente umanità sparsa per il mondo, lasciata sola di fronte a questa spaventosa scelta, dove in gioco c’è la vita o la morte, dalle stesse persone che oggi sui loro corpi annegati, versano lacrime di plastica. Politici che avrebbero potuto fare qualcosa per loro e non l’hanno fatto. Da Mattarella, a Meloni, Salvini, Von der Leyen, Occhiuto, e politici vari, è un coro unanime di falso cordoglio, un gigantesco bagno di lacrime di plastica.

Le uniche parole sincere espresse a cordoglio di questa povera gente sono quelle pronunciate da Papa Francesco che da tempo, purtroppo, “predica nel deserto”. Nessuno lo ascolta. Neanche i suoi fedeli pronti a battersi il petto a tragedia avvenuta, salvo poi plaudire a politiche securitarie che impediscono alle ONG di intervenire a soccorso dei naufraghi. E la tragedia di Crotone è l’ennesimo e drammatico esempio. Potevano essere soccorsi se solo in quel tratto di mare ci fosse stata una nave soccorso. Ma la politica dagli occhi di plastica, impedisce alle ONG di navigare e di prestare soccorso. “Se ce la fai ad arrivare bene, altrimenti deponiamo una bella corona in mare, e aspettiamo per vedere dopo a chi a tocca”. È questo quello che realmente pensa l’ipocrita politica che oggi si batte il petto di fronte all’ennesima sciagura annunciata. La stessa politica fatta di personaggi capaci di affogare ogni sentimento, cosi come la verità, dentro un mare di lacrime di plastica.

Le uniche vere lacrime versate su questa sciagura sono quelle dei familiari delle vittime, dei soccorritori, e quelle di tanta buona e brava gente che di fronte a tanto dolore, ha deciso di restare umana… sempre.