‘Ndrangheta e appalti: il filo rosso che porta in Sila ai comunisti (col culo degli altri)

La discarica di Celico

I comunisti col culo degli altri

Tra le carte dell’operazione “Stummer” che ha svelato le connivenze tra la ‘ndrangheta e personaggi insospettabili, ci sono ancora altri documenti che portano anche in provincia di Cosenza e non sono legati al solo Giorgio Barbieri. Per la precisione sulla Sila.

Una delle società sequestrate si chiama Ingeos, è attiva nel settore edilizio, ha sede ad Acri e una serie di appalti in corso in tutta la provincia cosentina. Per la DDA di Reggio si stava attivando da qualche tempo per prendere appalti anche nel Reggino.

Di conseguenza, siamo andati a documentarci su questa impresa cosentina e abbiamo scoperto un sacco di cose interessanti.

Per esempio, che questa Ingeos altro non è che la dimostrazione vivente dell’intreccio affaristico-fraudolento che si perpetua da più anni in Presila e in Sila. La rossa Presila, ahinoi. Diciamo pure che si è innescato sul territorio un triangolo di affari Spezzano Sila-Celico-Acri.

A capo di questo triangolo c’è da sempre una società, tale “Sila Sviluppo s.c.a.r.l.”, nata per gestire i soldi del Patto territoriale silano (50 miliardi delle vecchie lire). Un Patto nato fra questi maneggioni di provincia. Infatti del Patto, a parte la discarica di Celico (3 miliardi 147 milioni di vecchie lire), si è visto poco o nulla, e proprio su questa discarica tanto si è dibattuto, ma pochi sanno o fanno finta di sapere che:

  1. la buca è costata solo 800 milioni di vecchie lire;

  2. che i macchinari che si dovevano acquistare sono stati portati da altra parte in una sola notte e ripartiti all’indomani del collaudo;

  3. che con i soldi rimanenti il “Nuvoletta” (noto capoclan della camorra ma serve solo per semplificare) alias l’avvocato Francesco De Vuono autorizzava la spesa “residua” per asfaltare la strada di accesso della discarica (cosa che il finanziamento non prevedeva)

  4. l’investimento prevedeva la creazione di nuovi posti di lavoro, per la precisione 13. Bene, dopo un periodo di calma apparente, dove il sindaco di Celico Corrado ed il suo braccio destro di allora (oggi attuale sindaco) Falcone si accordavano sui posti di lavoro, la proprietà ha licenziato tutti…

Tutto quanto scriviamo è nell’archivio di Sila Sviluppo, che l’ avvocato Francesco De Vuono conserva gelosamente.

Ma tutto questo non sarebbe potuto accadere se non avesse avuto la complicità di qualcuno. Infatti, presidente di questa società è l’ingegnere tuttofare Michele Molinari noto per le sue piroette politiche. Da Trematerra al PD.

Michele Molinari

Ebbene, per tenerlo a bada, pensano bene in data 7/11/2014  con determinazione n°94, di affidargli attraverso la sua Ingeos SRL (l’azienda oggi sequestrata dalla DDA), con una gara farlocca piena di ricorsi, la ristrutturazione del convento di San Francesco di Paola per un valore di € 956.920,78.

Questa cifra è servita anche ad accontentare il vicepresidente di Sila Sviluppo Mauro Zumpano (anch’esso di Spezzano Sila nonché presidente regionale di CNA) il quale ha semplicemente fornito la sua opera in ferro per l’”abbellimento” del Convento.

Ma siccome l’appetito vien mangiando, ed essendo stati dei bravi esecutori, si è pensato bene di fargli gestire pure il Gal Sila con una dotazione finanziaria di oltre 3 milioni di euro. Beh, possiamo chiedere dove sono andati a finire tutti questi soldi?

Il 75% di queste somme sono state destinate in iniziative produttive nei Comuni di Celico, Spezzano della Sila ed Acri, ma cosa si vede di queste iniziative? Il deserto, a parte una fantomatica brochure da 150mila euro sulla Sila e dei concerti fatti fare a qualche figlio di papà /ma di questo ne parleremo in seguito).

Da sottolineare che il “Nuvoletta”, sì insomma l’avvocato Francesco De Vuono (beato lui!) si riconosce un compenso lordo di 60 mila euro.

E non finisce qui, perché, in vista della gestione del nuovo Gal con dotazione di 5 milioni di euro, pensano bene di farla scientifica, ovvero mantengono in piedi la struttura organizzativa con gli stessi uomini, ma con le loro donne nelle istituzioni.

Infatti la dott.ssa Castiglione moglie di “Nuvoletta” ricopre il ruolo di assessore esterno al comune di Spezzano Sila con deleghe, guarda tu un po’, al Turismo e Sviluppo rurale, materie del Gal Sila.

Ma pare che ci sia spazio e gloria anche per un’altra signora famosa ovvero la moglie del consigliere regionale più comunista (col culo degli altri) ovvero Giuseppe Giudiceandrea, il quale capendo come vanno le cose cerca addirittura di metterci il cappello a questa gestione.

Morale della favola: la rossa Presila che fu è soltanto uno sbiadito ricordo, il vecchio PCI ha prodotto soltanto degli imbroglioncelli che tanto male fanno al territorio e che finalmente vengono perseguiti dalla magistratura onesta.