No Ponte. Il Csoa Cartella aderisce alla manifestazione popolare del 18 maggio a Villa

COMUNICATO

Il CSOA “Angelina Cartella”, per anni centro nevralgico sul versante calabrese della lotta di contrasto alla costruzione del Ponte sullo Stretto, aderisce alla manifestazione popolare NoPonte del 18 maggio a Villa San Giovanni.

In vista di questo importante appuntamento, tra le varie iniziative ideate per favorire la sensibilizzazione ed un ampio coinvolgimento sociale, come Centro Sociale Cartella invitiamo i cittadini e le cittadine di Villa al laboratorio di realizzazione collettiva di striscioni, bandiere e cartelloni per poter colorare la città ed il corteo col nostro dissenso alla Grande ed Inutile Opera. Il laboratorio si terrà domenica 5 maggio dalle 17 alle 19 in piazza Boccaccio sul Lungomare di Cannitello. Il 10 maggio alle ore 18 diamo invece appuntamento a Gallico Marina nei locali del CSOA per l’iniziativa “I fondali dello Stretto sotto un Ponte che non c’è”, in cui il Diving Center di Scilla ci darà modo di immergerci fra le meravigliose realtà naturali sottomarine, che popolano lo Stretto: correnti vorticose, pesci abissali, gorgonie dai colori sgargianti, corallo nero, alghe gigantesche nel cuore del Mediterraneo. Perché per difendere e proteggere questo luogo unico al mondo, bisogna conoscerlo fino in “fondo”!

Il 18 maggio scendiamo dunque nuovamente in strada e sosteniamo con la nostra inesauribile energia e creatività non solo un movimento che dice No ad un ecomostro di cui non abbiamo certo bisogno, trovata elettorale perfetta per produrre consenso e clientele, ma anche per creare aggregazione e pratiche di resistenza e lotta quotidiane sui nostri territori. Crediamo che solo con la promozione della partecipazione e dell’azione diretta di ciascuna e ciascuno di noi riusciremo ad invertire l’esproprio del nostro futuro su questi territori e la distruzione annunciata da un progetto già defunto e resuscitato in segrete stanze, sicuramente irrealizzabile, che può però fare grossi danni con l’avvio anche solo di qualche cantiere e col continuo drenaggio di risorse dalle nostre tasche, impedendo il loro utilizzo nelle effettive necessità.  Non deleghiamo più i nostri bisogni a un sistema di sviluppo suicida, che ci vuole zona di sacrificio, che distrugge boschi e terreni agricoli per collocare pale eoliche e mega impianti fotovoltaici, che cementifica e consuma suolo senza sosta, che considera natura e società pura terra di rapina.

Il Ponte sullo Stretto rappresenta l’esasperazione di questo modello capitalista e coloniale: siamo terra di conquista e profitto per pochi, mentre i giovani continuano ad essere costretti ad emigrare.

NOI DICIAMO NO! DIFENDIAMO LA TERRA E IL NOSTRO FUTURO!