Nuovo Dpcm, giornata decisiva. Mobilità tra Regioni e lockdown mirati: altro round coi governatori

Un quadro di regole generali di livello nazionale nel Dpcm, ma gli interventi chirurgici sulle zone più infette resteranno nelle mani delle Regioni. Perché il grado di contagio del Paese andrà valutato quando il decreto del 25 ottobre dispiegherà i suoi effetti, cioè tra almeno un’altra settimana.

Insomma, nessun lockdown nazionale ma un giro di vite per raffreddare la crescita della seconda ondata di Sars-Cov-2. Sarà modulata così la bozza del decreto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrà tra le mani quando si rivolgerà al Parlamento prima di firmarla in serata o, più probabilmente, nella giornata di martedì. Tra le misure previste – come sempre passibili di cambiare fino all’ultimo momento – ci sarà lo stop alla mobilità interregionale, la chiusura dei musei, ma anche quella dei centri commerciali almeno nel week end, giorni di maggior afflusso. E ancora: bar e ristoranti chiusi anche a pranzo nelle regioni con tasso di contagi a rischio (Lombardia, Piemonte e Calabria), smart working nella Pubblica amministrazione, salvo i servizi pubblici essenziali e, sempre nelle aree a rischio, stop anche ai distributori automatici. In bilico il coprifuoco alle 18, col governo che vorrebbe estenderlo alle 21 per tutta Italia. Anche se il Cts non sarebbe d’accordo preferendo invece le 18 per tutto il Paese. In questo momento è la scelta ritenuta migliore nell’ottica di garantire la tenuta degli ospedali salvaguardando, per quanto possibile, l’economia. E la cornice normativa era già stata definita.

Alle 12.30 Giuseppe Conte entrerà nell’aula di Montecitorio – a Palazzo Madama l’appuntamento è invece alle 17 – per illustrare le nuove misure contenute nel quarto decreto dell’ultimo mese. Un testo frutto del confronto con le Regioni, ponderato anche sulla base degli ultimi dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno fotografato un quadro in “rapido peggioramento” e concordato al tavolo con capidelegazione di Pd, M5s, Italia Viva e Leu al quale, nel pomeriggio di domenica, si sono uniti anche i capogruppo di Camera e Senato. AGGIORNAMENTO COMUNICAZIONI CONTE (http://www.iacchite.blog/conte-limiti-orari-a-spostamenti-per-tutta-italia-e-lockdown-in-aree-a-rischio/). Il presidente del Consiglio e diversi ministri non sono convinti della necessità di un coprifuoco alle 18, anzi Teresa Bellanova lo ritiene controproducente perché “produrrebbe solo maggiore intasamento, esattamente quello che va scongiurato”. Un punto di caduta potrebbero essere le 20 o le 21. Mentre nel quadro nazionale rientrano lo stop alla mobilità interregionale, fatto salvo ragioni di lavoro, e la chiusura dei centri commerciali ogni sabato e domenica. Fonte: Il Fatto Quotidiano