Occhiuto al giudice: “Soffro di stati d’ansia e la mia situazione si è aggravata”

Non passa giorno senza che in tribunale non si svolga una udienza a nostro carico. Corrotti, mafiosi, collusi, guappi i cartuni, non esiste “categoria meschina” che non abbia prodotto querela contro di noi, direbbe Salvini: tutte medaglie. In questi anni di Iacchite’ ne ho visto e sentite di tutti i colori in tribunale, e non solo. Ma l’udienza che più mi ha lasciato sconvolto è stata quella dell’altro ieri, e non per paura di un’eventuale condanna, ma per i contenuti esposti dal sindaco Occhiuto. L’udienza in questione è relativa ad una denuncia per stalking presentata dal sindaco nel lontano 2015 a nostro carico in cui asserisce di essere caduto in una grave crisi depressiva perché “bombardato” dai nostri articoli. I famosi stati d’ansia del sindaco.

Siamo agli albori di Iacchite’. A quel tempo nessuno osava scrivere e dire niente sull’operato intrallazzino del sindaco. La città era completamente nelle sue mani e la stampa locale si mostrava compiacente e asservita, se non complice, con le dovute eccezioni. Occhiuto, sempre a quel tempo, non immaginava minimamente che qualcuno potesse scrivere la sua biografia da un altro punto di vista, forte della complicità e della corruttibilità delle istituzioni (prefettura, procura, questura, comando dei carabinieri).  E questo lo ha colto di sorpresa e senza difese psicologiche. Così, giorno dopo giorno, articolo dopo articolo, Occhiuto ha iniziato a ravvisare forti cambiamenti emotivi della sua già labile e fragile personalità: stati d’ansia e crisi di panico si sono impossessati del sindaco, tanto da ridurlo, a suo stesso dire, in uno stato perenne di frustrazione. Dalla quale, sempre a suo dire, non si è mai più ripreso.

A dirlo è lo stesso Occhiuto proprio nell’udienza dell’altro ieri rispondendo ad alcune domande poste dal nostro avvocato. Sul banco dei testimoni si è presentato un Occhiuto spento, moscio, svilito, con una faccia da paura. Sembrava un allucinato, uno che non dorme da un mese (vedi foto, no photoshop). Oltre alle domande “di rito”, ci siamo voluti accertare, in aula e davanti al giudice, dello stato di salute del sindaco, vista la faccia, chiedendogli: “… da allora, cioè da tre anni a questa parte, la sua condizione di depresso è migliorata, è guarito, o ancora il malessere persiste”?

La risposta di Occhiuto ci ha lasciato basiti e preoccupati (e non poco): “Da tre anni vivo in uno stato di prostrazione mentale ed esaurimento fisico, con crisi di panico e stati d’ansia, vado avanti a farmaci e sedute dallo psicanalista. Ancora oggi avverto il malessere, anzi signor presidente, in questi ultimi 15 giorni la mia situazione psicologica è peggiorata”.

Una risposta che oltre ad allarmarci, perché con la salute non si scherza, spiega anche il perché di tante decisioni sballate del sindaco: non c’è con la testa, per sua stessa ammissione davanti ad un giudice.

La sua grave situazione psicologica non gli permette di avere una visione reale e concreta dei problemi della città. Siamo governati da un sindaco che soffre di ansia depressiva e crisi di panico. Gli servirebbe un bel periodo di riposo, come gli abbiamo consigliato noi in tribunale, magari seguito da qualche bravo specialista, perchè a vedere i risultati in tre anni, quello che lo segue non deve essere tanto bravo.

Ma Occhiuto non si rassegna e nonostante la malattia da lui stesso esposta al giudice, continua  a governare la città tra un antipanico e un ansiolitico. Chissà se la sua esternazione di ieri, a seguito della sentenza del Tar che gli vieta di abbattere il Jolly Hotel, dove si dice pronto a lasciare perché non ce la fa più, è frutto di un momento di lucidità e corrisponde al vero… sarebbe un bene per lui e per l’intera città. Speriamo che comprenda fino in fondo che non tutti i mali, alla fine, vengono per nuocere. E la situazione odierna è l’occasione giusta per prendersi un lungo e meritato periodo di riposo: Occhiù, con la salute non si scherza!