Cosenza, inaugurazione del CinéFrance Filmclub con “Un début prometteur”

Un début prometteur non è solo il titolo dellla divertente commedia di Emma Luchini in programma stasera, mercoledì 19 Settembre alle ore 20, presso la Open Akademia di Cosenza (via Ambrogio Arabia, 11) ma pure l’esordio di un nuovo, originale sodalizio culturale che prendendo spunto e auspicio dal beneaugurante titolo del film si propone come un nuovo soggetto operante nella città che potrebbe tranquillamente figurare anche in un grande centro.
Il CinéFrance Filmclub nasce infatti per iniziativa di un gruppo di appassionati della cultura francese con l’intento di promuoverla, divulgarla e rilanciarla nell’area urbana cosentina partendo da uno dei suoi tradizionali punti di forza, ovvero il cinema. Va ricordato che per decenni la distanza che separava l’Italia dalla Francia era molto più ridotta di quanto non sia oggi: la musica leggera, la televisione, il cinema, i fumetti e varie altre sfere del costume, della moda, della politica e delle idee vivevano tra loro in uno stato di osmosi tra i due Paesi.
Sul finire degli anni ’70, oltre 30 anni fa, per effetto di un grande rivolgimento mondiale e per vari altri fattori quel legame si è sempre più allentato fino quasi a dissolversi o comunque a divenire, a dispetto di una storia antica e complessa, banale o intermittente. È stata certamente l’Italia a rimetterci di più in questo nuovo assetto, rimanendo risucchiata per conseguenza nell’impero culturale americano, ovviamente nel ruolo di provincia lontana.
Sono tanti a pensarla così e ad avvertire la mancanza di uno scambio più stretto e fecondo con i cugini d’Oltralpe.
Sicuramente lo sono i promotori del CinéFrance Filmclub, ovvero Marie Josè D’Alessandro, Alexandra Imparato-Cipriani, Eva Familiari, Gianluca Gargano e Antoinette Strauss che hanno a loro volta cooptato Ugo G. Caruso, storico del cinema e studioso di cultura di massa, una lunga militanza come critico cinematografico ma soprattutto una formazione culturale che per motivi generazionali e personali sin dall’infanzia ha respirato a pieni polmoni aria di Francia. Frequentatore assiduo del cinema francese e di altre espressioni contemporanee, Caruso, di concerto con gli altri sodali, curerà la programmazione del cineclub attingendo ad un repertorio molto vario che vuole privilegiare soprattutto titoli inediti in Italia, trascurati dalla distribuzione a dispetto di premi o di incassi importanti, senza tralasciarne altri passati un pò distrattamente sui nostri schermi e riproponendo di tanto in tanto film del passato, dai decenni più prossimi ai classici del passato, finanche dell’epoca del muto.
Non mancheranno i documentari o le serie televisive o le produzioni musicali, insomma una ricognizione a 360° sul panorama culturale francese. Il CinéFrance Filmclub più familiarmente CFFC, si ripropone anche di intessere rapporti di collaborazione con le altre associazioni di cultura cinematografica e non, attive a Cosenza, a partire dall’Alliance Franćaise.
Le proiezioni, naturalmente, saranno in lingua francese, talvolta con sottotitoli italiani, laddove saranno disponibili.
Si parte per l’appunto da un titolo incomprensibilmente trascurato dalla distribuzione italiana secondo lo stesso Caruso  che ebbe modo di scoprirlo ed apprezzarlo durante una recente edizione di “Rendez-vous”, annuale rassegna del cinema transalpino organizzata dall’Institut Français per conto dell’Ambasciata francese di Roma.
Opera seconda (dopo “La femme de Rio”, cortometraggio premiato con il César nel 2012), di Emma Luchini, figlia d’arte, “Un debut prometteur”, scritto da Nicolas Rey, è una esilarante commedia on the road, genere nel quale il cinema francese vanta una nobile tradizione.
Il film racconta di Martin (Manu Payet) uno scrittore quarantenne, alcolista e disamorato dalla vita che torna a casa del padre (Fabrice Luchini), un orticultore che vive in campagna con il figlio minore Gabriel (Zacharie Chasseriaud), un sedicenne idealista e romantico che crede di aver incontrato la donna della sua vita, sebbene più grande di lui. L’affascinante e misteriosa giovane donna è Mathilde (la cantante belga Veerle Baetens), una formidabile giocatrice. Martin ce la metterà tutta per disgustare il fratellino, mettendolo in guardia contro quella micidiale truffa che è l’amore. Ma una volta incontrata la donna non può fare a meno di subirne il fascino. Neppure il padre però resta indifferente al suo charme. I tre si ritroveranno a girovogare in auto per la Francia passando da una situazione all’altra, in un crescendo di comicità fino ad un matrimonio in cui però il loro ruolo è solo quello di invitati…
Emma Luchini disegna una serie di accattivanti variazioni del marivaudage che sta alla base di tante commedie memorabili interpretate in carriera dal padre, l’inimatabile Fabrice .
Un evento, come si sarà compreso, ricco di promesse e suggestioni e dunque da non mancare.