Oliverio cambia strategia: dal silenzio stampa all’invasione dei comunicati

Da qualche ora sembra mutata la strategia comunicativa del Presidente Oliverio e del suo staff. Prima il silenzio. Scarni comunicati su cose meno gravi degli incendi che hanno devastato la Calabria e la Provincia di Cosenza. Poi, di colpo, l’incessante, e giusta, strategia opposta. Invasione di post e comunicati stampa, corredati da foto e filmati.

Bene. Almeno si vede, si sente, si legge.

Solo che si osserva nervosismo. Si apprezzano reazioni stizzite verso chiunque dice una cosa che non va nella direzione di Oliverio. Tutti nemici, tutti prevenuti, tutti bugiardi.
E questo non va bene. Diciamo che io per storia e tradizione sono un elettore del centro sinistra. Ho votato Oliverio alle primarie e poi nelle urne.
Mia madre, che è paolana, il giorno delle votazioni si è recata al Santuario di Paola a piedi scalzi per chiedere a San Francesco di far vincere Oliverio. Mamma è buona, gli vuole bene, anche in considerazione della sua presenza affettiva in casa mia quel giorno tragico che mori Papà che era stato per 50 anni dipendente della Provincia.

Quindi non sono un “nemico” di Oliverio.
Posso dire, però, che sono deluso?
Posso dire che si coglie un giudizio largamente negativo su questa esperienza di Governo?
Posso dire che Oliverio brancola nel buio ed è circondato dal nulla, per cui paga anche per colpe non sue, ma non modificate da lui?
Oppure Francesco Dinapoli dirà che anche io sono un nemico?

E comunque i “nemici” sembrano essere tanti e crescono ogni giorno.
Non è forse che oltre alla mutazione della comunicazione occorrerebbe una mutazione nel governo regionale?

Francesco D’Ambrosio