Omicidio Bergamini a “Chi l’ha visto?”. La lettera di Denis alla Internò e l’affronto pagato con la vita

Siamo alla vigilia delle due udienze preliminari (domani accusa e parti civili, lunedì la difesa) al Tribunale di Castrovillari che decideranno se Isabella Internò sarà processata per l’omicidio volontario aggravato di Denis Bergamini e “Chi l’ha visto?”, la storica trasmissione di Raitre è tornata a interessarsi del caso nella puntata andata in onda ieri sera.

Paolo Fattori, il giornalista che segue le vicende giudiziarie dell’omicidio Bergamini ormai da più di dieci anni, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla svolta nelle indagini e nella sua ultima inchiesta ha rivelato una serie di particolari che non fanno altro che confermare la colpevolezza della Internò e chiarito ancora una volta il movente.

Il reportage si apre con l’audio originale del processo del 1991 a Trebisacce contro il camionista Raffaele Pisano per omicidio colposo, terminato con la sua assoluzione. A quel processo ha testimoniato Isabella Internò, all’epoca 22enne. Fredda e insensibile, non tradiva nessun tipo di emozione, attraverso la voce roca e stridula, quando continuava a mentire spudoratamente sostenendo l’assurda tesi del suicidio di Denis e delle modalità con le quali lo avrebbe fatto: come un tuffo in piscina.

Un tuffo che esiste ancora solo nella sua mente perversa e in quella dei suoi familiari che l’hanno sostenuta e ai quali ha armato le mani per uccidere il ragazzo che aveva “osato” umiliarla non accettando di sposarsi con lei nonostante fosse incinta. Lo sanno tutti a Cosenza che è questo il movente dell’omicidio. Lo sanno tutti ormai dal 2009, da quando, in occasione del ventennale della morte di Denis, è uscita fuori finalmente la Verità in attesa che la Giustizia (purtroppo più lenta) faccia il suo corso. 

Fattori chiede all’avvocato della Internò, Angelo Pugliese, fratello di una poliziotta che è stata anche vicequestore a Cosenza e che ha lavorato per anni a Paola insieme al marito dell’indagata (Luciano Conte, anche lui poliziotto), come mai la sua cliente non sia presente nel Tribunale di Castrovillari all’udienza del 2 settembre ma il legale, attorniato da un paio di giovani scagnozzi “travestiti” da praticanti, evita di rispondere. Il marito della Internò, invece, risponde eccome alla consulente nominata da lui stesso per l’incidente probatorio successivo alla riesumazione del corpo di Denis Bergamini. Lei si chiama Liliana Innamorato e dice con chiarezza a Luciano Conte – come ha anticipato dopo l”udienza del 2 settembre l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini – che “il caso si mette male” e che “il corpo di Bergamini ha parlato. “… Io devo vedere quello che mi dice il morto”, dice la consulente e il poliziotto replica stizzito, quasi isterico: “Che deve dire il morto?”. Quanto basta per far sbottare la dottoressa Innamorato, che esclama con decisione: “Il morto pure a distanza di tempo parla…”. Ma neanche questo smuove il servitore (molto presunto) dello stato, il quale dall’alto di non si capisce quale autorità afferma che “al dibattimento non ci si arriverà”. Con l’altrettanto logica replica della consulente, che non solo dice che al processo ci si arriverà ma anche che “… qua ci scanniamo” (https://www.iacchite.blog/omicidio-bergamini-la-consulente-della-difesa-il-morto-pure-a-distanza-di-tempo-parla-qua-ci-scanniamo/).

La dottoressa Liliana Innamorato vede concreto lo spettro del processo per Isabella Internò e le sue dichiarazioni intercettate e ormai diffuse su tutto il territorio nazionale sono non solo una spina nel fianco ma un vero e proprio macigno caduto sulla testa della mantide di Surdo e dei suoi familiari assassini. Perché non solo il corpo di Denis ha parlato ma la stessa consulente che avrebbe dovuto tutelare la signora Internò non può fare a meno di ammettere che la riesumazione del cadavere è la prova provata che Bergamini è stato ucciso e che la foglia di fico del suicidio è stata smontata per sempre.

Fattori passa al movente dell’omicidio e anche quello ormai lo conosciamo ma ci rivela un particolare ancora poco conosciuto e cioè una lettera di Denis a Isabella Internò in occasione delle feste di Natale quando ormai la loro storia era già finita. L’originale potete vederlo nella foto di copertina, le parole sono chiarissime: “… Forse non potrai mai comprendere la mia amarezza per questa avventura finita male… ma a quella decisione ci ho pensato tante volte ma non ce l’ho fatta proprio…”. Non serve molta fantasia per capire a cosa si riferiva Denis quando scriveva “quella decisione”: si tratta dell’aborto della Internò, che fino all’ultimo aveva sperato che Denis la sposasse. E non serve neanche qui molta fantasia per capire che quella decisione segnasse in pratica la fine del loro rapporto o meglio la degenerazione di quella storia. Perché la Internò diventa ossessiva e pericolosa ed esce fuori anche un biglietto anonimo che qualcuno (la procura di Castrovillari conosce anche l’identità di chi l’ha fatto) ha fatto arrivare a Graziella, una ragazza che sarebbe dovuta uscire con Denis e che frequentava la stessa scuola della Internò. “… Se Bergamini è morto, è stata colpa tua…”. Ma ci sarà ancora tempo e modo per trattare quest’altra incredibile vicenda legata all’omicidio del calciatore rossoblu.

L’inchiesta di Fattori volge al termine. Il giornalista lascia intendere che Denis è stato attirato dalla Internò in un presunto “appuntamento chiarificatore”, che altro non era che una “trappola mortale”. Anche in questo caso esistono prove e testimonianze, che non potranno che arrivare alla Verità: una piccola cerchia di persone, familiari della Internò, coperte da pezzi deviati dello stato, ha deciso l’omicidio di Denis Bergamini perché colpevole di “affronto” (ovvero non aver sposato quella donna) pensando che mai e poi mai sarebbe venuta a galla la Verità. Ma hanno fatto male i conti perché la Giustizia, anche se è lenta, alla fine arriva sempre. Anche se qualcuno ha mosso poteri forti e al di sopra di ogni sospetto.