Omicidio Bergamini, la lettera pubblicata dal “giornalista di famiglia” degli Internò era inattendibile anche 34 anni fa

Il processo per l‘omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini si avvia alla conclusione. Da qualche settimana i legali dell’imputata, Isabella Internò, stanno facendo “melina” per l’ascolto dei 10 (dieci) testimoni indicati in lista allo scopo di perdere tempo e di “mascherare” defezioni in un certo senso anche clamorose. E hanno affidato al solito giornalista di famiglia al servizio degli assassini il compito di dare “fastidio” in combutta con l’editore della nota televisione borderline calabrese legata mani e piedi alla ‘ndrangheta per come risulta, peraltro, anche dalle ordinanze di diverse inchieste della Dda di Catanzaro.

L’ultima “perla” risale proprio alla giornata di ieri e riguarda una tragicomica lettera anonima risalente ai giorni successivi all’omicidio di Denis Bergamini nella quale un sedicente “guardone” affermava di aver visto Denis e Isabella Internò nei momenti immediatamente precedenti i fatti e che tutto sarebbe stato un “incidente” scrivendo una serie impressionante di falsità e di incongruenze.

Questa lettera era indirizzata al giornalista della Rai calabrese Santi Trimboli, che stava seguendo attivamente il caso. Trimboli – che è stato contattato nella giornata di ieri da alcuni cronisti – ha riferito di averla letta, di averla considerata assolutamente inattendibile e di averla consegnata al pm che aveva in mano le indagini, Ottavio Abbate. Questa lettera era così assurda che neanche i legali della difesa di Internò l’hanno mai tirata fuori nel corso del processo salvo rispolverarla adesso affinché il giornalista di famiglia potesse divulgarla suscitando l’ira e la rabbia di migliaia di cosentini.

Trimboli ricevette questa lettera il 29 novembre 1989, vale a dire appena 11 giorni dopo l’assassinio di Bergamini e non ebbe dubbi, allora come adesso, che si trattasse di un dozzinale depistaggio, considerato che il 29 novembre 1989 erano già iniziati a serpeggiare dubbi su quanto raccontato da Isabella Internò e da Raffaele Pisano da parte di chi aveva visto il cadavere di Denis e aveva già capito che le versioni ufficiali erano solo menzogne.
Ed il primo giornalista a parlare e scrivere di tutte queste incongruenze e contraddizioni fu proprio Trimboli. Che lesse il delirio contenuto nella lettera e non ne fece, peraltro, mai cenno nei suoi servizi giornalistici.

Di seguito, una selezione degli insulti e delle proteste dei cosentini pubblicati peraltro sugli stessi canali dei media dell’editore-nano…