Palermo, Cafiero De Raho: “Mafia e ‘ndrangheta insieme per droga e rifiuti”

“Dalle indagini emergono cogestioni tra Cosa nostra e ndrangheta ma anche tra Cosa nostra e la camorra, soprattutto per il traffico di cocaina”. E’ la denuncia di Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, intervenuto alla conferenza stampa per i 46 fermi emessi all’alba di oggi a Palermo.
“Sono qui per sottolineare quanto sia importante il risultato conseguito attraverso queste indagini. Lo avevamo detto che dopo la morte di Riina la commissione provinciale non si era piu’ riunita ed era sbilanciata tutta verso gli ultimi ordini del capo. Con la morte del boss corleonese i capi hanno sentito l’esigenza di rivedersi e ripristinare le regole. Risulta anche la cogestione e i contatti con la Ndrangheta sia per ambiti illegali come gli stupefacenti, ma anche per settori legali come il traffico di rifiuti”.

“Mi sembra rilevante che la commissione individui come capo Settimo Mineo, capo mandamento di Pagliarelli. Vuol dire – ha proseguito – che la commissione ha spostato il suo baricentro verso la citta’ di Palermo a differenza di quando questa era in mano ai corleonesi. La strategia delle stragi non e’ condivisa, evidentemente. Viene scelto il piu’ anziano, si riconosce il vertice con un criterio oggettivo, non c’e’ competizione. C’e’ l’esigenza di portare avanti strategie economiche e finanziarie e criminali muovendosi assieme, senza contrasti. Si muovono – aggiunge – ancora con il metodo dell’intimidazione e delle estorsioni utilizzando anche i vecchi, arcaici, metodi come la testa di capretto lasciata sul tavolo di casa di un imprenditore”.