Paola, il prefetto diffida il sindaco per dissesto. Falbo: “Sconfessato anche Di Natale”

Sull’ingente somma che l’Organo Straordinario di Liquidazione (Osl) non ha voluto riconoscere come propria pertinenza, ora il prefetto di Cosenza chiede lumi all’amministrazione comunale di Paola.

Con una nota dello scorso 4 febbraio, l’autorità che rappresenta lo Stato sul territorio ha diffidato gli attuali inquilini del Sant’Agostino, esortandoli ad individuare (entro 20 giorni) i responsabili dei debiti che l’Osl ha escluso dal dissesto dichiarato ed approvato dall’ex sindaco Basilio Ferrari.

Qualora Roberto Perrotta e la sua maggioranza non procedessero in tal senso, la procedura da applicare prevede l’invio di un Commissario “ad acta” nominato per dirimere la questione (tutt’altra cosa rispetto al paventato “scioglimento” del Comune che qualcuno, incautamente, ha evocato).

Il Prefetto, pertanto, intervenendo col codice alla mano e senza entrare nel merito della vicenda, si è espresso secondo termini burocratici standard, appioppando 20 giorni di tempo all’amministrazione Perrotta per venire a capo della situazione.

Per questa ragione, dalle parti di “Progetto Democratico” (coalizione che candidava a sindaco il commercialista Pino Falbo) è stata diffusa a mezzo stampa una nota di apprezzamento.

«Prendiamo atto con soddisfazione della diffida della Prefettura di Cosenza notificata ai consiglieri comunali giorno 5 febbraio 2019 – annunciano i consiglieri Falbo e Anselmucci –in riferimento agli adempimenti che competono esclusivamente ai consiglieri comunali ai fini di individuare i responsabili dei debiti fuori bilancio non riconosciuti dall’Organismo straordinario di liquidazione».

Annoverando nelle ragioni del risultato anche il contributo offerto dalla Rete dei Beni Comuni (Rbc), i “falbiani hanno così proseguito: «I nostri consiglieri comunali insieme alla consigliera Giuliana Cassano del gruppo Rete dei Beni Comuni, hanno da subito dissentito sul comportamento tenuto dal presidente del Consiglio Di Natale, della maggioranza e del segretario generale che addirittura nel consiglio comunale del giorno 17 novembre 2018 hanno deliberato la costituzione di una commissione capeggiata dal segretario generale e composta anche dai capisettore per individuare i suddetti responsabili nel termine di 90 giorni, tutto in violazione di quanto contemplato nel Tuel cercando di esautorare i consiglieri da un compito che, ribadiamo, spetta solo ed esclusivamente a loro».

Quindi l’affondo nei confronti dello “storico” avversario che oggigiorno siede al vertice dell’assise municipale: «Al consiglio comunale del 17 i consiglieri comunali Falbo, Anselmucci e Cassano non hanno partecipato inviando una nota di formale dissenso su quanto intrapreso dal presidente Di Natale e dalla maggioranza, che oggi trova conforto da quanto riportato nella diffida della Prefettura che finalmente riporta il tutto nella legalità. Il comportamento dei nostri consiglieri è stato sempre improntato a tali principi e per questi continueranno a battersi per difendere gli interessi dei cittadini paolani».

Entro la seconda decade di febbraio dovrebbe giungere la mossa dell’amministrazione comunale, da quel punto sarà possibile comprendere cosa accadrà.