Paravati di Mileto. Immagini choc del pestaggio: il ragazzo accerchiato da venti giovani

A Natale il feroce pestaggio del quindicenne a Paravati, frazione di Mileto; a Capodanno il plateale omicidio del 39enne a Soriano. Festività intrise di violenza nel Vibonese , territorio dalle marcate ambivalenze dove i metodi mafiosi o pseudo tali sono duri da sdradicare. Metodi che, per il caso di Paravati, avrebbero coinvolto giovanissimi. Un fatto già grave di suo che diventa più incredibile e addirittura agghiacciante dalla visione delle immagini della brutale aggressione, considerato che contro il quindicenne di San Calogero si sarebbe mosso l’intero branco. Una ventina di giovani, infatti, alcuni dei quali con mazze e catene, avrebbe accerchiato il ragazzo senza dargli una possibilità di fuga. Certo ci sarà ora da capire chi realmente abbia preso parte al pestaggio, chi abbia incitato e chi abbia fatto da “spettatore” ma in ogni caso resta la gravità di quanto accaduto. Nel frattempo i carabinieri – le indagini vengono condotte dai militari della Stazione di Mileto con il supporto della Compagnia di Vibo – avrebbero già individuato il capo-branco, o meglio il giovane che avrebbe organizzato la spedizione punitiva contro il 15enne di San Calogero il quale potrebbe essere stato attirato in una trappola.

Ma la vicenda – su cui nonostante le difficoltà carabinieri e inquirenti stanno cercando di chiudere il cerchio – presenta ancora molti punti interrogativi nel senso che non è stato ancora chiarito se la vittima si sia recata da sola a Mileto (a quanto pare il ragazzo sarebbe arrivato in motorino) e di propria iniziativa, oppure se sulle chat gli sia stato dato un appuntamento per chiarire, facendolo così cadere in un tranello. Quel che è certo è che nei giorni precedenti al pestaggio, sui social ci sarebbe stato uno scambio di “cortesie” tra giovani e proprio questo battibecco virtuale avrebbe azionato la molla della leva della violenza. Una violenza becera considerato che il ragazzo – che ha riportato un grave trauma a un occhio oltre a lesioni e contusioni varie – è stato colpito con mazze e catene e poi abbandonato sanguinante nell’area del palazzetto dello sport della frazione di Mileto, zona eletta a punto di incontro e di ritrovo dei giovani del luogo.

Uno spaccato allarmante che porta indietro nel tempo, al maggio del 2017, quando nelle campagne del rione Calabrò un quindicenne diventava arbitro della vita di un suo coetaneo alla quale poneva fine con alcuni colpi di pistola. Un delitto efferato quello di Francesco Prestia Lamberti, giovane promessa del calcio e ragazzo modello, in seguito al quale numerosi sono stati gli appelli dei genitori affinché qualcuno parlasse e venisse smascherato chi quella sera aveva assistito all’omicidio di Francesco. Appelli caduti, però, nel vuoto, lo stesso vuoto diventato brodo di coltura per il recente episodio di violenza che solo per casualità non ha avuto un epilogo più grave. Fonte: Gazzetta del Sud