Piazza Fera: a grave rischio i 4 milioni non rendicontati

In un mese dall’inaugurazione al sequestro, disposto ieri per l’inchiesta su ‘ndrangheta e appalti dalle DDA di Reggio e Catanzaro.

Il cantiere di piazza Fera-Bilotti è quanto di più folle possa esistere nella casistica della corruzione politico-massonico-mafiosa. Una sorta di storia infinita. Dalla telenovela del 2012-2013 che portò alla rottura del famoso “patto dei lazzaroni” tra i Cinghiali e gli Occhiuto fino alla clamorosa archiviazione della procura di Cosenza e all’altrettanto clamoroso arresto di Giorgio Ottavio Barbieri, il padrone dell’appalto, l’uomo di Mario il cazzaro.

Occhiuto ha puntato molto su piazza Fera-Bilotti, l’ha fatta diventare addirittura teatro del concerto di Capodanno sfidando tutto e tutti. Beh, oggi è ritornato con i piedi per terra perché la giustizia non è quella del porto delle nebbie.

Del resto, tutti i cosentini sanno perché Occhiuto aveva fretta di inaugurare una parte della piazza.
Il lato panoramico della piazza non è finito e lo si vede anche solo dando uno sguardo distratto, il parcheggio sotterraneo è ancora nel libro dei sogni, è ancora un cantiere appena iniziato.

Occhiuto insomma, ha inaugurato soltanto quello che si vede ovvero il primo lotto funzionale e lo ha inaugurato per una sola ragione.

Se non fosse stato certificato e collaudato almeno un lotto funzionale dell’opera di Piazza Fera-Bilotti e del parcheggio sotterraneo entro il 31 dicembre del 2016, l’intero finanziamento europeo (oltre 16 milioni di euro di fondi Pisu, Por 2007-2013) sarebbe stato revocato.

Sì, perché al 31/12/2015 il Comune di Cosenza ha rendicontato per i lavori di Piazza Fera-Bilotti la somma di 10 milioni di euro. Nel corso del 2016 risultavano rendicontati fino a qualche mese fa solo 2 milioni di lavori. Alla luce di questi dati rimanevano, alla data di ottobre 2016, da rendicontare, in riferimento ai lavori di Piazza Bilotti, oltre 4 milioni di euro.

Tradotto in soldoni: come farà adesso il Gruppo Barbieri, per quanto abbia fatto ricorso al subappalto, a rendicontare questi 4 milioni che Occhiuto aveva difeso così strenuamente? E chi finirà la piazza? E con quali soldi se, com’è molto probabile, non si potranno rendicontare questi soldi?

Semplifichiamo ancora: con il sequestro ogni collaudo presente e futuro sarà una sorta di miraggio, ragion per cui l’epilogo è facilmente profetizzabile: saranno i cosentini a pagare al posto dell’Unione Europea la quota di piazza Fera non rendicontata.

Per alcuni invece il problema è capire quanto cantiere è stato sequestrato.

Metà, tri quarti, nu quartu, nu stuazzu, mah! Come se spostare l’argomento su questo potesse, nel loro strenuo tentativo di difendere l’indifendibile, mitigare la gravità degli eventi esposti dalla DDA, e cioè: il cantiere di piazza Fera-Bilotti è stato gestito dalla ‘ndrangheta. Punto e basta. E’ di questo che bisogna parlare non di altro. Provate a dire anche due parole su questi mafiosi che hanno distrutto speranze e futuro nella nostra città. Suvvia un po’ di dignità!