Piscina Campagnano, gli ex dipendenti scrivono a Gratteri: “Ci aiuti a smascherare il truffatore”

Un gruppo di ex dipendenti della piscina comunale di Campagnano ci ha inviato il testo di una lettera inviata al neoprocuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sulla loro difficile situazione economica. La famiglia Manna, infatti, gestisce la piscina con modalità paramafiose e si rifiuta da anni di pagare il TFR a decine di dipendenti. Una vergogna.

Ecco il testo della lettera.

Procuratore Gratteri, mi chiamo Vincenzina e insieme a tanti altri sono una ex dipendente della piscina comunale di Campagnano a Cosenza.

Le chiediamo di darci una mano per la nostra situazione. Sappiamo bene che il suo insediamento era molto temuto dai signorotti che comandano la piscina come se fosse casa loro.

Siamo tutti in causa con la COGEIS, che in media da 5 anni deve ancora pagarci il TFR (oramai siamo quasi tutti arrivati alla fine dell’iter), stipendi arretrati e contributi.

Neanche il sindaco Occhiuto, che si è tenuto in giunta fino a febbraio scorso il titolare della piscina di Campagnano Carmine Manna, ci ha dato udienza.

Noi, ex amministrativi, siamo certi che gli incassi ci sono ma nessuno si chiede e nessuno indaga per capire come e dove vengono girati questi incassi.

La preghiamo, cerchi almeno Lei di fare chiarezza sulla cosa. Non possiamo sempre essere noi i figli di nessuno o meglio i figli di un dio minore.

Noi amministrativi sappiamo come vengono distratti i soldi ma nessuno si degna di fare un’indagine. Abbiamo esposto il problema sia alla Finanza che all’Ufficio del Lavoro e ad un maresciallo in servizio presso la procura di Cosenza ma siamo certi che nessuno ha portato avanti controlli seri. Anche se noi abbiamo spiegato, come stiamo facendo con lei, il meccanismo illegale che usano.

Le nostre vertenze vanno avanti, probabilmente le vinceremo ma i tempi lunghissimi della giustizia produrranno il solito risultato: neanche un euro dentro i conti pignorati della COGEIS.

La verità è che stanno girando gli incassi sui POS della Cosenza Nuoto, un’associazione sportiva dilettantistica che non ha obbligo di dichiarazione dei redditi. Loro si mantengono con le ricevute sempre al di sotto dei 250mila euro all’anno di incassi ma non è la verità!

L’informatico cancella le ricevute sul Pc che superano tale soglia. E così l’ASD Cosenza Nuoto può continuare indisturbata il lavoro che sta facendo alla famiglia Manna e alla COGEIS che intanto si è indebitata fino al collo.

Ci aiuti lei a fare chiarezza.

Gli ex dipendenti della piscina di Campagnano