Pizzo, tanto tuonò che piovve: giro di vite per i pannelli abusivi di Maduli. Ma i suoi complici restano ancora al loro posto

Tanto tuonò che piovve. O se preferite “eppur si muove”. Da anni ormai Iacchite’ ha sollevato il problema dei pannelli pubblicitari abusivi a Pizzo Calabro (e non solo…) resa possibile dalla Soget e dall’Ufficio Tributi del Comune, dove continuano a sguazzare i personaggi che per lunghi anni hanno consentito di tutto e di più al ras della pubblicità in Calabria ovvero l’imprenditore Domenico Maduli, che tra l’altro è anche editore della “corazzata” LaC ed è vibonese di Limbadi. Il suo strapotere lo conoscono tutti da anni e anni, eppure finora mai nessuno aveva “osato” mettere in discussione questo vergognoso e squallido monopolio, a dire il vero anche fastidioso alla sua sola vista. Oggi però, sia pure molto lentamente e con parecchia “omertà” qualcosa si sta muovendo. Ecco, di seguito, l’articolo della Gazzetta del Sud pubblicato ieri, al quale tuttavia è doveroso aggiungere qualcosa viste… le clamorose omissioni e dimenticanze. 

Una città tappezzata da pannelli pubblicitari, quasi tutti abusivi. Negli ultimi decenni tutto è andato liscio come l’olio ma adesso è arrivato il momento di tirare le somme. Tutto parte dal censimento eseguito dalla Soget per conto dell’Ufficio Tributi: l’elenco è lungo e gli agenti della polizia locale stanno già intervenendo su pannelli ed impianti abusivi.

Hanno iniziato dagli impianti pubblicitari siti presso il parcheggio Borello, dove risulterebbero tutti (si parla di 6/7 impianti) installati abusivamente. Oltre al verbale al codice della strada già notificato, è stata altresì emanata un’ordinanza di rimozione entro dieci giorni. Laddove nessuno dovesse ottemperare è pronta una ulteriore sanzione di 4 mila euro ed è stata già fissata la data per rimuoverli d’ufficio: il 22 aprile (ed è già pronta la ditta incaricata allo scopo).

Gli altri pannelli sotto la lente di ingrandimento sono ubicati nell’incrocio presso il Santuario. Oltre ad essere abusivi vanno contro il codice, poiché negli incroci non possono essere installati pannelli, nemmeno a bordo strada, in quanto distraggono gli autisti dei mezzi e provocano incidenti. Risulterebbero inoltre abusivi anche i pannelli enormi allocati sul PalArcobaleno: trascorso ancora qualche giorno si provvederà all’inoltro dell’ordinanza di rimozione.

Dal comando di polizia locale hanno iniziato dai blocchi più grandi per intervenire poi su quelli più piccoli e, appena la Soget terminerà il censimento degli impianti dei privati, procederà di conseguenza. Non sarà risparmiato alcun quartiere: tutto al setaccio. La tolleranza zero dell’esecutivo Pititto passa anche da questa “lotta”.. Qualcuno in passato aveva un’autorizzazione a costo zero, a condizione però che curasse gli spazi urbani, ma oramai la macchina è partita… Fonte: Gazzetta del Sud

Fin qui la Gazzetta del Sud, che evidentemente oltre un certo livello non può andare e che altrettanto evidentemente non può fare il nome di… Maduli.

Tuttavia, qualcosa va doverosamente aggiunta a commento: chi glieli ha fatti mettere ‘sti pannelli pubblicitari abusivi per anni e anni e non ha visto niente fino ad oggi nonostante i pannelli fossero più grandi della loro testa?
A Pizzo i nomi e i cognomi di questi “campioni” li conoscono tutti: si tratta de duo formato da Isabella Scordamaglia (capo dell’Ufficio Tributi) e da Simone Belvedere (suo braccio destro). E tutti a Pizzo sanno anche che la moglie di Belvedere lavorava nella sede Pubbliemme del potentissimo Maduli di Vibo Marina.

Quanto alla Soget, presente da un tempo relativamente breve, c’è da dire che le altre persone lavorano per 20… mentre Belvedere e la sua amica producono zero (cuocula, per dirla più chiara…).

E passiamo al sindaco, che si è attivato finalmente per il “giro di vite”, ma che purtroppo per lui non brilla certo per intelligenza se lascia ancora al suo posto chi ha responsabilità gravissime per questa vicenda ovvero l’immarcescibile Scordamaglia.

Un grande applauso al comandante dei vigili urbani, che finalmente sta facendo pagare i tributi a tutti… quello che Belvedere e Scordamaglia non hanno mai fatto soprattutto ai villaggi in odore di… Maduli pardon di ‘ndrangheta…
Ma se hanno inviato proprio a tutti gli accertamenti per il suolo pubblico, come mai gli amici e i parenti (in primis il bar del fratello di Belvedere nel pieno della piazza, ché ormai lo sappiamo tutti, anche a Cosenza) sono stati esentati? Ce l’hanno forse più sopra degli altri? Quien sabe,,,

Un ultimo aspetto della vicenda riguarda i commissari prefettizi: faranno accesso agli atti visto il protrarsi del malaffare “bonificato” adesso dalla ditta Soget in gran parte e dal comandante dei vigili? E soprattutto riusciranno a dirci come mai in questi anni la signora Scordamaglia e il signor Belvedere non si sono attivati a raccogliere i soldi? E infine, riusciranno a pronunciare o magari anche a scrivere la parola magica Ma-du-li? Ai posteri l’ardua sentenza.