Politiche 2018, Reggio: la “follia suicida” di Ciccio bello ed ebetino

Non sembra concludersi la confusione all’interno del Partito Democratico: il segretario dei dem, Matteo Renzi, ha licenziato le liste di candidati per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo, scontentando tutti e creando enorme scompiglio nei dirigenti e militanti di quello che fu il partito di Bersani e D’Alema (adesso candidati e leader di Liberi e Uguali).

Anche nell’Area della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in particolare nel collegio Palmi-Locri, l’aria è molto tesa: data per certa la presenza del giovane Marco Schirripa, 30enne ricercatore reggino brillante, pulito, onesto e competente, voluto da Renzi che ne fu impressionato dal brillante esordio di Novembre alla Leopolda, nella notte l’ennesimo capitombolo. Il sindaco Falcomatà, infatti, in rotta da tempo con Schirripa sulle dinamiche politiche locali, ha imposto il veto (si era già duramente opposto alla candidatura di Angela Marcianò). E alla fine ha avuto la meglio. Salta anche Schirripa, il Pd segue le logiche del partito locale e del sindaco Falcomatà e sceglie Elisabetta Tripodi, ex sindaco di Rosarno, anche lei molto stimata in modo bipartisan sul territorio soprattutto per l’impegno antimafia.

Falcomatà e Schirripa

Il problema, però, è che la Tripodi potrebbe risultare burocraticamente “incandidabile” perchè direttore amministrativo dell’Asp di Reggio Calabria, e in base al testo unico sugli enti locali non può essere candidata nel collegio che ricade nel territorio gestito dall’Asp.

A prescindere dall’ennesimo pasticcio suicida del Pd, emerge in modo lampante come sia proprio il territorio con i suoi principali rappresentanti, da Falcomatà a Sebi Romeo, a stoppare le candidature migliori che erano emerse dal basso: prima Angela Marcianò, poi Marco Schirripa. Hanno in comune la brillantezza, l’onestà, la gioventù, la novità. Tutti elementi che evidentemente cozzano con la leadership locale del Pd che, nonostante sia da anni partito di governo a Reggio e in Calabria, persino al suo interno ha un’imbarazzante terra bruciata intorno ai (ristrettissimi) vertici. E del listone di candidati letto alla rinfusa appena 24 ore fa, è rimasto ormai poco o nulla.

Fonte: Strettoweb (http://www.strettoweb.com/)