Polo chirurgico di Paola. Il solito Di Natale, il comitato popolare e Roberto Perrotta

Polo chirurgico di Paola. Il solito Di Natale, il comitato popolare e Roberto Perrotta

L’ospedale di Paola. Il polo chirurgico della strumentazione (squallida) politica, il solito Graziano Di Natale sempre più allo sbando e abbandonato da tutti, il comitato popolare per la tutela della salute pubblica pilotato dal Pirillone (nomignolo di Mario Pirillo, suocero di Di Natale) e gestito dal dottore Guzzo… e Roberto Perrotta.

Non siamo su scherzi a parte e nemmeno su Saw, l’enigmista. Siamo a Paola, città gestita dalla nuova era (per i caggi) dei Politanos.
Come vi avevamo annunciato, il Pd sta pagando a caro prezzo l’alleanza illogica con Fratelli D’Italia e con il gruppo del sindaco.

I meloniani stanno fagocitando i dinataliani sempre più ridicoli ed inconsistenti. Di Natale ha ormai perso due consiglieri comunali e un assessore. Gli è rimasto fedele solo quel fesso di Renato Sciabola e Barbara Sciammarella, ex solidale dei Longo. Questo per farvi capire lo “spessore” di un politico di periferia che addirittura voleva cambiare il Partito Democratico calabrese… Di Natale è praticamente ai margini della maggioranza. I suoi ex fedelissimi fanno ormai squadra con i Politanos, gli Sbanos e i Logatto de Morronis.

Nel mentre va in scena questa crisi, capita a fagiolo la possibilità di spostare il polo chirurgico dell’ospedale di Paola a quello di Cetraro. Un passaggio di servi da un presidio all’altro dello spoke, suggerito dai politici di centrodestra che hanno fatto pressioni su Antonello Graziano.

Il solito Di Natale ha ben pensato allora di allestire il solito teatrino di battaglie mai viste e proteste per i fessi che ci credono.
Il sindaco non lo ha calcolato di striscio. Ha incontrato Occhiuto il parassita, incassando rassicurazioni a voce, ed è sicuro dei fatti suoi. Ovviamente il solito Occhiuto non dice nulla. Resta in silenzio, mandando avanti Pasqualina Straface, che prima concede la velina ai Politanos e poi li bacchetta dando la spifferata ad Emira Ciodaro.

Ma Di Natale è una primadonna, da sempre alla ricerca di visibilità per se stesso. Lancia il comitato popolare farlocco e annuncia la protesta (sic!) andata in scena ieri all’ospedale San Francesco.

Ora vi chiederete: ma cosa c’entra Roberto Perrotta in tutto questo? Il Monaco annuncia in una conferenza stampa (ma pi piacir) di partecipare alla protesta su invito del dottore Guzzo, nominato da Grazianeddu!
Siamo al ridicolo. Di Natale e Roberto Perrotta nuovamente insieme dopo che se le sono cantate di santa ragione.
Di Natale ha fatto cadere Perrotta, adesso ha litigato con Politano. I suoi non lo seguono più. È messo male. Quale miglior (ccuri cazzi!) tentativo di risorgere che un bell’accordo con Perrotta?
È ancora presto per dirlo, ma certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano o se preferite… un’emozione per sempre.
Arrassusia povera Paola
Nel mentre, riportiamo le parole di Alessandro Pagliaro, che sbertuccia il Pd locale sulla falsa protesta all’ospedale.

LA LOTTA PER L’OSPEDALE E LE INCOERENZE POLITICHE DI PAOLA

di Alessandro Pagliaro

Fonte: Calabria Inchieste

Graziano Di Natale sponsorizza la battaglia contro il trasferimento del reparto di chirurgia dall’Ospedale di Paola a quello di Cetraro. Lo fa invocando unità indistinta senza colori politici e nemmeno bandiere di partito. Sbaglia profondamente perché lui è dirigente del Pd, partito che a livello nazionale si sta distinguendo per la dura contrapposizione al governo reazionario di destra di Giorgia Meloni. La nuova segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, ci sta mettendo la faccia. Sta facendo risalire il partito nei sondaggi, grazie alla chiarezza delle posizioni di sinistra uscite vincitrici dal congresso nazionale. Il simbolo del partito non viene ammainato, ma orgogliosamente esibito.

Alle nostre latitudini si pensa invece che la confusione di ruoli possa portare vantaggio alle proprie posizioni. Nulla di più falso. Succede a Paola dove il Pd in maniera anomala governa il comune insieme a Fratelli d’Italia. Gli alleati locali sono gli stessi che a livello regionale vogliono il tanto osteggiato trasferimento dei reparti dell’Ospedale cittadino in altra sede. Dunque, a Paola tutto va bene a livello amministrativo con il sindaco Politano, sostenuto da una variegata maggioranza di destra e di sinistra, mentre varcati i confini della Crocetta, il male assoluto diventa il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.

I problemi sono a monte, indietro nel tempo, quando la sanità regionale è stata allegramente gestita con sperpero di denaro pubblico da destra e sinistra alla stessa maniera. Con gli stessi metodi e con le continue nomine di commissari e subcommissari nelle aziende sanitarie per alimentare interessi elettoralistici. Più che invocare la qualità dei servizi, si preferisce intraprendere crociate campanilistiche. Più che impegnarsi nella buona amministrazione della sanità pubblica, si predilige favorire le strutture delle cliniche private convenzionate. Per cui anche la giusta indignazione per la paventata spoliazione ai danni dell’ospedale di Paola, se non è inserita in un contesto di rivendicazioni organiche, diventa sterile propaganda senza prospettiva.

Per queste ragioni bisogna essere coerenti. Prima della manifestazione di protesta invocata da Di Natale, se il Pd non vuole contraddirsi, decreti la fuoriuscita dalla maggioranza comunale in cui governa a Paola insieme agli stessi soggetti della destra che sono allineati sulle posizioni di Occhiuto. Tolga la fiducia al sindaco e passi all’opposizione. Se non lo fa, non è credibile. Il rischio è che il partito possa arretrare ulteriormente in termini di consensi, lasciando ad altri il duro compito della ricostruzione dalle macerie.