“Povero” Cinghiale, gli è rimasto solo… Iacucci

Il Cinghiale in questo delicato periodo politico ha un sacco di problemi. Forse non è proprio disperato ma è sicuramente molto preoccupato.

Ieri era in prima fila al convegno organizzato da Gianni De Gennaro con la Boschi, Di Maio e Gianni Letta. Nonostante la sua scarsa “confidenza” con i libri, Tonino Gentile sta cercando con tutti i suoi artigli di salvarsi dal rischio concreto di sparire dalla scena politica. E non sarà facile.

Forza Italia non lo vuole, anche se lui sta mettendo in moto tutte le sue amicizie per far cambiare idea al Cavaliere. Berlusconi sa dai sondaggi che se imbarca quelli di NCD scende sotto il 13% e poi a Cosenza il suo ingresso significherebbe la fine politica degli Occhiuto. Non gliela perdonerebbero mai gli elettori e la Regione 2019 sarebbe un miraggio. Insomma, ora come ora anche quel cazzaro di Occhiuto il grande (che il piccolo si ha serie difficoltà ad interpretarlo quando parla…) è più importante del Cinghiale. 

Stessa cosa dicasi per il PD. Per il Cinghiale più ricco d’Italia, passato da un’infanzia misera a possedere solo mezzo milione di euro in orologi (ma si tratta davvero di briciole… a lui la Rolex gli fa un baffp!!!) la possibilità di uscire dal Parlamento ora è concreta.

Il PD, peraltro, non gli perdona l’ennesimo sgarbo consumato a Catanzaro dove ha scelto di sostenere Abramo. A Cosenza la sua lista prese il 4%, a Rende siamo sul punto di una crisi definitiva, a Reggio Calabria ha perso quel campione di Bilardi, che non sarà un genio, ma dispone di migliaia di voti.

Forse il gabbiano dal volo pulito e leggero come si autodefinì Gentile sta spiaggiando. E senza seggio andranno via anche coperture e rapporti. Per non parlare dell ‘immunità. Al momento gli è rimasto solo… Iacucci, l’ex zerbino di Palla Palla ora presidente della Provincia, che non ha battuto ciglio quando Tonino gli ha ordinato di fare vice Mario Bartucci, il “signorsì” rendese. Ma con Iacucci non si va lontano, al massimo si arriva ad Aiello…