Reggio, “Il Padrino”: “I Tegano si interessavano alla candidatura di De Gaetano”

E’ di qualche giorno fa la notizia del deposito delle motivazioni della sentenza, scritta dal gup Davide Lauro, così come apprendiamo da “Il Dispaccio”, del processo denominato “Il Padrino”. Un processo che si è concluso il 19 luglio scorso e che ha visto la condanna di molti affiliati al clan di Archi, ed in particolare di coloro che coprirono la latitanza del boss Giovanni Tegano, arrestato il 26 aprile 2010 dopo 17 anni di latitanza, nei dintorni di Reggio.

Tegano deve scontare una condanna all’ergastolo ed è ritenuto uno dei protagonisti della guerra di mafia di Reggio Calabria che, tra il 1985 ed il 1991, provocò oltre seicento morti.

Nelle motivazioni che condannano gli affiliati al clan di Archi, il gup formula un passaggio tutto dedicato al boss e all’ex assessore regionale Nino De Gaetano che ci fa capire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, come il voto di scambio politico/mafioso è pratica regolare in Calabria.

Questo il passaggio (ognuno può farsi la propria idea):

“Il PellicanoGiovanni Pellicano condannato a 9 anni di reclusione per il reato di associazione mafiosa e per essere “l’ambasciatore” di Giovanni Tegano presso le altre famiglie ‘ndranghetistiche del reggino – stava promuovendo l’operato di Suraci (Giuseppe ndr), attivo nel procacciare consenso al suo genero, identificato nell’allora fidanzato della figlia, Nino De Gaetano, all’epoca effettivamente candidato alle incombenti elezioni regionali.

L’interessamento per quella candidatura veniva confermato dal rinvenimento dei biglietti da visita del politico al momento della cattura del boss Giovanni Tegano (…) Ugualmente significativi del contesto relazionale in cui si muoveva l’imputato sono, all’evidenza, sia il suo coinvolgimento diretto nelle vicende relative all’arresto di Pelle, sia l’interessamento per la candidatura del De Gaetano (i cui biglietti da visita venivano rinvenuti nel covo del latitante) cercando tra l’altro l’appoggio di Mino Muià e Sebastiano Giorgi (con i quali, peraltro, risultavano assidue frequentazioni). Pellicano si occupava, per conto della cosca, dei rapporti con i politici – si veda, in questo processo, la vicenda De Gaetano…”:

Non aggiungiamo altro perché lo abbiamo scritto tante volte. De Gaetano e Sebi Romeo sono chiaramente ammatassati in storie di voto di scambio e accordi con la ‘ndrangheta. Piano piano, come sempre, la verità sta venendo fuori, e presto sapremo come andrà a finire.