Reggio, il pentito De Rosa: «Il pizzo dopo la mia “valutazione” delle operazioni dei costruttori»

Anche per il pool antimafia di Reggio il collaboratore di giustizia Enrico De Rosa era l’immobiliarista delle ’ndrine. Lui stesso nel processo “Epicentro”, citato dal Pubblico ministero Walter Ignazitto, argomenta (verbale di udienza del 30 settembre) il suo passato da agente immobiliare e soprattutto il prezioso lavoro di consulenza nelle strategie criminali di imposizione del pizzo ai costruttori della città: «Allora, io facevo… prevalentemente avevo un’immobiliare, e quindi svolgevo il ruolo anche di agente immobiliare, e durante lo svolgere della mia attività, sono entrato in contatto appunto con degli esponenti della ’ndrangheta, che praticamente mi chiedevano in particolare… diciamo, l’inizio di tutto è Nino Caridi, il genero del defunto boss Domenico Libri, appunto della cosca Libri, che tra virgolette “mi nota” e inizia a chiedermi… ha iniziato con dei favori, mi nota, e chiede, insomma, che io valuti quelle che sono le operazioni immobiliari fatte dagli imprenditori, in maniera tale lui da poter sviluppare il guadagno che l’imprenditore avrebbe ottenuto al termine dell’operazione, e così da poter chiedere la tangente, il pizzo».

Fedelissimo di Nino Caridi e non solo: “Poi, successivamente, unitamente a Francesco Zindato, entra in rapporti con Demetrio Sonsogno, detto appunto Mico Tatù, e con lui nasce un’amicizia importante, che poi ci portiamo negli anni, e ci porterà insomma a vivere costantemente la quotidianità per diversi anni, anche nello svolgimento delle mie attività. E allora inizia sicuramente in percorso di amicizia con Demetrio Sonsogno molto intimo… e in quel periodo, stiamo parlando del 2009/2010, la figura di Sonsogno è stata importantissima per me, perché mi è stato molto vicino. Quindi, c’era un rapporto abbastanza intimo. Spesso e volentieri venivano fatte delle confidenze, sia da una parte che dall’altra e io, in quella occasione, vengo a conoscenza di diverse dinamiche. Frequentando loro e vivendo con loro quotidianamente, commetto anche dei reati, che mi sono anche accusato”.

Il pm Igrazitto incalza il pentito: “Le è capitato in presenza di Mico Sonsogno o di Checco Zindato di assistere o di partecipare insieme a loro a conversazioni, che possiamo definire conversazioni di ‘ndrangheta?”.

De Rosa: “Mi è successo qualche volta a casa di Checco Zindato. E’ successo che qualche volta siamo andati io e Demetrio a portare delle imbasciate anche ad appaltatori. quindi a imprenditori edili vicini alla ‘ndrangheta e quindi ci sono andato fisicamente anche io”.

Pm Ignazitto: “Okay. Lei era affiliato alla ‘ndrangheta in quel momento?”

De Rosa: “Non c’è mai stata un’affiliazione vera e propria. Non ho mai fatto un rito. Se mi sta chiedendo quelle cose che di solito vengono spiegate in televisione, io non ho mai avuto nessun rito di affiliazione”. Fonte: Gazzetta del Sud