Reggio, Pazzano: “La questione morale tocca tutta la città: il sistema è marcio”

“Nella gestione della Res Publica – aggiunge– non può valere il principio “sei mio amico e ti conosco”. Se questo è condivisibile nella solidarietà sui social è inammissibile per un sindaco che non può gestire una amministrazione come uno spogliatoio. In una situazione del genere il costume -mi viene da dire il mos majorum- imporrebbe che vengano date le dimissioni (anche dalla persona migliore di questo mondo) e che eventualmente il sindaco le rigetti. Qui siamo ancora prima: io sono io e questa è un’inchiesta a orologeria e chi è contro di noi è contro la città. Questa è un’arroganza che non ha colore politico. Qui manca il superiore rispetto dell’Istituzione che si rappresenta.

Le vicende personali degli amministratori coinvolti non devono far dimenticare che c’è tutto un resto d’indagine che non tocca loro, ma che tocca le altre centinaia di migliaia di abitanti di questa città, fuorisede compresi: questa è la città nella quale nessun amministratore pubblico, men che meno il sindaco, ha sentito la necessità di dire una parola dell’inchiesta sul cimitero di Modena. Questa è la città nella quale nessun amministratore pubblico, men che meno il sindaco, ha sentito il dovere di dire una parola su tutto il resto dell’indagine AVR: la possibile permeabilità delle aziende a interessi criminali. Questa è la città nella quale la massondrangheta si contrasta con le targhe e le intitolazioni, questa è la città in cui è sufficiente essere bravi ragazzi “perché sennò salgono loro che sono dei lupi voraci”.

Io ho vergogna di una città così, non mi nascondo. In questa enorme crisi sanitaria a Reggio si sono persi tantissimi posti di lavoro, aumenta fortemente la ricattabilità sociale e il potere clientelare della politica aumenterà con le elezioni alle porte. Vogliamo guardare il mostro negli occhi? O vogliamo semplicemente entrare in un derby tra cdx e Falcomatà tra chi sia meno peggio? Questo modello non si può rabberciare, la gestione di Reggio Calabria è fallimentare da ogni punto di vista. La questione morale tocca tutta la città. Bisogna avere il coraggio di demolire e costruire da un’altra parte”, conclude Pazzano.