Reggio, processo Breakfast: Scajola condannato a 2 anni

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 24 GEN – Due anni per Claudio Scajola, con sospensione condizionale della pena, ed un anno per Chiara Rizzo, moglie dell’ex parlamentare di Forza Italia ed armatore Amedeo Matacena, latitante a Dubai, con pena sospesa e restituzione dei beni che le erano stati sequestrati.
Assoluzione per Maria Grazia Fiordaliso e Martino Politi, ex collaboratori di Matacena. Questa la sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Natina Pratticò, a conclusione del processo “Breakfast”.

Dopo 102 udienze, il collegio giudicante del Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Natina Pratticò, ha pronunciato oggi l’attesa sentenza di primo grado del cosiddetto “processo Breakfast” che ha portato alla sbarra l’ex ministro dell’Interno e attuale sindaco di Imperia Claudio Scajola, insieme con Chiara RizzoMartino Politi e Maria Grazia Fiordalisi, accusati di procurata inosservanza della pena per il presunto tentativo di favorire la latitanza di Amedeo Matacena: l’ex parlamentare di Forza Italia attualmente latitante dopo una condanna a tre anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.

Per Scajola, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo aveva chiesto una condanna quattro anni e sei mesi di reclusione, richiedendo l’esclusione dell’aggravante mafiosa. La pena più alta era stata quella chiesta per l’ex moglie di Matacena, Chiara Rizzo: il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 11 anni e 6 mesi ma il collegio giudicante ha inflitto solo la pena di un anno. Per gli altri due imputati – entrambi assolti – Lombardo aveva chiesto 7 anni e 6 mesi di reclusione.