Regione Calabria. “Incongruenza con la nomina di Fulvia Caligiuri a commissario dell’Arsac”

Incongruenza con la nomina di Fulvia Caligiuri a commissario dell’Arsac

La ex senatrice viene nominata commissario dell’Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese con un’attività fallimentare alle spalle: la sua società agricola
Torre di Mezzo.

Il nuovo commissario dell’Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese (Arsac) è la castrovilarese Fulvia Michela Caligiuri. L’ex parlamentare di Forza Italia, figlia del noto imprenditore Renzo scomparso di recente, è stata nominata il 6 ottobre 2023 nel corso della giunta regionale su indicazione dell’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo. La nomina arriva in seguito alla cessazione del mandato del direttore generale dell’Arsac, Bruno Maiolo.

Si legge però che i dipendenti dell’azienda dei fratelli Caligiuri, dove lei è socia, la Torre di Mezzo OP, è all’orlo di un fallimento, non riuscendo a pagare varie mensilità e TFR ai “vecchi dipendenti”. Ancora una volta, dopo l’ennesimo sciopero e incontro con la CGIL, nulla risulta pervenire.

La Torre di Mezzo OP distribuisce i prodotti dell’Azienda Agricola Torre di Mezzo e dell’Agricola Bonsai tramite una catena di distribuzione che opera sull’intero territorio nazionale. Inoltre parte della quota produttiva è riservata per l’esportazione verso paesi della Comunità Europea, ma tutto ciò non porta alla qualità che da sempre ha fatto di questa azienda un punto di riferimento agricolo in Calabria.

Questo problema persiste già dal settembre 2023, da quando si legge, eppure l’assessore Gallo  procede con la nomina di commissario dell’Agenzia regione per LO SVILUPPO dell’agricoltura, una ex parlamentare che, da quello che si evince, non ha le qualità per gestire neanche la sua impresa.

C’è da considerare che l’ex senatrice percepisce, come da decreto DPCR N°81 del12/10/2023, una retribuzione annua lorda di € 138.283,77, con la firma della dichiarazione di insussistenza di causa di inconferibilità e incompatibilità.

Tutto ciò risulta anomalo e alquanto strano. Speriamo che la Regione Calabria e il Presidente Occhiuto, consideri tutto questo.

Agenzia Stampa 2000

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