Regione Calabria. Il “concorsone” truccato dal Formez per 537 clienti: per Robertino è sempre tempo di assunzioni clientelari

Al decimo piano della Cittadella regionale di Catanzaro, località Germaneto, avevano una fretta pazzesca già a fine 2021, figurarsi adesso. Tutti sembravano e sembrano morsi da una tarantola ma più di tutti il parassita presidente, che avvicinandosi – adesso – anche la scadenza elettorale delle Politiche, cerca di sbrigare subito le questioni più spinose e rognose ovvero le cambiali elettorali e cioè le assunzioni clientelari. E così, tutti sanno che sono stati sfornati quattro bandi di concorso (che poi praticamente confluiscono in un solo grande concorsone) per i famigerati Centri per l’Impiego che daranno un posto di lavoro a 537 (cinquecentotrentasette!!!) clientes et parentes di Robertino il parassita e della sua corte dei miracoli.

Un’operazione mostruosa, che prevede 456 posti a tempo pieno e indeterminato e 81 posti a tempo pieno e determinato per le categorie D e C. Si tratta di istruttori direttivi amministrativi-finanziari e istruttori amministrativi-contabili. Qualcuno si è già chiesto cosa c’azzeccano burocrati e contabili per lottare contro la disoccupazione nei Centri per l’Impiego che, come tutti sanno, non servono a una mazza ma tant’è…

Il parassita va avanti come un treno e ha già messo le mani avanti affermando con la sua solita faccia di bronzo che questi concorsi saranno gestiti dal Formez e quindi saranno puliti e trasparenti… Ma tutti sanno che si tratta di grandissime menzogne perché il Formez altro non è che una gallina dalle uova d’oro gestita sempre dalla malapolitica attraverso una serie di ministeri che in questo caso fanno capo al centrodestra tanto caro a chi ha vinto le ultime due tornate elettorali regionali e vuole vincere anche le Politiche con i soliti “trucchi” vecchi come il cucco. 

Si sta preparando, insomma, una infornata di clienti di proporzioni colossali ed è giusto che i calabresi sappiano chi è l’uomo di Occhiuto destinato a mettere tutte le caselle al posto giusto. L’uomo del parassita al Formez è Maurizio Nicolai, nostra vecchia conoscenza per come spiegheremo più avanti, confermato alla guida della Programmazione e quindi al settore strategico dei finanziamenti nazionali e comunitari proprio per gestire sottobanco questo concorsone per conto del “padrone” Occhiuto. E’ Nicolai infatti il dirigente della Regione Calabria che ha i rapporti col Formez e ha già portato a termine fior di operazioni clientelari. 

LA PROTESTA DEI TIROCINANTI 

E puntuali come un orologio svizzero sono arrivate anche le proteste dei tirocinanti esclusi da un altro concorso “truccato” che non è quello dei Centri per l’Impiego ma è sempre gestito dal Formez (https://www.iacchite.blog/calabria-i-tirocinanti-denunciano-gravi-irregolarita-nel-concorso-rimesso-al-formez/).

“… Il 26 luglio a Rende – scrivono i tirocinanti – si sono espletate le prime prove e ben 1937 si sono presentati per alcuni dei posti messi a concorso per il MIC (Beni Culturali). Le materie oggetto dei quiz somministrate non corrispondevano a quando indicato nel bando redatto dal Formez. Come mai tanta severità e disprezzo verso i tirocinanti ministeriali del MIC? Il presidente Roberto Occhiuto avrà da dire qualcosa al riguardo? Le procedure concorsuali dovevano concludersi a settembre con la pubblicazione del calendario per i restanti profili ma ad oggi è ben evidente che questa procedura concorsuale è sparita dai radar e che non è prerogativa proprio di nessuno…”.  Capito come funziona?

LE CHIACCHIERE DEL PARASSITA

Pare che alla Cittadella tutti ma proprio tutti si siano messi a ridere a crepapelle quando Robertino il parassita ha affermato urbi et orbi che lui, maestro delle clientele e degli intrallazzi, le clientele non le avrebbe fatte più e che nelle (tante) assunzioni che da qui a poco ci saranno a Catanzaro lui non avrebbe messo becco perché gestirà tutto il Formez, in nome della trasparenza e del merito. E abbiamo appena spiegato qual è il piano di Occhiuto, che ha messo un suo uomo là dentro proprio per “pilotare” le assunzioni che ha promesso in campagna elettorale e che, all’occorrenza, se le cose dovessero precipitare, si assumerà ogni colpa.

Ma a chi pensa di prendere in giro? Ma davvero crede che noi calabresi abbiamo l’anello al naso come vorrebbe lui? Lo sanno tutti che in questi anni il Formez e la Deloitte si sono trasformati in carrozzoni al servizio del presidente di turno per poter assumere in camera caritatis e senza l’evidenza pubblica di delibere e decreti clientes et parentes che per forza dovevano trovare una collocazione, passando indisturbati davanti agli altri. Perché si sa che in Calabria l’andazzo è questo: fare campagna elettorale per poter contare aggratis su un posto al sole.

Così è stato per Oliverio. Così è stato per la bonanima di Jole Santelli. Così sarà per Robertino che pensa di prenderci per cretini. Quando la Santelli si era da poco insediata andava dicendo che a Catanzaro si erano intruppate truppe di persone assunte di cui non si sapeva bene che cosa facessero. Diceva – e forse qualcuno se ne ricorderà – che erano più di 800: secondo voi si riferiva ai dipendenti della Regione o ai clientes imboscati di qua e di là assunti da Formez e Deloitte?

Si trattava appunto degli ormai famosi 800 imboscati grazie a 16 società di super consulenza, tra cui Almaviva, Cogea, Formez, Engineering, Deloitte, Ernest & Young, Kpmg, che spesso poi subappaltano e favoriscono così il fenomeno degli imboscati nei vari dipartimenti regionali.

Una denuncia che fece scalpore, salvo poi cedere anche lei a questo andazzo e sempre facendo ricorso a Nicolai. È andata così per Luigi De Rose, oggi alla corte del parassita (segreteria), passato dal Formez dove è entrato grazie ai buoni rapporti con la Santelli. È andata così per la dolce consorte dell’ex consigliere Filippo Pietropaolo da Catanzaro, oggi assessore alle risorse umane (sic!) nella giunta di Robertino.

È andata così per il leggendario Luca Mannarino, spregiudicato ex presidente di Fincalabra con i soldi nostri, che dovrebbe fornire prestazioni di consulenza al Dipartimento Programmazione comunitaria nelle mani di Maurizio Nicolai, celeberrimo genero di Cesare Marini, anche lui oggi alla corte di Occhiuto ma in quota Orsomarcio per non farsi mancare niente. Chissà cosa ne pensano all’interno della giunta del “colpaccio” che stanno mettendo a segno. Chissà se c’è qualcuno che piazzerà più “peones” degli altri.

Maurizio Nicolai

Ma nel frattempo c’è già qualcuno che è stato messo a posto. Per esempio, l’esperto comunicatore al servizio della peggiore gentaglia Lenin Montesanto, anche lui in quota Formez… È andata così anche per Angelina De Marco, in quota alla Ecoteam di Nicolai e ci fermiamo qui per carità di patria. Per non parlare della moglie di Tonino Daffinà, tale Marina Petrolo, che era stata nominata vice capo gabinetto di Vigna (poi il Ministero l’ha fermata…) e del leggendario uomo-zainetto Giuseppe Nardi, addirittura soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico.

Luca Mannarino

Insomma, siamo davanti a un sistema di scatole cinesi, una matrioska che serve a piazzare gli amici degli amici senza troppi intoppi burocratici o grazie ad avvisi farlocchi, proprio come è stato nel caso di Luca Mannarino, quello stesso Mannarino oggi a processo per peculato e distrazione dalle casse della Regione e in particolare di Fincalabra, di più di 45 milioni di euro.

E noi secondo Robertino il parassita dovremmo credere alla favoletta che sarà proprio il Formez a gestire le nuove assunzioni in modo imparziale? Piuttosto ci piacerebbe sapere sulla base di quali criteri in questi anni sono state assunte schiere di nullafacenti, amici del potente di turno, buoni solo a scialacquarsi uno stipendio senza fare nulla alla faccia nostra. Robertì, va piglia ppi fissa ad ancunatru…