Regione, ma Gratteri lo sa che i Comitati di garanzia anticorruzione e trasparenza sono ancora fermi?

REGIONE CALABRIA

CUG ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA ANCORA FERMI

Alle parole devono seguire i fatti. I ciarlatani hanno sempre fatto intendere di voler dare un segnale forte di cambiamento nella riorganizzazione burocratica amministrativa regionale puntando l’attenzione a piani di prevenzione della corruzione, piani sulla trasparenza, obbligo di pubblicazione degli atti e così via salvo poi fare l’esatto contrario, così come puntualmente si verifica nei vari dipartimenti della giunta regionale della Calabria.

Fin dall’insediamento dell’attuale giunta, si è fatto un gran parlare della rotazione imminente dei dirigenti e del personale con funzioni di responsabilità ivi compresi i responsabili di procedimento. Ad oggi nulla appare anzi vengono riconfermati quei soggetti che possano garantire continuità nelle losche manovre di assegnazione di incarichi e prebende per i soli amici degli amici.

Infatti, alla faccia della trasparenza e della legalità, ancora si rilevano conferimenti d’incarichi nelle commissioni d’esame per i corsi di formazione professionale non conformi ai criteri oggettivi e predeterminati che tengano conto delle specifiche professionalità, tali da escludere casi di incompatibilità sia di diritto che di fatto, nell’interesse del buon andamento della pubblica amministrazione o situazioni di conflitto anche potenziale d’interessi che pregiudicano l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite ad ogni singolo dipendente.

Tra l’altro, l’amministrazione pubblica che conferisce incarichi anche a titolo gratuito ai propri dipendenti è obbligata nel termine previsto di 15 giorni a pubblicare sul sito istituzionale, se non pure alla funzione pubblica, gli incarichi agli stessi conferiti o autorizzati con l’indicazione dell’oggetto e del compenso lordo ove previsto.

Ancora non ce n’è traccia nonostante gli accessi agli atti neppure totalmente evasi.

Com’è noto, il Dirigente assume la veste di responsabile di tutti i procedimenti che rientrano nella competenza funzionale dell’unità organizzativa ed anche se può tuttavia nominare un funzionario per provvedere alle relative incombenze, conferendogli la qualifica di responsabile del procedimento, non si esime dalla sua competenza esclusiva ed è pertanto corresponsabile dell’atto finale sia esso una nomina, un rilascio di attestato o altro.

Nell’attività di controllo, di competenza dei dirigenti, vi è prevista anche la verifica degli incarichi al personale dipendente, l’utilizzo delle segnalazioni pervenute dall’anticorruzione, il controllo a campione dei provvedimenti emanati, il monitoraggio sul dovere di astensione in caso di conflitto d’interessi e sul rispetto della separazione tra responsabile del procedimento e responsabile dell’atto in special modo quando le incompatibilità riguardano i titolari di posizioni organizzative.

Quando non vengono svolte queste incombenze naturalmente il personale escluso e discriminato giustamente si ribella e che cosa può fare?

Le alternative sono due: o si rivolge agli organi superiori competenti o denuncia. La prima strada cozza sempre contro un muro di gomma omertoso ed irresponsabile appresso ve ne faremo un esempio. Non resta quindi che denunciare i fatti sperando che la magistratura, non corrotta, ne ponga rimedio.

Ma l’amministrazione regionale calabrese ci tiene così tanto ai propri dipendenti che per venire loro incontro costituisce un organo chiamato Comitato Unico di Garanzia che ha, tra l’altro, il compito di valorizzare il benessere di chi lavora, intervenire contro le discriminazioni e contrastare il fenomeno del mobbing.

Vediamo un po’ come lo stesso è stato costituito e come opera.

Con Delibera di Giunta N. 446 del 24/10/2014 viene costituito il CUG con successivo decreto del Dipartimento “Organizzazione e Personale” N. 13361 del 12/11/2014.

La durata dei propri membri viene fissata in anni 4 ne fanno parte, un Presidente, un presidente supplente (vice-presidente) 5 componenti dipendenti regionali e 4 rappresentanti di sindacati maggiormente rappresentativi a livello di amministrazione regionale. In totale 11 membri.

Con successiva delibera di giunta N. 54 del 06/03/2015, su proposta dell’On. Ciconte, viene rettificata la delibera precedente N. 446/2014, in pratica inserendo anche i componenti rappresentanti il comparto dirigenza, per cui con successivo decreto dirigenziale N. 2951 del 02/04/2015 viene rettificato il precedente decreto di nomina N. 13361 del 12/11/2014 ed i componenti passano dagli 11 previsti a N. 18 (Presidente, Vice-presidente, 8 dipendenti regionali tra dirigenti e non ed 8 rappresentanti sindacali).

Un bel nutrito gruppo che dovrebbe fare faville.

Cosi che in data 05/12/2014 viene approvato il Regolamento per il funzionamento del   Comitato Unico di Garanzia dell’Amministrazione Regionale Calabrese, che prevede: Commissioni e gruppi di lavoro, incaricati ad approfondire specifiche tematiche e di predisporre progetti finalizzati.

I Gruppi di lavoro, formalmente costituiti, dovevano essere convocati dal Presidente del CUG e redigere un resoconto per riassumere ogni singola riunione, da trasmettere tempestivamente al Presidente.

Il CUG doveva, inoltre, attivare sportelli di ascolto con compiti propositivi su:

  • Interventi e progetti mirati all’analisi delle condizioni di clima lavorativo e sul contrasto alle criticità riscontrate nell’ambiente lavorativo, nonché compiti consultivi (pareri) su:
  • progetti di riorganizzazione dell’Amministrazione, piani di formazione del personale, orari di lavoro, forme di flessibilità lavorativa, interventi di conciliazione ed altro.

Avrebbe dovuto avere anche competenze su compiti di verifica (analisi e monitoraggio) sulle assenze di ogni forma di discriminazione diretta ed indiretta dei dipendenti, con particolare riguardo alle condizioni di lavoro, alla promozione negli avanzamenti di carriera e nella sicurezza sul lavoro.

Naturalmente tutti questi buoni propositi non sono stati puntualmente e neppure inpuntualmente attuati anche quando richiesti con esposti e comunicazioni dei Dipendenti regionali.

Tanto è vero che dal sito regionale è riscontrabile che l’unica riunione effettuata risale al 28/04/2017 ove viene discusso un ordine del giorno abbastanza incongruente.

Nulla è riportato nella pagina riferita a documenti e relazioni, e nulla compare nella pagina dei referenti ed organigramma, così che è facile intendere che l’elefantiaco organismo non attende ai buoni propositi a cui è preposto.

Per questi motivi non intravedendosi una minima possibilità di tutela e/o interlocuzione tra i dipendenti regionali e l’amministrazione non resta che sperare all’intervento del Procuratore Gratteri che promette: “presto si respirerà aria nuova, fidatevi”.

Sarà vero o saranno le solite chiacchiere?

Da parte nostra non mancherà la caparbietà di mettere in evidenza le illegalità e le ingiustizie perpetrate a discapito dei lavoratori regionali.