Regione, Palla Palla e Capu i Liuni preparano l’ultimo assalto alle casse

La scissione oramai è inevitabile, e prova ne è il fatto che nella riunione di maggioranza di ieri convocata da Palla Palla, Carletto Guccione non è stato invitato. Guccione rappresenta, in Calabria, la corrente dell’ex ministro alla Giustizia Orlando, i Dems, da tempo il principale oppositore del governo Oliverio alla Regione. Dopo la sua cacciata da assessore, Guccione non si è risparmiato in critiche e attacchi alla sonnacchiosa e clientelare gestione politica della Regione Calabria da parte di Oliverio.

E questo Palla Palla non l’ha dimenticato. E utilizza la riunione di ieri per mostrare i muscoli. Raccoglie attorno a se quel che rimane del Pd in Calabria e annuncia la sua ricandidatura alla giuda della Regione. Un annuncio che quel beone di Palla Palla vorrebbe far passare come una “richiesta” che arriva direttamente dai calabresi che, contenti della sua azione politica, gli chiedono di ricandidarsi.

Evidentemente Palla Palla continua a vivere nel mondo dei sogni e del clientelismo, e non si è accorto di quel 43% di elettori calabresi che hanno votato in Calabria 5Stelle. Pensa insieme alla sua banda di parassiti alla Giudiceandrea, D’Acri, Irto, e munnizza varia, di poter continuare a giocare sulla miseria e sulla povertà della gente. E per meglio far presa sull’immaginario collettivo (secondo lui), si inventa un rilancio della sua azione politica che dovrebbe, nel poco tempo che rimane a questa squallida legislatura, risolvere tutti i problemi della Calabria. Ovvero: quello che in tutti questi anni non è riuscito a fare, dice di poterlo fare in pochi mesi. Viene da chiedersi: allora in tutto questo tempo cosa ha fatto? Presto detto: si è impegnato a sistemare come sempre amici e parenti, a cominciare dalla sua amante Adriana Toman. E non ha avuto tempo da dedicare ai problemi dei calabresi. Ma adesso vuole rimediare e pensa di farlo nominando qualche nuovo assessore nel suo tanto annunciato rimpasto di giunta.

Palla Palla deve aver fumato qualcosa di strano, o molto più prosaicamente è ‘mbriacu come al solito, se pensa di potersi riproporre ai calabresi con l’armata Brancaleone che si ritrova. Infatti a fare due conti la situazione è questa: Guccione, mister preferenze, non c’è più. Giudiceandrea: quei 4 voti che ha preso sono tutti riconducibili a Ferdinando Aiello, il quale, vista la trombatura e il no da parte di Oliverio ad entrare nella nuova giunta, di sicuro non commetterà più l’errore di sponsorizzarlo. Bevacqua non si è impegnato per niente in questa ultima tornata elettorale, figuriamoci alle prossime regionali. D’Acri è la rappresentazione plastica del clientelismo applicato di Palla Palla, e i suoi clienti non sono per niente contenti. Chiedergli di nuovo il voto potrebbe suscitare risposte che somigliano molto a pernacchie. E via dicendo…

E’ chiaro che l’uscita di quell’ubriacone di Palla Palla è finalizzata solo a rompere le uova nel paniere a quel che rimane del Pd a livello nazionale, come a dire: o mi riconoscete il ruolo di leader in Calabria, insieme alla testa di Guccione (che deve essere dichiarato ufficialmente fuori dal Pd), oppure faccio come ha fatto Loiero e consegno la Regione ai 5Stelle. Un ricatto, com’è suo costume. Il tutto sotto l’attenta regia di Nicola Adamo e Madame Fifì (come potete vedere dalla foto scattata qualche giorno fa dove Nicola sta dettando la linea a Palla Palla). Che nonostante la batosta elettorale e il disprezzo della gente nei loro confronti, mirano a gestire gli ultimi rimasugli di potere, strumentalizzando Palla Palla, per trarne più vantaggio economico possibile, prima che sia troppo tardi. Prima della loro cacciata definitiva dalla pubblica amministrazione.

Un discorso, quello di Palla Palla, che è piaciuto a tutti i consiglieri regionali che ancora lo sostengono in consiglio. E che vedono in questo ultimo scorcio di legislatura la possibilità di accumulare un altro po’ di denaro, attraverso clientelismo e intrallazzi, prima della totale estinzione del Pd. Che si verificherà a breve quando i calabresi saranno chiamati a votare un nuovo presidente di Regione, e non sarà certo quel beone di Palla Palla. Altro che “mi ricandido”.