Rende 2019, Manna starnazza allo scandalo per i voti di Ponzio ma non vede il suo “pistolero” davanti ai seggi

Pino Munno il pistolero

Dopo l’ufficializzazione delle preferenze per i singoli candidati, a Rende arrivano i veleni, agitati chiaramente da chi – come l’ormai leggendario quaquaraquà della politica cosentina, al secolo Marcello Manna – non è riuscito a vincere al primo turno ed ora perderà al ballottaggio. Di conseguenza, non gli resta altro da fare che gridare, pardon starnazzare, allo scandalo.

E lo scandalo viene servito “al bacio” proprio dalla graduatoria delle preferenze, che vede al comando la signora Annarita Pulicani in Ponzio, consorte del Cinghialotto Gianfranco, notoriamente tenutario del “bordello” della cooperativa Seatt, ufficio di collocamento del potere del Cinghiale nella sanità cosentina. Ce ne siamo occupati a lungo nel corso della campagna elettorale ed abbiamo denunciato anche il clamoroso tentativo – fallito grazie al nostro intervento – di far passare una determina da 630 mila euro. La signora Pulicani ha fatto il pieno di voti (anche se non proprio come pensava lei e il suo adorabile maritino) ma non è bastato per far arrivare il ronzino candidato a sindaco (Mimmo Talarico) al ballottaggio e a Manna adesso è rimasto soltanto da “attaccarsi” a questo primato per provare ad avvelenare il clima e fare “mmuina” come dicono a Napoli. Anche perché non c’è neanche uno straccio di voto disgiunto da poter addebitare a Principe. Il Cinghiale e il Cinghialotto, infatti, hanno riversato – pari pari – i voti dei loro candidati a Mimmuzzu “ottopartitiinottoanni”: 4467 i voti di Talarico e 4489 quelli di lista. Una precisione quasi… chirurgica. Anzi, semmai Manna dovrebbe tirare le orecchie ai suoi candidati, visto che gli mancano circa 400 voti che sono andati a finire direttamente a Principe, il quale ha “pescato” proprio tra i suoi collaboratori. Altro che Cinghialotto…  Ma per la celeberrima anatra prestata alla politica c’è un gravissimo problema di credibilità. Eh sì, perché subito dopo la signora Pulicani in Ponzio, nella top ten dei campioni delle preferenze, arriva il leggendario “pistolero” ovvero Pino Munno, famoso in tutto il circondario, appunto, perché gira con una pistola attaccata alla cintola facendo il verso a Cetto Laqualunque. E a tutti i rendesi non è certo sfuggita la sua presenza davanti alle sezioni di Quattromiglia, ovvero quelle che gli hanno consentito di “rastrellare” i 549 voti che lo hanno collocato al secondo posto della top ten delle preferenze. Tutti i rendesi hanno potuto ammirare il suo look da cowboy de noantri davanti ai seggi, con altrettanto imbarazzanti atteggiamenti da guappo di cartone, quale è, accompagnato anche dalla moglie, che presidiava in particolare la sezione 11 e dalla figlia, posizionata strategicamente alla sezione numero 7 della piscina di Quattromiglia.. 

Nella foto l’ingegnere Motta, il consigliere Eugenio Aceto, l’ex consigliere Chiara Viola, il consigliere Gaetano Morrone, l’assessore Pino Munno e il dirigente Minutolo

Di conseguenza, assodato che la signora Pulicani in Ponzio rappresenta quello che rappresenta, non può certo sfuggire alla gente di Rende la “malandrineria” di questo personaggio grottesco e surreale. E che dire della famosissima sorella di Ariosto Artese, elemento (già condannato) di spicco del clan Muto, che ha spadroneggiato in tante altre sezioni della città di oltre Campagnano, piazzandosi al terzo posto della top ten con 368 preferenze? Ecco, il quaquaraquà della politica cosentina, mentre guarda quello che combinano i Cinghiali, dovrebbe guardare con attenzione anche quello che combinano i suoi candidati e siamo sicuri che, appena avrà finito di starnazzare stamattina nella conferenza stampa convocata per le ore 12, riceverà le adeguate risposte anche da chi è stato costretto a sopportare il suo “pistolero” e la sgangherata sorella di Ariosto, che è convinta di essere una statista grazie ai voti del clan. 

Quanto allo schieramento di Sandro Principe, per trovare un suo candidato nella top ten dobbiamo scendere fino al quinto posto, dove troviamo la signora Rossana Ferrante, sorella di Giovanni, titolare del Bar Danesi, che ha ottenuto 340 voti senza presidiare seggi e intimidire le persone. E questa non solo è verità ma è storia.

Ma ecco la top ten delle preferenze.

  1. Annarita PULICANI IN PONZIO – 583 voti
  2. Pino MUNNO – 549 voti
  3. Annamaria ARTESE – 368 voti
  4. Enrico Sergio MONACO – 350 voti
  5. Rossana FERRANTE – 340 voti
  6. Andrea CUZZOCREA – 340 voti
  7. Francesco BELTRANO – 305 voti
  8. Mario RAUSA – 304 voti
  9. Carlo SCOLA – 286 voti
  10. Fabrizio TOTERA – 277 voti