Rende 2019, una camomilla per il laboratorio “Cinico”

di Mirko Di Maria

Fonte: Libera Rende

A quanto pare, gli animi tumultuosi del Laboratorio “Cinico”, non riescono a trovare pace. Hanno perso ormai l’orientamento, e più che un Laboratorio politico, si sono trasformati in un’officina di odio e denigrazione, priva di contenuti, di progetti e d’idee.

Onestamente li trovo ripetitivi e monotoni, forse la loro scarsa capacità elaborativa non gli permette di sviluppare argomentazioni costruttive o almeno interessanti; anche le polemiche e le critiche che sono ben accette, non rispondono a nessun filo logico o interpretativo. Forse sono io che mi aspettavo troppo da loro, forse li reputavo all’altezza della competizione, capaci di indirizzare il dibattito su contenuti politici e non sulla denigrazione personale fine a se stessa.

Leggo che utilizzano definizioni politologiche, senza nemmeno capire di cosa stiano realmente parlando; mi chiedo se prima di discutere  di autoritarismo (o di altro) abbiano mai letto la definizione del politologo spagnolo Juan Linz, per verificare se effettivamente, la loro affermazione corrisponda al vero significato del termine. Forse i fascistelli che militano nella vostra coalizione potrebbero dare qualche delucidazione in merito.

Senza però cadere anch’io nella becera provocazione, consiglierei umilmente, agli eminenti rappresentati del Laboratorio Cinico, di prodigarsi in una rilettura storica e politica, affinché si possa finalmente dibattere su contenuti veritieri e scientifici, e non su banalità sparate per dar fiato alla bocca; sono passati ormai cinque anni dalla legislatura Manna, se avete qualcosa da raccontare sul vostro operato fatelo pure, cercate di scrivere un pezzo di storia, se ci riuscite, senza badare troppo a cosa fanno gli altri.  È la storia che segna la credibilità degli individui, è la storia la testimonianza più obiettiva dell’agire umano.

In attesa di un vero confronto politico, con la P maiuscola, consiglio una calda camomilla per placare gli animi.