Rende, depuratore: la Geko assumerà l’uomo di Granata per “aggiustare” il processo nel porto delle nebbie?

Da sinistra: Ettore Bruno, il solito assessore di Occhiuto, Vizza e Maximiliano Granata

Finalmente si muove qualcosa nel fetido depuratore di contrada Coda di Volpe a Rende che l’altrettanto fetido procuratore Gattopardo ha lasciato in custodia (dopo averlo sequestrato a giobba) al più impresentabile degli impresentabili ovvero Maximiliano Granata. Visto che ormai le acque si sono calmate e che il processo, come al solito, finirà in una barzelletta, dal momento che Cosenza è sempre zona franca anche per il “mitico” Gratteri, vi diciamo noi quello che sta accadendo.

Secondo fonti molto attendibili entro il 24 gennaio prenderà servizio al depuratore tale Ettore Bruno, figlio di Peppino, già lavoratore dello stesso depuratore ora in pensione, fedelissimo del Granata di cui sopra. Il motivo di questa “mossa” è presto detto.

Il posto di Ettore Bruno in quella feccia di depuratore serve solo ed esclusivamente ad evitare che suo padre Peppino, nominato teste da Vincenzo Cerrone nel processo scaturito dall’operazione Cloaca Maxima, possa difendere l’ex direttore generale e sconfessare la Geko e lo stesso Consorzio Valle Crati.
Della nuova assunzione non sono a conoscenza né i sindacati e neanche il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Valle Crati, ancora incredibilmente in mano a Granata il buffone. Ma l’aspetto incredibile della vicenda è che il patron della Geko Alfonso Gallo si presta a questa manfrina: accredita 8 milioni da Occhiuto eppure assume ancora gente a Granata rendendosi complice di chiare manovre per “aggiustare” il processo e accusare tutto all’ex direttore. Siamo davvero al paradosso… Vedremo adesso se lo sputtanamento indurrà qualcuno a far rientrare l’assunzione del soggetto di cui sopra.