Rende, il blitz di Gratteri. Il gruppo D’Ambrosio “porta” anche Mario Rausa: l’incontro dell’assessore col boss

Nel primo giorno delle consultazioni elettorali di Rende (siamo al 26 maggio 2019) proseguono le attività di Massimo D’Ambrosio nel veicolare i voti in favore di Pino Munno. Nella conversazione telefonica del 26 maggio 2019 D’Ambrosio, alla presenza di Fabiano Ciranno detto Fabio e di una donna non identificata, manifesta al Munno l’intenzione di seguire da vicino l’andamento del flusso dei votanti nella sezione elettorale proprio nel suo quartiere di residenza comunemente definito Cep ed in risposta il Munno gli raccomanda una particolare attenzione proprio in quel quartiere.

Nella conversazione telefonica del 27 maggio 2019 Massimo D’Ambrosio chiarisce al suo interlocutore Ivan Montualdista l’importanza di attendere (anche in vista del successivo ballottaggio tra Principe e Manna) un positivo risultato elettorale, cioè ricognitivo della vittoria di Marcello Manna e Pino Munno, quale presupposto per riprendere ogni discorso in ordine alla gestione del Palazzetto dello sport e che per tale motivo avrebbero dovuto attendere un determinato risultato (testualmente: “Vediamo il risultato dopo… e partiamo subito all’arrembaggio per il fatto di là… del Palazzatto”).

Si registra poi la conversazione telefonica nella quale Massimo D’Ambrosio e Sandro Perri, dipendente della Rende Servizi, commentano il risultato elettorale di Pino Munno rivendicando il loro fondamentale contributo alla realizzazione di un così ampio suffragio alla luce del quale i due ipotizzano persino la possibilità che Munno ricopra la carica di vicesindaco (testualmente: “Noi abbiamo fatto tanto… i voti li ha raddoppiati adesso… noi il nostro dovere lo abbiamo fatto…”). Dopo il positivo risultato elettorale di Munno, ancorché prima del turno di ballottaggio tra Principe e Manna, D’Ambrosio intende iniziare a “battere cassa” ovvero cominciare ad ottenere i benefici consequenziali al suo impegno elettorale in favore di Munno.

Di una certa importanza la conversazione captata nell’auto di Roberto Zengaro dopo il ballottaggio vinto da Manna e la nomina della nuova giunta, il quale preannuncia alla moglie che il prossimo lunedì avrà, assieme a Massimo D’Ambrosio, un incontro con il nuovo assessore allo Spettacolo (e allo Sport) Mario Rausa, meglio noto come l’Arlecchino della politica rendese, sempre pronto a saltare da un carro all’altro, dopo essere stato – come del resto anche Pino Munno – assessore con Sandro Principe… E che qualche mese dopo sarebbe balzato alla ribalta della cronaca per una gran cazzata del figlio, che in pieno lockdown, si beava di sorseggiare champagne nel famigerato Parco Acquatico, costringendolo in pratica alle dimissioni…

Ma torniamo alle intercettazioni del maggio 2019. Zengaro riporta le parole del D’Ambrosio secondo cui l’assessore Rausa adesso “ci deve far fare qualcosa” intendendo chiaramente dire che il Rausa, adesso, una volta nominato, deve trovare il modo di far lavorare e guadagnare D’Ambrosio e Zengaro. Testualmente: “… Il lunedì alle sette abbiamo appuntamento con Massimo e con l’assessore allo Spettacolo del Comune di Rende Mario Rausa… Ieri hanno nominato la giunta, hanno fatto la nuova giunta a Rende e l’hanno nominato assessore (nella precedente consiliatura Rausa era presidente del Consiglio comunale, ma stavolta la nomina era ricaduta su Gaetano Morrone, ndr)… Massimo ha detto che ci deve far fare qualcosa…”. 

Roberto Zengaro, tanto per capirci, è un soggetto di spicco del gruppo D’Ambrosio, fa capo al boss Adolfo ed è utilizzato per il riciclaggio dei proventi derivati dalle attivitè delittuose gestite da Massimo D’Ambrosio. 

Con riferimento a Mario Rausa, egli emerge quale candidato che a seguito delle operazioni di ballottaggio del 9 giugno 2019 è risultato anch’esso (con 304 voti nella lista “Marcello Manna sindaco”) dopo Pino Munno (che ha conseguito addirittura 604 voti nella lista “Forza Rende”) tra i primi eletti e successivamente è stato nominato assessore allo Spettacolo e allo Sport nella nuova giunta di Rende. Del resto, il nome di Rausa era apparso già in precedenza e non è certo superfluo ricordare la conversazione telefonica del 27 aprile 2019 laddove si registrava l’impegno di Massimo D’Ambrosio a procacciare voti non solo per il Munno ma anche in favore di Rausa…

Qualche giorno dopo rispetto alla conversazione in cui Zengaro preannunciava la riunione con Rausa si registra la conversazione telematica del 25 giugno 2019 che sancisce l’incontro tra Rausa, Zengaro e Massimo D’Ambrosio. La conversazione evidenzia una precisa intesa tra Massimo D’Ambrosio e Mario Rausa nella misura in cui quest’ultimo – risultato eletto e in procinto di gestire un assessorato – dopo aver beneficiato dell’impegno elettorale di D’Ambrosio anche in suo favore, ora dimostra la piena disponibilitò a soddisfare le esigenze del D’Ambrosio (e delle persone da lui sponsorizzate come nel caso di specie di Roberto Zengaro) nel trovare per lui occasioni lavorative promosse dal Comune di Rende e da cui trarre remunerazione.

Massimo D’Ambrosio quindi sponsorizza al Rausa il suo sodale Zengaro, titolare dell’agenzia Mea Record, disponibile a realizzare ogni tipo di evento. Gli interlocutori si mostrano tutti entusiasti delle possibili iniziative da intraprendere e rinviano a data successiva per potersi “sedere” insieme e “parlare”. E’ poi interessante notare . a conferma del rapporto confidenziale tra D’Ambrosio e Rausa – come, prima di salutarsi, Rausa si rivolga al D’Ambrosio per chiedere un favore personale ovvero di passare da tale Ercole (verosimilmente titolare di un’officina) per sollecitargli la sostituzione del parabrezza di uno scooter… Intanto, si avvicina il giorno della scarcerazione di Adolfo D’Ambrosio…