Rende e la raccolta differenziata: i cittadini hanno ragione e alla Calabra Maceri dà fastidio

In questi giorni a Rende infuria la polemica per la questione dei rifiuti e della raccolta differenziata. In particolare, sono centinaia i cittadini rendesi costretti a fare la fila perché, vuoi per un motivo vuoi per un altro, non hanno ricevuto a casa il kit per la raccolta differenziata e adesso sono costretti ad andarselo a prendere quando, di norma, si tratta di un servizio che dovrebbero avere a domicilio. Abbiamo pubblicato diverse lettere di protesta di cittadini rendesi, che evidentemente devono aver dato fastidio a qualcuno della Calabra Maceri, che è la società che gestisce l’appalto dei rifiuti a Rende. E così ci è arrivata una lettera (ahinoi completamente anonima) che pubblichiamo e alla quale rispondiamo per come merita. 

Buongiorno,
sono una operatrice della Calabra Maceri e servizi S.p.A. addetta alla distribuzione dei kit per la raccolta differenziata al Comune di Rende. E’ dal mese di maggio che insieme ad altri 8 miei colleghi sto percorrendo in lungo ed in largo tutto il vastissimo territorio del comune per portare a casa degli utenti un kit composto da 3 mastelli, calendario e libretto esplicativo e 3 rotoli di buste che pesa all’incirca 6 chili.

Sotto il sole dei mesi estivi, con punte di 48 gradi, ho continuato ad affiggere locandine, avvisi di consegna, a distribuire kit, a spiegare le modalità di separazione dei rifiuti secondo il nuovo sistema di raccolta, a lasciare bigliettini nelle buche delle lettere dei cittadini che non erano in casa.

Mi hanno aperto persone cordiali, ho ricevuto bicchieri d’acqua freschi per rifocillarmi delle fatiche del giorno e ho ricevuto anche insulti gratuiti o sono stata presa in giro da finti invalidi che richiedevano una consegna al quarto piano ed una volta arrivata alla porta mi aprivano in manica di camicia ed in perfetta forma fisica.

Ho continuato a lavorare per le strade ed insieme ai colleghi ho allestito punti di distribuzione fissi per dare la possibilità a chi non era stato raggiunto a casa, perché assente, di poter ritirare personalmente il proprio kit. Ho scherzato con le persone in fila, ma ho anche ricevuto insulti ed anatemi da una signora che mi ha augurato di ammalarmi del suo stesso male.

Ho sudato e continuo a stancarmi ogni giorno per svolgere al meglio il mio lavoro, non è facile consegnare ben 20.000 kit in totale in così poco tempo, ma siamo riusciti a consegnarne casa per casa oltre 12.000 e altri 3.000 in più agli sportelli. Oggi al gazebo per non interrompere la fila, non sono riuscita neppure ad andare in bagno quando dovevo, per non fare sostare in piedi quella gente troppo a lungo, qualcuno ha persino dovuto attendere il suo turno per oltre un’ora… ma io in piedi ci sono stata tutta la giornata!

Mi spiace che si creino situazioni di tensione, anche noi possiamo essere stanchi in qualche momento della giornata e mi chiedo ma perché se il sistema ha iniziato ad entrare in vigore a maggio, solo ora tutti hanno la frenesia del kit? Ora che sono spariti i cassonetti stradali la gente si accorge che deve fare la raccolta differenziata? Il lavoro che stiamo facendo è davvero faticoso ed impegnativo, ma la pesantezza maggiore è nel non ricevere alcun sostegno dai cittadini per i quali stiamo lavorando. Una buona giornata, vado ad iniziare il mio giro di consegne…

Lettera anonima

Cara signora, io sono un democratico e anche se non so chi è lei perché si è… dimenticata di scriverlo, le pubblicherò la lettera. Ma si rende conto di quello che scrive? Voi avete l’obbligo di consegnare il materiale A DOMICILIO perché la gente PAGA E ANCHE PROFUMATAMENTE e organizzare queste file chilometriche non fa onore ai vostri datori di lavoro, che si beccano bei soldini per l’appalto che hanno preso al comune di Rende… Che cosa si aspettava? Che i cittadini fossero solidali con voi che rappresentate un’azienda “mantenuta” anche e soprattutto grazie alla politica? E perché avrebbero dovuto? Tenetevi le lamentele perché i cittadini hanno ragione da vendere e voi anche se fate un lavoro difficile e delicato siete comunque strumenti di gente senza scrupoli che non può e non deve essere difesa. (g. c.)