Rende. Manna continua a ordinare di tagliare alberi tra l’apatia delle autorità e dei cittadini

NUOVI SVILUPPI SUL BUSINESS DEGLI ALBERI ABBATTUTI A RENDE: 

 GLI ABUSI DI MANNA TRA L’APATIA DELLE AUTORITÀ LOCALI E DEI RENDESI  

Cittadini di Rende, CI SIAMO, la questione degli sconsiderati abbattimenti di alberi da parte dell’amministrazione Manna sta per giungere al suo epilogo più atroce ed efferato. 

L’ennesima vicenda giudiziaria degli ultimi giorni del sindaco prima arrestato, poi commissariato ed infine esiliato (anche se… a Cosenza!), oltre che sospeso, si somma in prossimità di un altro episodio di una delle vicende più oscure e squallide della sua intera amministrazione. 

I PRECEDENTI 

Nel 2014 con l’insediamento di Marcello Manna come sindaco rendese è iniziata un’era di abbattimenti selvaggi di alberi portata avanti con cicliche sostanziose tornate di tagli, che nei 9 anni del suo mandato hanno totalizzato la demolizione di circa 100 alberi cinquantennali. 

Motivazioni ambigue, ditte di dubbia selezione e legna finita non solo alla famigerata centrale a biomasse ma anche in destinazioni ignote, si presenta come una delle tante operazioni oscure di questa amministrazione. 

All’ennesimo giro di mozzature, ad agosto 2022, ormai in preda alla più totale spregiudicatezza, il Comune ha alzato il tiro più di quanto avesse mai osato fare, disponendo: 40 abbattimenti di alberi ad alto fusto nel pieno centro di Quattromiglia, evidentemente ormai ritenuto un bancomat del legname da Manna e company. 

Ecco l’articolo che documenta passo per passo tutta l’assurda vicenda e le sue macroscopiche irregolarità: 

https://www.iacchite.blog/rende-lo-squallido-business-degli-alberi-abbattuti-la-ditta-in-odor-di-mafia-e-gli-abusi-legalizzati-di-manna/ 

Dopo solo un paio di settimane un indegno assessore all’ambiente, Domenico Ziccarelli, che parla solo di abbattimenti e cementificazioni, annunciava con una nota Facebook la sbalorditiva intenzione di voler procedere alla falciatura dell’ intero viale di alberi ad alto fusto di via Leonardo da Vinci, uno dei più belli di tutta Rende, presentando con sfavillanti “rendering”, palesemente peggiorativi del profilo comunale, un progetto di cui l’unico senso sono gli interessi economici di chi vorrebbe prenderne parte. 

RENDE SENZA PINI SU VIA LEONARDO DA VINCI MA CON ALBERI PIU’ ADATTI… PRIMA E DOPO

Lo scrive in una nota su FB, appunto, l’assessore Ziccarelli, “pupazzo” del sindaco, che commenta gli interventi annunciati dal Comune… 

Propositi distruttivi interrotti, prima grazie all’arresto di Manna da parte del magistrato Nicola Gratteri, e poi dall’arrivo della Commissione di accesso antimafia disposto da parte del Ministero dell’Interno (ancora in corso). 

LE NOVITÀ DI OGGI 

Pochi giorni fa, il 7 novembre, la questione viene improvvisamente riaperta da Marcello Manna in persona (o se preferite in… mazzetta) che ha annunciato ulteriori opere invasive sempre sul (povero) verde di Rende, del quale non sembra mai saziarsi. 

I precedenti guai legali hanno rallentato ma non fermato le mire del sindaco sul patrimonio arboreo comunale. 

In tali nuove dichiarazioni, a parte uno sproloquio sull’ambientalismo palesemente falso se pronunciato da uno che in 9 anni ha solo fatto strage del verde rendese, parla per 20 righe di rifacimenti di aiuole e cestini dell’immondizia ma si guarda bene dallo specificare se tali prossime opere prevederanno ulteriori tagli arborei, tantomeno se quelli paventati mesi fà da Ziccarelli, del resto è abitudine della sua amministrazione non dire mai chiaramente le proprie intenzioni per evitare proteste e far trovare all’improvviso i cittadini davanti al fatto compiuto. 

Se nei nuovi interventi fossero inclusi degli abbattimenti vorrebbe dire che si è parlato di un progetto che prevede l’eliminazione di esseri viventi con locuzioni frivole come -rifare il look a Rende-, e che Manna li ritenga non si spiega in che modo una misura a favore della tutela del polmone verde rendese, aspetto che denota tutta la superficialità con cui ha autorizzato tali “progetti” e la sua totale mancanza di conoscenza e rispetto ambientale, diversamente da quanto dichiara. 

RENDE, NUOVO LOOK PER VIA LEONARDO DA VINCI E VIA DON MINZONI 

Dicono che si tratti di riqualificazione di alcuni tratti stradali, Manna parla di mantenimento dell’area “polmone verde” ma la realtà è ben diversa… 

Un continuo dire e non dire per confondere le acque, i cittadini si chiedono: cosa sta per accadere davvero? 

Tra pochi giorni scopriremo se i nuovi interventi ed il “rifacimento del look” dei nostri quartieri annunciati pochi giorni fa da Manna riguardavano solo aiuole e cestini di rifiuti come ha dichiarato, oppure celavano in modo subdolo e falso l’atto finale della deturpazione irreversibile del patrimonio arboreo della nostra comunità. 

Se davvero gli ennesimi abbattimenti selvaggi si consumeranno vorrà dire che questa comunità TUTTA ha fallito. 

CHI DOVEVA INTERVENIRE PER FERMARE IL PROGETTO DEMOLITIVO SUL VERDE DI RENDE? 

Ziccarelli aveva già annunciato a fine agosto il proposito di continuare sulla strada degli abbattimenti, chi doveva  essere già intervenuto per fermarli? 

L’indifferenza: 

  • della cittadinanza rimasta inattiva,  
  • delle associazioni che hanno continuato a riproporre le stesse misure ad oltranza pur si fossero dimostrate sempre infruttuose ed a cercare insistentemente un dialogo con un interlocutore palesemente in malafede, non volendo fare “quel passo in più” in senso giudiziario che sarebbe stato l’UNICO in grado di fermarlo, 
  • delle opposizioni inesistenti, l’assenza meno comprensibile certamente quella di Sandro Principe che ha fatto piantare questi alberi ma poi inspiegabilmente non li ha difesi dalla ferocia di cui sono stati oggetto; 
  • delle autoritá locali, che nonostante le denunce giornalistiche anche molto circostanziate sull’ambigiutá delle motivazioni e delle modalità di tali abbattimenti non sono intervenute per fermarli, 
  • Di molte testate giornalistiche che non hanno parlato dell’argomento,  

è stata il terreno su cui questo progetto ha continuato ad essere portato avanti indisturbato. Ogni “assenza” ha avuto il suo peso. 

Tuttavia i partiti e le associazioni, in quanto realtà rappresentative del gruppo, deputati a sollevare le questioni comuni, come questa, sono quelli che avrebbero dovuto perorare la causa e perseguire un risultato. 

Da loro in merito abbiamo visto interventi flebili, limitati a qualche dichiarazione, quasi sempre postuma quindi di fatto inutile ad impedire tali avvenimenti.  

Se sollecitati rispondono sommessi: “Non ci sono soldi, non ci sono volontari”. 

Da queste vicende le realtà rappresentative dei gruppi di Rende ne escono con un’immagine stanca e poco efficace, nonchè incapace di difendere i fragili. 

Se questo è l’atteggiamento di chi dovrebbe ergersi a tutela degli interessi della comunità, come il verde comuneci sarà sempre chi se ne approfitta. 

I buoni propositi non bastano. 

Davanti a sconfitte come queste bisognerebbe svegliarsi. 
Sarebbe auspicabile che qualcuno rappresentativo della comunità si decidesse ad intervenire a tutela di queste creature indifese, finite in quello che ha tutte le caratteristiche di uno squallido busisness del legno su cui gravitano interessi di migliaia di euro e scambi di vario genere. 

L’attuazione di questi progetti è stata finora rallentata solo perchè la questione è confluita in un quadro di malaffare generale finito nel mirino delle autorità. 

Le autorità appunto, l’altro soggetto che dovrebbe intervenire. 
Non possiamo dire siano assenti dal quadro, ma solo perchè i personaggi coinvolti sono protagonisti di uno scenario criminale più ampio finito sotto indagine.  

Peculato, corruzione, appalti truccati, frode. 

Finalmente le forze dell’ordine hanno iniziato ad ufficializzare quello che da anni si denuncia sull’amministrazione Manna,  la più controversa giudizialmente che Rende abbia mai conosciuto, dovrebbe intervenire per far luce anche sulla questione del verde qui rappresentata e ad assicurare l’annullamento dei progetti ambigui già approvati in merito.
Gli alberi martiri di Quattromiglia testimoniano la perdita del senso del dovere dei rendesi di difendere un essere indifeso che non può farlo da solo. 

Vittime di probabili affari sporchi, già in precedenza sospettati, nessuno tra partiti, associazioni ed autorità è intervenuto in modo incisivo per toglierli dalla spirale di un bullismo istituzionale che li ha prima bistrattati per giustificare le sue azioni (i viali di pini marini sono ovunque a Rende, via Repaci ed altre, ma solo quelli di via Leonardo da Vinci e via Don Minzoni creano pericoli per l’incolumità delle persone secondo l’amministrazione Manna) e poi li ha abbattuti, e mira ancora a distruggerli ulteriormente, rendendoli oggetto di una vessazione inaudita. 

All’attuale amministrazione ed a tutti coloro che ne hanno preso parte presto o tardi verrá presentato il conto anche per questa faccenda, che invitiamo a non incrementare. La firma che ha condannato a morte gli alberi di Rende é quella di Marcello Manna, l’uomo che credeva che aver dato triplici abbracci, aver letto qualche monografia o conoscere folkloristici soggetti locali gli permettesse di trasformare un Comune nel suo parco giochi personale e gli garantisse l’impunità a vita, ma che non si è accorto che nello scenario ci sono altri personaggi che stanno seguendo la situazione e non sono per niente contenti del suo operato. 

Rosa Di Maggio