Rende, pubblicità mafiosa: il gioco delle “tre carte” tra le società di Maduli&Iacovo. Centinaia di fatture incassate dal faccendiere di Cetraro

Da una decina di giorni a Rende i tabelloni pubblicitari non ospitano più le proposte di acquisto delle aziende ma una strana onda arcobaleno contrassegnata dal logo Città di Rende mentre in cima al cartellone c’è l’insegna della Pubbliemme, il cui contratto con il Comune è scaduto da tempo ed è andato avanti per anni in una totale ambiguità. Circostanze delle quali si è occupata ampiamente nella sua relazione la Commissione di accesso antimafia, dalla quale è scaturito lo scioglimento del Comune di Rende per infiltrazioni mafiose.

I commissari prefettizi, dunque, sono passati alle vie di fatto e per il momento hanno proceduto a eliminare il contenuto dei tabelloni escludendo la pubblicità e oscurandola concretamente con un proprio messaggio alla città. Abbiamo girato un po’ per il territorio rendese e abbiamo trovato un gran numero di tabelloni con la stessa onda arcobaleno.

 

Un lettore ci ha scritto… “è pieno a Rende  di questi arcobaleni… tutti i tabelloni sono così… e come puoi ben vedere in piccolo vi è impresso il logo della Città di Rende.  Penso che ciò  sia sinonimo di libertà, speranza o semplicemente  come disse il grande Roosevelt  un New deal… Quien sabe…”.  In attesa di notizie ufficiali, vi riepiloghiamo lo stato dell’arte. 

 

Il Comune di Rende risulta aver intrattenuto due rapporti di concessione di servizi con la Ditta Pubbliemme di cui uno relativo alla fornitura di pensiline attrezzate per attesa autobus e l’altro inerente il servizio di installazione e gestione degli impianti pubblicitari.

Con specifico riferimento agli impianti pubblicitari, il Comune di Rende risulta aver sottoscritto in data 6 novembre 2009 contratto di “affidamento in concessione del servizio di installazione e gestione degli impianti pubblicitari per l’affissione diretta” per la durata di anni 9 a fronte del canone annuo pari ad € 90.510,00.

All’articolo 13 del contratto veniva stabilito che “l presente contratto non può essere ceduto, nemmeno parzialmente, a pena di nullità, ai sensi del DLGS 163/06. E’ fatto divieto di concedere in subappalto anche una sola delle prestazioni di cui al capitolo speciale d’appalto, pena la risoluzione del presente contratto”. 

In data 15 novembre 2017 il Comune di Rende sottoscriveva con la Società Pubbliemme un atto transattivo concedendo “una proroga del contratto del 13.11.2019 di anni tre e quindi sino al 31.12.2021” nel predetto atto transattivo veniva altresì previsto che “la presente proroga è unica ed esclusiva stabilendo le parti….che alla scadenza nessun’altra proroga potrà essere concessa, ritenendo quindi terminato alla data del 31.12.2021 il contratto allo stato in essere”. 

La Società Pubbliemme è riferibile a MADULI Domenico Antonio, nato a Vibo Valentia il 3.4.1973, presidente del Consiglio, legale rappresentante e socio della società, con il 96% delle azioni o quote sociali. Lo stesso, da informazioni assunte da vari Uffici di Polizia (Questure e Comandi Provinciali dei Carabinieri) risulta avere legami con esponenti della criminalità organizzata. Cristallizzati regolarmente in almeno tre inchieste della Dda di Catanzaro. Si va dai rapporti con tali Ferrante e Spasari per il recupero di un credito (con tanto di fotografia) a quelli con l’ex socio Nicola Barba, che in una drammatica testimonianza, ha detto con estrema chiarezza chi è questo soggetto (https://www.iacchite.blog/vibo-processo-rimpiazzo-il-ciclone-barba-su-maduli-e-compagna-scavate-su-di-loro-non-sono-come-sembrano/). Per finire alle sue imbarazzanti dichiarazioni – tutte intercettate – sul suo rapporto con uno dei peggiori elementi della politica mafiosa vibonese ovvero Pietro Giamborino, per il quale il faccendiere “garantiva” (https://www.iacchite.blog/massomafia-maduli-e-i-clan-di-vibo-su-giamborino-garantisco-io/) prima di abbandonarlo al suo destino e farlo diventare l’uomo nero. E al suo evidente ruolo di “cerniera” tra le ‘ndrine vibonesi (https://www.iacchite.blog/ndrangheta-e-media-il-socio-di-maduli-e-uno-dei-mafiosi-arrestati-ieri-il-ruolo-delleditore-tra-i-mancuso-e-i-piscopisani/).

A questo punto si ritiene opportuno evidenziare che anche il revisore delegato della PUBBLIEMME, VERO Antonio, nato a Catanzaro il 27.06.1969, ha avuto cariche come Sindaco supplente in due società (la Nuova Nave srl e Ipermercato I Due Mari srl) colpite da interdittiva antimafia.

In data 30.05.2018 il Comune di Rende, con nota prot. 27182 a firma del Dirigente Comunale INFANTINO, richiedeva alla PUBBLIEMME chiarimenti in merito ad alcune segnalazioni ricevute, anche da parte di studi legali, che rappresentavano “l’impossibilità di alcuni operatori economici del territorio rendese di accedere alle affissioni sugli impianti pubblicitari di formato 6×3 e 4×3 affidati alla vostra società, poiché gestiti, a loro dire, da una diversa concessionaria, la Publidei completamente estranea e sconosciuta allo scrivente ed al Comune di Rende” . 

Proseguiva poi l’amministrazione comunale con la richiesta di chiarimenti alla PUBBLIEMME in merito “ai rapporti economici, commerciali e societari che legano la vostra società con la Publidei atteso che il subappalto è espressamente vietato dalla vigente concessione e ciò determinerebbe la immediata revoca della concessione in essere”

Con successiva nota (del 19 febbraio 2019) il Dott. INFANTINO, comunicava al Dirigente del Settore Territorio e Ambiente, ing. Francesco AZZATO ed al Segretario Generale che “la transazione con la società Pubbliemme srl, sottoscritta in data 15.11.2017, non ha avuto alcun esito ne ha prodotto effetti tra le parti poiché la predetta concessionaria non ha mai inteso chiarire e fornire delucidazioni richieste da questo Ufficio, riguardo ai rapporti contrattuali intrattenuti con la società Publidei estranea e sconosciuta sia allo scrivente…Ciò posto le rappresento quanto già noto ossia che in data 5.11.2018 risulta essere scaduta la convenzione rep. N. 6746 del 13/11/2019 avente ad oggetto l’affidamento in concessione del servizio di installazione e gestione degli impianti pubblicitari per l’affissione diretta nel territorio comunale”. 

Nonostante la transazione andasse considerata priva di effetti, il Comune di Rende non poneva in essere alcuna iniziativa finalizzata ad ottenere la rimozione degli impianti pubblicitari per violazione della clausola contrattuale di divieto del subappalto, tollerando di fatto l’utilizzo senza titolo degli impianti da parte di un’impresa terza, estranea a qualsiasi rapporto con la Pubblica Amministrazione e nei confronti della quale alcuna attività di controllo e vigilanza veniva esercitata.

Elemento di rilievo a questo punto assume la titolarità della Società Publiedei atteso che la stessa è riconducibile a IACOVO Agostino, nato a Cetraro il 16.09.1978.

IACOVO Agostino

Con decreto n.60/13 SIPPI del 16.10.2013, il Tribunale emetteva decreto applicativo della sorveglianza speciale, per la durata di anni 4, aggravata dall’obbligo di soggiorno nel Comune di residenza o abituale dimora, nei confronti del nominato in oggetto, misura iniziata il 11.04.2014 e della quale si chiedeva la revoca. Di seguito, gli atti che hanno portato a questa decisione. 

I fatti, certi ed univoci, che hanno giustificato la formulazione di un giudizio così grave di attuale e qualificata pericolosità sociale, hanno indotto ad imporre l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, rientrando il IACOVO, nelle categorie di cui all’art. 4 Decr. Leg.vo 159/11.

Ad oggi, il ricorrente chiede la revoca della misura di prevenzione pur non avendo avuto ancora modo di dimostrare il suo ravvedimento ed un concreto mutamento della propria condotta di vita, pertanto appare prematura una richiesta del genere, perché allo stato attuale non si può discutere in ordine ad un riesame della sua pericolosità sociale.

Infatti dalla data della sottoposizione si è reso volte responsabile delle seguenti violazioni :

  • In data 04.12.2016 denunciato dalla Stazione CC di Guardia Piemontese Marina per i reati di abuso d’ufficio, omissione o rifiuto di atti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico;
  • In data 10.12.2015 sottoposto dal CP di Paola a provvedimenti contro la criminalità mafiosa;
  • In data 21.03.2014 denunciato dal CP di Paola per i reti di truffa, associazione per delinquere, provvedimenti contro la criminalità mafiosa.

OMISSIS….

Si ritiene pertanto necessario che la grave misura imposta, sia eseguita dal richiedente e soltanto dopo l’espiazione di un congruo periodo temporale, durante il quale le Forze di Polizia possono effettivamente controllare i suoi spostamenti e le frequentazioni, allora si potrà valutare effettivamente se il nominato in oggetto è meritevole di una riduzione o di una revoca della misura. Infine si aggiunge che la misura in atto non è affatto limitativa nello svolgimento della vita quotidiana e neppure nell’espletamento di qualsivoglia attività lavorativa.

Alla luce di quanto sopra esposto si esprime, dunque, parere negativo in ordine ad una modifica o revoca della misura in atto, stante l’esistenza, si ribadisce, di una pericolosità che allo stato è assolutamente attuale. 

Tale assunto trova ulteriore riscontro da quanto rileva la Corte D’Appello di Catanzaro- Sezione Misure di Prevenzione- in data 24.05.2016, decidendo sull’appello proposto dai difensori di IACOVO Agostino avverso il decreto del Tribunale di Cosenza – Sez Misure di Prevenzione, del 16.10.2013 con il quale veniva applicata la sorveglianza speciale di P.S. con l’obbligo di soggiorno , per la durata di anni 4.

Con decreto del 16.10.2013 il Tribunale di Cosenza- Sezione Misure di Prevenzione –applicava a Iacovo Agostino la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per la durata di anni quattro. Disponeva inoltre la confisca dei beni immobili della “PUBLIDAY”.

In punto di pericolosità sociale del proposto, il Tribunale valorizzava l’ordinanza cautelare che aveva applicato la custodia in carcere al fratello Iacovo Dino per gravi reati di usura ed estorsione aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione ‘ndranghetista della famiglia Muto di Cetraro.

Le indagini avevano anche rilevato come fra i fratelli Iacovo sussistesse una stretta comunione di interessi nella gestione delle loro attività economiche e finanziarie, attività economiche che trovavano comunque la loro fonte di finanziamento nell’attività usuraria, essendo inoltre le stesse attività sostenute dall’ostentazione del peso criminale loro derivate dalla vicinanza al clan Muto.

Alcune delle parti offese dei reati di usura nel processo cosiddetto Cartesio avevano confermato le modalità mafiose di consumazione dei reati da parte dei fratelli Iacovo i quali nel rapporto con le vittime avevano fatto riferimento, a fini ulteriormente intimidatori, al loro legame con ambienti di criminalità organizzata di Cetraro.

Il giudizio di pericolosità sociale dello Iacovo Agostino è ulteriormente accreditato, con connotati di attualità, dalla condanna allo stesso inflitta dal Tribunale di Paola con sentenza del 3.9.2015 per il reato di concorso esterno nell’associazione mafiosa facente capo a Stummo Mario e Valente Pietro, sodalizio mafioso operante nel Comune di Scalea e viciniori ed in collegamento con la cosca mafiosa Muto di Cetraro e con condotte protrattesi fino al settembre del 2013.

Le motivazioni della sentenza sono quanto mai esplicative del ruolo di Iacovo Agostino in rapporto alla cosca Stummo della quale egli appare imprenditore di riferimento nell’aggiudicazione delle gare di appalto indette dal Comune di Scalea e più in generale per ottenere l’esclusiva, per conto della cosca, nella gestione degli spazi pubblicitari di quel comprensorio operando attraverso le società Publinet e Publiday.

Al fine di accertare con quale Impresa le aziende operanti nel territorio di Rende intrattengano oggi rapporti per la gestione degli spazi pubblicitari, sono stati ascoltati i legali rappresentanti di due Società.

Il legale rappresentante della prima azienda nel consegnare specifica documentazione ha dichiarato quanto segue:

RISPOSTA: Mi sono interfacciato con la società di pubblicità denominata RED ONION con sede a Rende (CS) la quale a sua volta ha avuto rapporti con la società GENESIS s.r.l. che gestisce la cartellonistica nel Comune di Rende. A tal proposito vi fornisco documentazione comprovante i rapporti con la GENESIS s.r.l.. Mi riservo di fornire copia delle fatture di acquisto dei servizi forniti dalla società GENESIS s.r.l.. Voglio precisare, comunque, che gli spazi su cui sono affissi i manifesti pubblicitari, riportano il logo della società PUBBLIEMME.

Come si evince dalla documentazione esibita, la prestazione pubblicitaria viene fatturata direttamente da GENESIS s.r.l. alla mia azienda ed i relativi pagamenti sono eseguiti a mezzo bonifico bancario dalla mia società alla GENESIS s.r.l..

Successivamente, in data 3 gennaio 2023 sono state acquisite Nr. 12 fatture emesse in favore di GENESIS GROUP s.r.l. per corrispondenti dodici rate relative all’ordine nr. 1001 datato 19.11.2021

E’ stato poi ascoltato il legale rappresentante della seconda società e anche lui ha fornito copia di documentazione contabile attestante la gestione degli spazi pubblicitari nel territorio di Rende da parte della Società Genesis Group srl ed in particolare

  • 61 Fatture anno 2022
  • 40 Fatture anno 2021
  • 42 Fatture anno 2020
  • 28 Fatture anno 2019

In base a quanto emerge dalla documentazione fornita dagli operatori economici, la gestione degli impianti pubblicitari nel Comune di Rende viene dunque esercitata, all’attualità, dalla Genesis Group srl.

A conferma di quanto riferito dai legali rappresentanti delle Società risultano i riscontri effettuati sul sito della GENESIS Group srl, dal quale è emerso che la Società in questione gestisce numerosi spazi pubblicitari nel Comune di Rende e che i predetti spazi pubblicitari sono coincidenti con quelli affidati alla PUBBLIEMME, come si evince dal logo presente sugli impianti pubblicitari.

Il legale rappresentante della Genesis Group risulta essere lo stesso della Publidei ossia Iacovo Agostino.

Le omissioni, di conseguenza, hanno consentito la permanenza della PUBBLIEMME negli spazi pubblicitari, nonostante fosse scaduta la convenzione al 5.11.2018, mentre la mancata vigilanza e il non aver posto in essere alcuna azione ha consentito l’utilizzo senza titolo dei predetti spazi dalla PUBLIDEI prima, e GENESIS Group dopo.

A conferma del carente esercizio del potere di controllo e vigilanza da parte del Comune di Rende si pongono le dichiarazioni rese dal Comandante della Polizia Municipale e le affermazioni del Segretario Comunale, per i quali la Società GENESIS Group risulta estranea a qualsiasi rapporto contrattuale con l’Amministrazione Comunale. Ma ciò evidentemente non ha impedito ad Agostino Iacovo di continuare ad incassare le fatture… 

In particolare, era stato richiesto al segretario comunale, dott. Mario ZIMBO, se PUBBLIEMME avesse dato in subappalto lavori o servizi ad altre società, ed in particolare alla  Genesis Group srl

Con nota di riscontro del 14 ottobre 2022, il segretario comunale, affermava che: ”i dirigenti riferiscono di non aver affidato lavori o servizi alle ditte…omissis… GENESIS Group srl”. 

Particolarmente significative sono risultate poi le dichiarazioni del Comandante della Polizia Municipale il quale ha testualmente affermato:” la PUBBLIEMME ha sempre svolto direttamente il servizio”. 

Si riportano le dichiarazioni del Comandante della Polizia Municipale di Rende, Alfredo Corrado Ferraro…

RISPOSTA: La pubblicità viene gestita con impianti fissi 6 metri per 3 metri nonché attraverso pannelli fissi presso le fermate dei bus dislocate nel territorio: questi spazi pubblicitari sono gestiti dalla società PUBBLIEMME. Inoltre, la “MAGGIOLI tributi” gestisce gli spazi individuati dal Comune, dall’Amministrazione. Questi ultimi sono spazi storici diffusi in tutto il territorio.
DOMANDA: La Polizia Municipale ha svolto controlli relativamente alle affissioni pubblicitarie? Sono emerse irregolarità?
RISPOSTA: Abbiamo fatto controlli soprattutto per quanto riguarda la pubblicità elettorale. Nell’anno 2022 non sono stati svolti molti controlli, mentre negli anni precedenti sono stati rilevati abusi da parte della PUBBLIEMME ed i relativi verbali sono stati trasmessi al competente Ufficio Urbanistica ed all’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Rende.

Gli abusi consistevano nell’utilizzare gli spazi pubblicitari senza averne titolo. Se non ricordo male vi è stata corrispondenza interna tra il nostro Comando e l’Ufficio Urbanistica proprio per capire come poterci muovere per rimuovere quegli impianti 6 metri per 3, poiché non omologati.

I nostri verbali, contestati alla PUBBLIEMME, riguardavano i pannelli pubblicitari 6 metri per 3 metri. Non sono a conoscenza dei provvedimenti adottati dai citati Uffici urbanistica e Lavori Pubblici sebbene gli stessi fossero stati reiteratamente compulsati dalla Polizia locale. I dirigenti dei predetti uffici erano INFANTINO Antonio (Ufficio Finanziario del Comune di Rende), AZZATO Francesco (Settore Urbanistica) e MINUTOLO Francesco (Settore Lavori Pubblici). Ricordo che la PUBBLIEMME fece ricorso gerarchico ad ogni nostro verbale, ma non ne conosco gli esiti.

DOMANDA: Con riferimento al servizio di installazione e gestione degli impianti pubblicitari da parte della Società Pubbliemme, già titolare del contratto di affidamento in concessione – repertorio n. 7646 del 06 novembre 2009 – della durata di anni 9 prorogati di anni 3 fino al 31.12.2021 a seguito della transazione del 15 novembre 2017, è a conoscenza se a decorrere dal 01.01.2022 la predetta Società sia titolare di un regolare atto legittimante l’utilizzo delle aree di proprietà comunale?
RISPOSTA: No. Non ne sono a conoscenza. Ho parlato telefonicamente, utilizzando il telefono fisso del mio Ufficio, con una signora della PUBBLIEMME, di Vibo Valentia se non erro, di cui non ricordo le generalità, che mi garantiva al telefono di aver pagato la tassa di occupazione suolo pubblico. Abbiamo controllato ed effettivamente risultava che la PUBBLIEMME avesse pagato tale imposta per l’anno 2022 attraverso la MAGGIOLI, società concessionaria per la riscossione dei Tributi per il Comune di Rende.
DOMANDA: L’atto di concessione del 2009 stabiliva a carico della Società Pubbliemme un corrispettivo annuo in favore del Comune di € 90.510,00 oltre IVA. Le risulta che la Società sia in regola con i pagamenti pregressi?
RISPOSTA: Non lo so. Sicuramente sarà a conoscenza il Dott. INFANTINO all’Ufficio Finanziario. Ritengo comunque sia tutto in regola.
DOMANDA: L’atto di concessione del 2099 all’art. 13 stabiliva che il contratto “non può essere ceduto nemmeno parzialmente ed è fatto divieto altresì di concedere in subappalto anche una sola delle prestazioni.” Le risulta che in passato o all’attualità la ditta Pubbliemme abbia ceduto a terzi o subappaltato il servizio di gestione degli impianti pubblicitari?
RISPOSTA: Non mi risulta assolutamente. La PUBBLIEMME ha sempre svolto direttamente il servizio.
DOMANDA: In seguito alla nota avente per oggetto: “Società Publidei”. Richiesta di chiarimenti del Comune di Rende”, a firma del Dirigente Antonio INFANTINO – che si allega in copia e che viene mostrata alla S.V. – è a conoscenza dell’eventuale riscontro fornito dalla società o di eventuali provvedimenti assunti dal Comune?
RISPOSTA: Assolutamente no. Non conosco nemmeno cosa sia la Società PUBLIDEI.
DOMANDA: Con riferimento agli impianti indicati nell’allegato elenco, composto di nr. 42 pagine e contenente fotografie di cartelloni pubblicitari sparsi in varie località del Comune di Rende (CS) sa dire a chi è riferibile il servizio pubblicitario e se per l’anno 2022 risultino corrisposti somme a titolo di canone?
RISPOSTA: Gli impianti che mi mostrate fotografati nel documento a me sottoposto mi risultano spazi pubblicitari in parte gestiti dalla PUBBLIEMME. I pannelli più grandi 6 metri per 3 metri, sono gestiti dalla PUBBLIEMME, mentre alcuni di quelli più piccoli, per esempio vedo i pannelli vicini al campo sportivo Marco Lorenzon di via Ciro Menotti, affissi al muro di cinta dello stadio, questi sono gestiti direttamente dal Comune, attraverso la MAGGIOLI. Mi riferisco in particolare alla foto indicata come “6X3 – Rende – Cimasa 4” e “Via Ciro Menotti fronte civ. 46”… Non vorrei tuttavia sbagliarmi perché osservo che nella foto effettivamente risulta presente il logo “PUBBLIEMME”. Per quanto riguarda i canoni per la concessione del servizio non sono a conoscenza se gli stessi siano stati corrisposti. Ritengo di si poiché diversamente ne sarei stato interessato.
DOMANDA: È a conoscenza se nel territorio di Rende (CS), la società “GENESIS s.r.l.” gestisce spazi pubblicitari?
RISPOSTA: Non so cosa sia la società GENESIS.