Rende. Tra gli arrestati c’è anche Ariosto Artese, il “vicesindaco ombra” di Marcello Mazzetta

A Cosenza ma anche in tutta la Calabria la notizia del giorno è rappresentata dal maxi blitz di Gratteri, che ha sgominato la banda massomafiosa che aveva in mano soprattutto la città di Rende. Il lavoro svolto dagli investigatori è stato capillare: i boss cosentini e rendesi sono stati “spiati” per mesi, con microspie, pedinamenti, videofilmati. Una “cimice” è stata inserita persino nel salotto di casa del capobastone Francesco Patitucci. I pm guidati da Nicola Gratteri hanno pure ricostruito tutta la presunta rete economica delle cosche, individuando ditte e prestanome e monitorando a distanza spostamenti e consegne di denaro. Tra le persone arrestate figurano pure quattro donne e l’imprenditore Ariosto Artese, fratello dell’assessore di Rende Annamaria (che era il sindaco designato per il 2024…) e segretario cittadino del Pd. Tutti a Rende, ormai da anni, affermavano con cognizione di causa che Ariosto Artese fosse a tutti gli effetti il “vicesindaco ombra” attraverso la sorellina del sindaco Mazzetta. Importante a riscontro delle attività tra investigative pure l’apporto fornito dai collaboratori di giustizia Daniele Lamanna, Adolfo Foggetti, Franco Pino, Anna Palmieri, Celestino Abbruzzese, Giuseppe Zaffonte, Mattia Pulicanò.

L’imprenditore Briguori era il “braccio economico” del gruppo

Sott’inchiesta nella veste di presunto braccio economico del gruppo riconducibile a Roberto Porcaro figura l’imprenditore dell’Alto Tirreno cosentino Agostino Briguori, soprannominato “Berlusconi”.