“Repressione, vittimismo e ipocrisia: il volto della destra dalle università al governo”

*Repressione, vittimismo e ipocrisia: il volto della destra dalle università al governo*
Nelle ultime ore molti giornali della destra fascista, razzista, xenofoba, omofoba e misogina, coerentemente con il loro tipico modus operandi, cercano di far passare il carnefice per la vittima, mentre chi segnala e controbatte alla violenza propagata dalle loro narrazioni viene additato come censore o, peggio ancora, viene accusato di essere poco avvezzo alla “libertà di espressione”.
Ciò a cui stiamo facendo riferimento sono le reazioni conseguenti al post pubblicato sui social dal professore Spartaco Pupo –docente del Dispes all’Università della Calabria– in occasione dell’8 marzo: il docente, dopo aver rivolto “auguri sinceri a tutte”, riporta le parole del filosofo David Hume, parole che farebbero rabbrividire chiunque avesse un minimo di sensibilità e consapevolezza di quello che significa subire vessazioni, violenze e sopraffazioni fondate sul “genere”, sulla “razza” e sull’estrazione sociale.
Il testo che il docente pensa bene di divulgare, con un certo tempismo, afferma la superiorità morale e fisica dell’uomo rispetto alla donna, del popolo civile, nel quale gli uomini possono “dimostrare la loro autorità in modo più generoso, se non meno evidente […]”, rispetto ai popoli barbari, dove la superiorità maschile è invece ostentata.
Al di là delle questioni semantiche e dottrinarie, quello che ci preme sottolineare è che È GIUSTO ADDITARE I VIOLENTI DI ESSERE VIOLENTI, I MISOGINI DI ESSERE MISOGINI E I RAZZISTI DI ESSERE RAZZISTI. Se così non fosse, se si potessero rispolverare teorie fondate sulla normalizzazione del dominio maschile e occidentale senza che possano essere mosse delle critiche, ebbene questo significherebbe cedere il passo silentemente alla violenza implicita ed esplicita della destra peggiore che in questo periodo di crisi prova a ricostruirsi legittimità servendosi di tale retorica vittimistica.
Che sia chiaro: non vi è alcun bisogno di difendere David Hume, giacché non intendiamo censurare il filosofo, né boicottare o impedire lo studio e la circolazione delle sue opere, contrariamente a quanto si vuol far credere.
Se, dunque, una parte della classe politica regionale non ha perso occasione di ergere le barricate a difesa del loro camerata, noi riteniamo non si possa rimanere in silenzio di fronte a queste azioni, le ennesime che tracciano un filo rosso tra violenza esercitata e vittimismo rivendicato.
“Verso e oltre l’8 Marzo” non può essere un semplice slogan, ma una prospettiva di lotta da praticare nella quotidianità contro l’ipocrisia, le bugie, le narrazioni e le politiche che ancora oggi producono soprusi e violenze di ogni sorta!
Praxis Coordinamento Universitario