Rischio idrogeologico, perché la legge regionale è ferma da 5 mesi? (di Gianni Colistro)

E’ auspicabile che il presidente della Regione Oliverio, in virtù dei poteri che glielo consentono, solleciti la conversione in legge delle “Norme urgenti in materia di gestione e manutenzione dei corsi d’acqua finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico”.

Proposta da Franco Sergio e Orlandino Greco con la supervisione del geologo, Paolo Cappadona, la proposta di legge vaga tra una commissione e l’altra ormai da diversi mesi (ben cinque). Evidentemente si temporeggia su un argomento delicatissimo e di gran rilievo.

Una legge che potrebbe dare alla Calabria una svolta importante. In primo luogo, la realizzazione delle opere di manutenzione sia ordinaria che straordinaria per le esondazioni e e quindi per squilibri ambientali.

In secundis, si potrebbe iniziare un discorso molto ma molto serio sulla sporcizia dei nostri mari. Responsabilizzando i sindaci delle località balneari per ottemperare con serietà e continuità alla pulizia dei fiumi, dei torrenti e di tutti quei corsi d’acqua, che terminano la loro corsa nel mare stracolmi di sporcizia. Con grave nocumento per la balneazione.

Con questa legge, inoltre, si potrebbe, dopo aver dato il via alla manutenzione e alla gestione degli alvei fluviali, pensare a rilanciare alla grande quei 745 km di costa che ci appartengono, che sono un tesoro nascosto e che nessuno, dico nessuno, ha mai pensato a sfruttare convenientemente. Esso creerebbe tantissimi posti di lavoro. Ma riusciranno i nostri politici a capirlo? Staremo a vedere. Io, forse perché sono un credulone, nutro ancora speranze!

Gianni Colistro