Rossano, la longa manus degli Occhiuto sul Centro ANMI di sanità privata

Gentile Sig. Carchidi,

seguo ormai da tempo il suo giornalismo d’inchiesta su Iacchitè, spero voglia prendere in attenzione questa mia segnalazione.
Da alcuni anni, ormai, a Rossano si è affacciato, dapprima timidamente, ma ormai con imponenza, un centro diagnostico, radiologico, riabilitativo ecc. (o se preferite centro di servizi sanitari) denominato “ANMI ” (ovviamente convenzionato, e ci mancherebbe altro !).
Ecco, io mi chiedo e le chiedo: chi c’è dietro questa bella sigla?
No, perché, mentre il reparto di radiologia, tra un po’ non farà neanche più gli esami basilari, per non parlare della risonanza magnetica acquistata nel 2011 e mai messa in funzione, in questo centro tutto è fattibile e possibile e si vocifera che tra un po’ faranno anche le risonanze.
Sarà per questo che nella struttura pubblica non la si mette in funzione ? Bah !!!
Confido molto nella sua attività spulciatrice asettica per appurarne un po’ di più.
Lettera firmata
Avevamo promesso al signore che ci ha inviato questa lettera qualche tempo fa di indagare su questo business della sanità privata a Rossano che ormai dà sempre di più nell’occhio e insospettisce la gente onesta.
Bene, oggi siamo in grado di rispondere al signore e presentargli i risultati di un’inchiesta nella quale, com’era facilmente intuibile, sono coinvolti i (soliti) politici corrotti.

Partiamo dalla denominazione di questo centro di servizi sanitari che ormai ha il monopolio di tutte le prestazioni.

ANMI sta per Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi, con sede legale in Cosenza, Via Monte San Michele 13 (in pieno centro: è una traversa di corso Mazzini).

La sede dell'ANMI di Rossano
La sede dell’ANMI di Rossano

Il presidente (praticamente da SEMPRE) è il dottore Eugenio Di Tommaso, ex potente dirigente dell’allora USL di Cosenza, cresciuto alla corte dell’ex senatore ed ex presidente Sorical Geppino Camo e diventato nel tempo sodale (e anche socio per il tramite del figlio Michele Di Tommaso, legale rappresentante del Centro di servizi sanitari) del deputato berlusconiano Roberto Occhiuto e di un personaggio a noi ben noto come Carmine Potestio, ex capo gabinetto del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e famoso intrallazzatore nonchè fratello di un noto esponente della criminalità organizzata cittadina (è imparentato per via della moglie col boss Ettore Lanzino).

La struttura ANMI di Rossano Calabro (ubicata in viale Sant’Angelo), che ha una mole di lavoro impressionante e che, come ci scriveva il signore che ha sollevato il caso, ormai fa anche le risonanze al posto dell’ospedale, ha persino una succursale a Cosenza (traversa sede Guardia di Finanza, su viale Cosmai) accreditata col sistema sanitario nazionale pubblico.

Come dite? Perché un’associazione che dovrebbe tutelare i mutilati e gli invalidi civili dev’essere accreditata col sistema pubblico? Ma ormai lo sanno tutti: i politici e i loro prestanome o sodali hanno un chiodo fisso, che è quello di affossare la sanità pubblica per favorire ed arricchire sfacciatamente quella privata. Gli Occhiuto, a parole, accusano Palla Palla e i Cinghiali di svolgere questo “giochino” ma in realtà lo fanno anche loro. Eccome se lo fanno.

Da sinistra: Piercarlo Chiappetta, Roberto Occhiuto, Carmine Potestio e Carmine Vizza
Da sinistra: Piercarlo Chiappetta, Roberto Occhiuto, Carmine Potestio e Carmine Vizza

Il Centro ANMI di Rossano, come accennavamo, è retto dal Dott. Michele Di Tommaso, figlio di Eugenio (che continua a presidiare giornalmente la sede di Cosenza, ove presta la sua attività la nuora, moglie di Michele, sig.ra Ortenzia Bianco, di fatto stipendiata dal suocero!), che ha come soci Roberto Occhiuto (presente all’interno degli assetti societari con un suo prestanome) e Carmine Potestio (è probabile che di recente anche questi abbia trasferito le sue quote ad un prestanome).

Capirete bene, cari lettori, come anche questa vicenda dell’ANMI altro non è che una delle tante porcherie portate avanti dalla famiglia Occhiuto (Roberto e Mario) con la complicità dei soliti portaborse e prestanomi. Si specula addirittura su mutilati ed invalidi civili per fare business e fare soldi. Veramente abominevoli questi personaggi che continuano a mostrare due facce: quella “pulita” di chi blatera di fare politica fuori dal “sistema” (ccuri cazzi!) e quella “sporca” che invece è il loro vero volto.

Finirà mai questo stato di cose?
E’ da presumere di NO, non solo per l’omertà e le complicità che ormai in Calabria (ad eccezione della città e della provincia di Reggio Calabria, dove c’è un procuratore che fa il suo dovere) appartengono a chi detiene il potere, ma anche e soprattuto perchè ancora c’è qualcuno che pensa di proporre i fratelli Occhiuto come il nuovo che avanza.

Pensate un po’ come siamo combinati: ora gli Occhiuto sono entrati anche negli affari della sanità. Non abbiamo più speranze.