Sanità: la lista nera del Cinghiale, le nomine di Madame Fifì e gli Intoccabili

Le forti alchimie tra politica e massoneria, che hanno individuato e nominato Raffaele Mauro quale direttore generale dell’Asp di Cosenza, ora sono all’opera per le nomine del direttore sanitario e del direttore amministrativo.

Sebbene questa sia una prerogativa del direttore generale, all’Asp di Cosenza le nomine le effettua la “malapolitica” che, con i chiari di luna di questi giorni, non esclude pure l’azzeramento dei direttori dei Distretti Sanitari e degli Ospedali.

In vista di questi cambi al vertice, tutta quella materia che fluttua da destra a sinistra è alla disperata ricerca di una collocazione di potere. Parliamo di donne e uomini che, pur sapendo di non contare nulla e di dover ratificare ciò che altri decidono, si stanno attivando per ottenere un posto al sole e poco conta se debbano prostituirsi.

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In realtà le scelte saranno fatte da Enza e Tonino, che i nostri lettori conoscono meglio come Madame Fifì e il Cinghiale. Sono loro che, dopo aver tramato per lunghi anni sottobanco, adesso stanno facendo le prove generali del matrimonio che sarà celebrato alla tornata amministrativa per il Comune di Cosenza.  

L’accordo tra la chiaroveggente e l’animale è chiaro e semplice. Tonino fa l’elenco di chi non deve essere nominato, in pratica pone veti su chi non si è mai piegato al suo credo mentre Enza sceglie tra i restanti nominativi del corposo elenco il direttore amministrativo e quello sanitario.

Noi abbiamo l’elenco dei dirigenti che non si sono mai piegati e quindi per nulla graditi a Tonino, tra questi ci sono Salvatore De Paola, Marcello Perrelli, Vincenzo Cesareo, Pasquale Petrucci,  Mario Marino,. Filomena Panno, Carmela Cortese e pochi altri meno noti.

Tutta gente con titoli e professionalità ampiamente riconosciute, che non sarà presa in considerazione, anzi è già scartata per le future nomine. Questi dirigenti non offrono garanzie al Cinghiale.

Nicola Buoncristiano
Nicola Buoncristiano

Dell’elenco, in un paragrafo a se, fanno parte anche gli intoccabili, cioè chi gode dell’immunità e della fiducia del cinghiale. Questi sono il condannato Remigio Magnelli, l’illegittimo 15 septies Gennaro Sosto, Nicola Buoncristiano e l’estensore delle lettere di assunzione dei 133 falsi precari il famigerato Antonio Perri.  

Questi galantuomini per ordine di Tonino non solo non si toccano, ma debbono restare al posto di comando perché affidabili e perché offrono ampie garanzia per gli affari sporchi del Cinghiale. E poco conta se Raffaele Mauro, che trascorre più giorni al dipartimento a Catanzaro a prendere ordini che in sede a riorganizzare gli uffici, si gioca la faccia e l’onore.

Questo punto è stato ampiamente discusso durante una riunione tra Tonino e Mauro il giorno dopo la nomina. Praticamente il neo direttore generale si è già “mbruscinatu” ai piedi del Cinghiale.

Chi invece in questo momento viene utilizzato come referente sanitario e referente amministrativo (Carlo Baldini e Pietro Filippo ai quali viene concessa una breve parentesi di gloria), molto presto saranno accantonati come si fa con i profilattici usati, seppur ritenuti affidabili a prostituirsi, perché considerati scarsamente dotati e per niente sostenuti da adeguata capacità. Un giorno di gloria val bene una messa…