Sars-Cov-2. Le macerie dell’inadeguatezza umana

SARS-CoV-2 le macerie dell’inadeguatezza umana

di Leonardo Lupacchini

Il virus esiste ed è presente, in quanto virus non è visibile, ma dovremo imparare a conviverci.
Purtroppo la nostra specie non è mai pronta a reagire agli eventi naturali, ci troviamo sempre impreparati, perché dall’alto della nostra saccenza ci riteniamo invulnerabili.
Altro conto sono le opinabili misure che fino a qui sono state prese:

1. Vietare che fossero fatte le autopsie, cosa gravissima, in quanto fino alla metà di aprile si è intervenuti dando ossigeno a dei polmoni devastati da micro trombi, con il conseguente aggravarsi dei danni.
2. Un’iniziale sottovalutazione del pericolo, si lasciò festeggiare il carnevale ed eventi di aggregazione per oltre 15 giorni dall’ingresso in patria del virus.
3. Abbiamo assistito a teatrini di “scienziati”, che invece di presentarsi al pubblico con i sani dubbi, che attanagliano la mente di un ricercatore, che deve risolvere un problema mai affrontato, si riempivano la bocca di frasi fatte con una sicumera che di sicuro non si addice ad un vero Scienziato, infatti puntualmente si è dovuta cambiare versione secondo come girava il vento.
4. I media hanno avvallato tesi quali, aspetti positivi di fumo, alcool e cannabis, e indicato i calvi e/o coloro che avevano il dito indice più lungo dell’anulare come soggetti più a rischio di infezione.
5. Sono stati chiusi e buttata la chiave luoghi di cultura, Scuole, Teatri, Biblioteche dove un certo distanziamento si poteva effettuare, ma si è aperto subito alle discoteche e ai mezzi pubblici.
6. Sono stati promessi miserabili 100 o 600 euro che il più delle volte con scuse inaccettabili non sono mai stati dati.
7. In 2 mesi di totale chiusura di un paese, non si è provveduto a sistemare le numerose opere pubbliche che ne richiedevano bisogno, quali strade o scuole, ma il 4 maggio si è subito usciti ad effetto elargendo i 500 euro di rimborso per bici e monopattini, che in città sovraffollate di buche e automobili e prive di una misera pista ciclabile che nei rari casi se esiste finisce in qualche rovo, fiume o latrina. Si sono trasformati in 500 euro ben investiti nel senso letterale del termine.
8. Quando la sanità era alla deriva e si dibatteva degli sprechi, si chiedevano con messaggi pubblicitari di fare uno sforzo di solidarietà e donare alla protezione civile o alla sanità i nostri soldi, quelli che non ci vengono estorti, già, dalle tasse. Bene in quella fase la CONSIP faceva un bando per 4000 respiratori con discutibili atti contrattuali con i fornitori, ventilatori che non sarebbero mai arrivati in tempo e che abbiamo comprato per non usare, in quanto poi si sono fatte le autopsie e si è capito che potevano essere la causa più che la soluzione del problema. E in questo bailame si donavano a 80 euro all’anno 8000 m2 di terreno dell’ospedale di Gerace al procuratore Nicola Gratteri.

In questo macello generale anche per quanto riguarda i negazionisti, termine mediatico, o meglio coloro che non accettano un imposizione di regole equivoche e autoritarie non possono considerarsi assolti o assolvibili, in quanto al momento l’unica garanzia dall’evitare il contagio è il distanziamento e queste terribili mascherine, perché cari miei se io inconsapevole di essere positivo o meno metto una mascherina FFP1 lo faccio per evitare il vostro contagio a causa mia, ma se voi menefreghisti invece non la mettete.
1. Venite ad infettarmi perché io proteggo voi e voi ve ne fregate di me.
2. Cosa molto peggiore non usciremo mai da sto eccidio di numeri e che ogni sera ci propinano e lasceremo in mano ad un governo che ha già dimostrato in svariate occasioni la propria inefficenza e alle Task-Force, nuovo organo governativo, la possibilità di decidere (malissimo) delle nostre vite, mantenendo in eterno lo stato di emergenza.
Quindi l’essere stufi è qualcosa di pienamente legittimo, considerati i numeri del contagio, ma il reagire da impulsivi, diventa un boomerang contro noi stessi.

Nelle tenebre della ragione, si annidano i più lugubri pensieri di disfacimento tissutale del vivere civile.
Inciviltà appare roboante e disturbante all’occhio allenato da esperienza e cultura.
Altrettanto disgraziati son gli uomini che lottano per restituire la vista alle moltitudini annebbiate da ignoranza e ingordigia di narrar ciò che non sanno.
Nel nero una luce abbiamo accesa e sempre più candele aspettiamo che si accendano, perché dalla caverna prima o poi i ciechi dovranno uscire.
Troppo bello è ciò che si cela al di fuori dell’ignoranza, ma troppo audace per l’umanità mediocre si rivela liberarsi dall’ignavia fagocitante.
Le mie parole al vento son per chi non ha mezzi per capire.
La chiave posso offrire il suo nome coscienza critica la sua conquista si ha con la fame di cultura e dell’indagare a fondo le questioni.
La strada per crescere non l’insulto, bensì il dialogo e confronto dell’umano pensiero.