Scalea, “Re Nudo”: anche Di Natale e Zuccarelli nelle carte dell’inchiesta

di Saverio Di Giorno

Non si finisce più. Pare davvero non mancare nessuno all’appello tra indagati, sospettati, identificati o coinvolti in altra maniera nell’ambito dell’inchiesta “Re Nudo” condotta in tandem dalla Dda di Catanzaro e dalla procura di Paola. Altro nome a finire tra le carte è quello del consigliere regionale eletto nel centrosinistra nonché genero di Mario Pirillo e presidente del Consiglio comunale di Paola Graziano Di Natale, che comunque non figura tra gli indagati. Il suo nome rimbalza tra il solito Mario Russo e Ottorino Zuccarelli (questo indagato), deus ex machina delle invalidità civili all’Asp di Cosenza, elemento di spicco del clan “sanitario” di Palla Palla e Nicola Adamo.

Zuccarelli, dall’alto del suo potere, dice a Russo: “A te ti mettiamo su Paola però eh…”

Russo: “No su Diamante (…) e perché?”…

Stanno discutendo per un incarico che riguarda la trasportabilità di una persona. Il Russo, che fino a prova contraria è anche un medico (!), avrebbe dovuto effettuare la visita. L’anno di riferimento è il 2016. Zuccarelli fa delle “pressioni” su Russo perché esprima il giudizio. Questo descrivono gli inquirenti. Russo, però, come si legge dallo stralcio delle intercettazioni, non vuole muoversi dalla comfort-zone o almeno pare. Questa storia della possibilità di essere trasferito non gli piace e cerca di capire qualcosa in più telefonando ad amici e colleghi.

Russo in realtà ha una sua teoria messa nero su bianco dalla procura. Zuccarelli vorrebbe trasferirlo solo per chiedergli una “cortesia” su una questione che interessava il genero di Mario Pirillo, ossia Graziano Di Natale (all’epoca Presidente facente funzioni della Provincia di Cosenza). Di Natale era anche avvocato difensore e sempre secondo Russo si sarebbe addirittura vantato che lui avrebbe giudicato il suo assistito intrasportabile. Un favore insomma.

In ogni caso nel momento di pronunciare il giudizio sulla trasportabilità o meno Russo rimette tutto al giudice chiosando “figurati se faccio un favore a Di Natale”. Un particolare non da poco che magari non ha grande rilievo processuale (Di Natale non risulta indagato, ma sospettato del delitto e mandante occulto dell’operato), ma utilissimo a capire come si esplicano le dinamiche di potere e come sono concepite negli uffici.

Ottorino Zuccarelli non è certo un nome nuovo negli ambienti della malapolitica e della malasanità cosentina. Ex sindaco di San Fili e consigliere provinciale, vicino all’ex governatore Oliverio, ma soprattutto condannato nell’operazione Ippocrate, un’indagine su falsi invalidi e furbetti del cartellino. Nell’inchiesta era finito anche Pietro Filippo (cognato del magistrato infedele Luberto, ex presidente del consiglio comunale di Cosenza e numero uno assoluto in tema di furbetti, e non solo del cartellino, più volte bersaglio de Le Iene). Nonostante queste disavventure – per usare un eufemismo -, Zuccarelli ha continuato a “lavorare”, nel 2016 viene portato da Raffaele Mauro a Rossano e due anni dopo ad Acri, ma queste sono vecchie storie …. Tanto per inquadrare le reti di relazione. Giusto come promemoria: in quell’inchiesta Ippocrate c’era anche Ippolito Spagnuolo, il fratello dell’attuale procuratore capo di Cosenza. Sempre per ricordare che la malasanità spesso, come si è detto, è un problema di malagiustizia e bisogna sempre far attenzione a chi firma le inchieste.