Serie C, il Rende dei miracoli che premia la cosentinità

Il dg Ciardullo e mister Trocini

Il Rende è quel guardarsi semplicemente intorno.

A molti non è sfuggito che tra i connotati più rilevanti del Rende dei miracoli vi sia la cosentinità.
Nel senso che i successi sportivi degli ultimi anni in casa Rende, coronati dalla promozione della stagione scorsa e dalla splendida annata in corso, portano la firma di tanti calciatori di Cosenza e provincia. Evidentemente sfuggiti a osservatori e addetti ai lavori del Cosenza Calcio, il continuo avvicendamento dei quali (un direttore sportivo all’anno…) procura con ogni evidenza più di una defaillance e che si sono ritrovati a fare le fortune di un Rende che non sembra, di contro, per nulla distratto.

Peraltro molti dei calciatori della provincia di Cosenza che militano nel Rende, hanno indossato negli anni addietro la casacca rossoblù. Come a dire: a volte si è distratti al quadrato. Così come si è stati “distratti” per il direttore generale Giovanni Ciardullo, per mister Brunello Trocini e per il preparatore atletico Michele Bruni, che hanno addirittura fatto parte del progetto del settore giovanile di Stefano Fiore nel Cosenza Calcio della prima era Guarascio e sono stati lasciati andare incredibilmente via.

Mattia Sanzone

Il Rende che chiudeva la stagione 2015-16 aveva già nelle sue file i cosentini Valentino Azzinnaro, attaccante classe 96, e il centrocampista Gaetano Falbo classe 97, già del Cosenza (che beninteso non hanno avuto molta fortuna con il Rende avendo giocato meno di tanti altri), ma soprattutto il difensore Mattia Sanzone (97), di Cerisano, forse uno dei migliori centrali di tutta la Serie C, cresciuto prima con Ciccio Marino e poi con la Pro Cosenza del presidente Perciavalle e di mister Franzese.

Orlando Viteritti

Per non parlare del portiere Giuseppe De Brasi (95), cresciuto tra i Giovanissimi del Cosenza all’epoca di Massimo Mirabelli e poi lasciato andare via da chi prese il suo posto. Dell’esterno Orlando Viteritti (94), da Acri, ieri in gol contro il Cosenza, che dalle giovanili rossoblù era stato mandato addirittura nel campionato d’Eccellenza. Del mediano Matteo Boscaglia (96), da San Vincenzo La Costa, che dopo aver esordito con i ragazzi rossoblù è passato subito al Rende e dopo un campionato con la Luzzese è diventato uno dei punti forza della squadra biancorossa. Del difensore Antonio Crispino (94), da Rose, già del Cosenza, anche lui nella stagione 2015-16 nella Promozione calabrese con la Luzzese e da allora grande risorsa del Rende dei cosentini.

Matteo Boscaglia,

Di Cosenza, e già del Cosenza, sono Giuseppe Piromallo (93) e Paride Marchio (91). Li citiamo anche se non sono più giovanissimi ma su di loro, e con grande fiuto, il Rende puntò già un po’ di anni fa quando ancora lo erano. Per entrambi infatti i campionati alla corte di Trocini sono già sei.

Paride Marchio

La storia di Paride Marchio, che ha superato ormai da tempo il traguardo delle cento partite col Rende è, poi, emblematica di come si possa essere inutili orpelli in un contesto (praticamente una stagione intera in tribuna quando faceva parte dell’organico del San Vito) e protagonisti assoluti al Lorenzon.

Le “ciliegine” sulla torta poi sono altri due ragazzi della provincia.

FOTO ANDREA ROSITO CALABRIASPORT24

Domenico Franco da Castrovillari. Centrocampista del 92, dopo aver giocato con la Primavera del Chievo e la Salernitama, ha girovagato per i campi del Sud (Pagani, Aversa, Messina, persino Roccella e infine Monopoli) prima di trovare la sua giusta dimensione a Rende.

Francesco Vivacqua da Spezzano della Sila. Attaccante del 94, rivelatosi come Sanzone nella Pro Cosenza, passato importante nelle giovanili della Lazio, cartellinato a dicembre 2016, si è imposto per professionalità e spietatezza sotto porta.

E mentre a Cosenza si inventano parabole strane all’interno di dinamiche societarie ancor più incomprensibili, Rende insegna come si può far calcio vero guardandosi semplicemente intorno. CHAPEAU…