Sibari, Canale degli Stombi: tutti i responsabili del disastro

Protesta ai Laghi di Sibari

Manifestazione di protesta ai laghi di Sibari, stamattina. Centinaia di persone esasperate dall’insabbiamento perpetuo del canale degli Stombi, indignate per l’immobilismo istituzionale, sono scese in piazza. A capo della protesta, Luciano Miranda, Presidente dell’Associazione Laghi di Sibari con sede in Cassano allo Ionio.

Chiare le motivazioni dell’iniziativa pubblica di oggi.

“Il Centro Nautico Laghi di Sibari è stato realizzato giusta convenzione rilasciata dal Comune di Cassano allo Ionio nel 1976, in seguito alla richiesta di lottizzazione di aree paludose da parte dell’ing. Furlanis (imprenditore veneziano e titolare della soc. Casa Bianca SpA). La lottizzazione prevedeva la possibilità di sfruttamento della bocca a mare dello Stombi come bocca di porto per poi utilizzare le acque interne, costituite dai Laghi di Sibari, come porto turistico”. Sin dalla sua nascita i Laghi di Sibari (che hanno ospitato al suo interno, con insediamenti a terra e con ormeggio, Carabinieri, Capitaneria, Guardia di Finanza, ecc.) hanno utilizzato il Canale degli Stombi per uscire a mare”. Oggi il Canale degli Stombi non consente ai natanti di entrare ed uscire dai Laghi di Sibari a causa dell’insabbiamento, fenomeno che si è ripetuto annualmente negli ultimi 15 anni, e nonostante l’utilizzo di notevoli risorse economiche regionali (sembrerebbe circa 1 milione di euro) non si è ancora riusciti a trovare una soluzione definitiva.

Purtroppo – si legge in una nota dell’Associazione – la Regione Calabria (Presidente Oliverio), il Comune di Cassano allo Ionio (sciolto per infiltrazione ed attualmente retto dalla Commissione Straordinaria composta dai Viceprefetto Muccio e Pacchiarotti e dalla dott.ssa Guida) e la Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro (Comandante Maddalena) non hanno posto in essere, ognuno per quanto di loro competenza, alcun provvedimento finalizzato all’apertura del Canale degli Stombi. Il Canale degli Stombi, ad oggi, è inutilizzabile dai natanti dei residenti ai Laghi di Sibari”.La responsabilità di tutto ciò è ascrivibile ai predetti enti e alla classe politica locale. Nell’ultimo incontro del 17/07/18 tenutosi presso la Prefettura di Cosenza, l’ing. Merante (funzionario regionale ai LL.PP. – 6° Dipartimento), in rappresentanza del Presidente Regionale Oliverio (almeno a suo dire), ha dichiarato pubblicamente che il Canale degli Stombi non poteva essere utilizzato per uscire a mare non rivestendo tale funzione in quanto era solo un collettore per il deflusso delle acque piovane.

Non è servito ricordare al predetto funzionario Merante che il Canale degli Stombi (che forse in origine aveva solo la funzione da lui indicata), dopo la “ristrutturazione” avvenuta all’incirca negli anni settanta e proprio per le modifiche alle caratteristiche strutturali (e cioè una larghezza di circa 40 mt ed una profondità di 3,5 mt), stava assolvendo alla funzione di “porto canale” da tantissimo tempo. Tra l’altro proprio la Regione Calabria (6° Dipartimento LL.PP. di cui il Merante fa parte) rilasciò il decorso 11/04/2005 al Comune di Cassano allo Ionio il “nulla osta idraulico relativo alla realizzazione degli interventi atti a garantire l’agibilità del collegamento a mare del porto turistico Laghi di Sibari attraverso il canale Stombi” (tale nulla osta è richiamato anche nell’ordinanza n.56/2005 emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Circondariale Marittimo di Corigliano Calabro, che si allega alla presente). “Quindi – prosegue la nota – l’affermazione dell’ing. Merante è stata assolutamente gratuita ed inveritiera andando ad acuire la confusione sul punto posta in essere anche dalla capitaneria. Per cui il Prefetto Tomao, a cui ci eravamo rivolti per ottenere un provvedimento urgente nel rispetto della legalità (che al momento mancava e manca tutt’ora perché non c’è nessuna autorità che fa rispettare l’ordinanza n.56/2005 a danno dei Laghi di Sibari), si è ben guardato dal pronunciarsi in merito alla faccenda, per cui la riunione si è conclusa con un nulla di fatto”.

 Le responsabilità della Commissione Straordinaria del Comune di Cassano allo Ionio non sono inferiori a quelle regionali. Nel 2015 il Comune di Cassano allo Ionio (a torto o a ragione, ma non è questa la sede in cui esprimersi sul punto) ha sottoscritto una convenzione, con scadenza al 04/07/2018, con il Consorzio di Bonifica affinché quest’ultimo ente provvedesse al dragaggio del Canale degli Stombi dietro un compenso di €.240.000,00. Il Comune di Cassano allo Ionio, con provvedimento del 22/11/2017 del Presidente della Repubblica, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa. In data 27/11/2017 si è insediata la Commissione Straordinaria (composta dai Viceprefetto dott. Mario Muccio, dott. Roberto Pacchiarotti e dalla dirigente di II^ fascia dott.ssa Rita Guida) a cui è stata affidata, giusto decreto del Prefetto Gianfranco Tomao di Cosenza, la provvisoria amministrazione del Comune.

Riuniti in comitato spontaneo, numerosi cittadini si sono offerti di incaricare, a spese proprie, una ditta specializzata per effettuare il dragaggio, sopportandone anche i costi pur di riaprire il canale al più presto. La soluzione proposta, oltre ad essere assolutamente a costo zero per l’Ente Comunale, era di zero impatto ambientale in quanto consisteva in un livellamento del fondale con spostamento della sabbia in immersione, utilizzando una draga a controllo remoto. Tale intervento manutentivo è riconducibile, per analogia, a quello degli spostamenti in ambito portuale dei sedimenti di cui all’art.2, comma 1, lett. f), del D. Lgs n.173/2016. L’art. 1, comma 2, prescrive che per tale categoria di lavori non è necessaria alcuna autorizzazione e/o caratterizzazione della sabbia. Nello stesso tempo è stato inoltrato alla Commissione Straordinaria un dettagliato progetto dell’intervento di manutenzione richiesto.

A tutt’oggi la Commissione Straordinaria non si è mai pronunciata nella richiesta formulata dal Presidente Luciano Miranda. Quindi, implicitamente, ha rifiutato la proposta di collaborazione. Ufficiosamente è emerso che la Commissione si è trincerata (almeno fino al 4 luglio, data di scadenza della predetta convenzione) dietro la convenzione sottoscritta nel 2015 con il Consorzio. Aspetto gravissimo perché la Commissione non ha posto in essere le necessarie azioni di vigilanza e controllo tali da verificare l’esatta esecuzione dei lavori di dragaggio nel rispetto della convenzione e delle norme di legge in materia (D. Lgs n.152/2006 art.183). In secondo luogo va evidenziato che il Comune di Cassano (ed oggi la Commissione Straordinaria) è tenuto a ripristinare il fondale e la larghezza del Canale degli Stombi, “a semplice segnalazione dell’Associazione Laghi di Sibari”, in virtù dell’accordo contenuto all’art.5 n.3 lett.a) del regolamento approvato con la già richiamata ordinanza n.56/2005, di cui forma parte integrante. Da quanto innanzi emergono le omissioni e violazioni commesse in passato dal Comune di Cassano allo Ionio ed attualmente dalla Commissione Straordinaria con tutte le conseguenze che ne derivano e che verranno illustrate a breve. La Commissione Straordinaria (che racchiude i poteri di Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale) è soggetta ad un controllo politico ma anche ad una valutazione, sul suo operato, del Ministero degli Interni (ed infine del Ministero dell’Economia).

Anche il Comandante Maddalena, riallacciandosi all’ing. Merante, ha affermato l’inesistenza del diritto degli utenti dei Laghi di Sibari ad utilizzare il Canale degli Stombi per uscire a mare, calpestando l’ordinanza n.56/2005, calpestando il codice della navigazione, calpestando i Laghi di Sibari. La responsabilità del comandante Maddalena (che si è opposto fermamente ed inspiegabilmente alla ripresa dei lavori di dragaggio) emerge dalla semplice lettura della più volte richiamata ordinanza n.56 emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Circondariale Marittimo di Corigliano Calabro, allegata alla presente.

Queste sono le responsabilità dei predetti Enti coinvolti nel più grande disastro della storia dei Laghi di Sibari, a cui non era mai arrivato neppure il peggior amministratore cassanese. Un disastro sottoposto agli occhi del mondo intero. Infatti, ai Laghi di Sibari, ci sono tanti stranieri proprietari di abitazioni con annesso posto barca che non sono potuti partire per le vacanze a causa dell’insabbiamento del canale. Tenere il Canale degli Stombi ancora chiuso a fine luglio sta comportando la fuga dei turisti (italiani e stranieri) che abitualmente frequentano il Laghi di Sibari. Quotidianamente le imbarcazioni stanno uscendo dai Laghi di Sibari via terra (invece che via mare, come dovrebbe essere per un porto turistico) con totale disinteresse di chi dovrebbe tutelare il territorio e programmarne lo sviluppo.

Ciò comporta un collasso dell’economia a cominciare dal distributore di benzina che è stato costretto a chiudere per mancanza di barche, nonché dei due cantieri nautici esistenti (i cui dipendenti stanno per essere licenziati). Così come stanno chiudendo i battenti alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, supermercati presenti all’interno dei Laghi di Sibari.La flessione economica si estende, poi, a tutte le altre realtà, quali i fittuari di abitazioni nonché gli operatori turistici ed i ledi balneari. Il canale chiuso non consente ai pescatori di professione di “ricoverare” le loro unità navali presso i cantieri nautici all’interno dei Laghi nel periodo di fermo biologico, sempre con gravissimi danni anche al settore pesca.

Inoltre la chiusura del canale sta comportando l’eutrofizzazione delle acque interne ai Laghi di Sibari per cui la mancanza di adeguato ricambio e l’innalzamento della temperatura delle acque sta provocando la moria della fauna marittima presente nei Laghi tra cui anche una tartaruga avvistata di recente in estrema difficoltà”.