Sistema Rende, il TDL concede i domiciliari ad Adolfo D’Ambrosio

Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha disposto gli arresti domiciliari per Adolfo D’Ambrosio, che era stato colpito da misura cautelare in carcere il 23 marzo scorso nell’operazione della DDA di Catanzaro sul cosiddetto “Sistema Rende”.

Adolfo D’Ambrosio è il principale indagato, dal punto di vista dell’accordo con il lato criminale della vicenda. E’ accusato di varie ipotesi corruttive, sia proprie che elettorali, che dal 2002 arrivano sino al 2011. Egli avrebbe ottenuto favori per se e per la cosca per appoggiare tutti i politici sottoposti ad indagine.

Le ipotesi corruttive sono tutte aggravate dal metodo mafioso e dall’agevolazione del clan Lanzino, per la contestazione cautelare.

Tra le altre cose, è stata molto valorizzata la sua intercettazione in carcere, nella quale chiederebbe 100.000 euro per un ulteriore accordo politico – mafioso.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Cesare Badolato, ha cercato di dimostrare che tale accordo non c’era e che comunque non aveva nulla dei connotati mafiosi indicati.

Il risultato (ovvero la concessione degli arresti domiciliari) è stato comunque una modificazione in melius della cautela, che è comunque motivo di moderata soddisfazione per la difesa.

D’Ambrosio resta comunque in carcere per altri reati.