C’è grande attesa tra gli aficionados di Francesco De Gregori. Il suo tour estivo, inaugurato poco più di un mese fa alle Terme di Caracalla di Roma e dedicato ai suoi Greatest Hits approda domani sera, martedì 23 luglio, alla Summer Arena di Soverato, aprendo di fatto la rassegna 2019. Per la prima volta il cantautore si cimenta in un viaggio sinfonico dal vivo con un’orchestra di 40 elementi.
Francesco De Gregori come non l’avete mai ascoltato: i suoi greatest hits (e cult) per la prima volta sono accompagnati dal vivo da un’orchestra di 40 elementi (la Gaga Symphony Orchestra diretta dal giovane Simone Tonin), dallo Gnu Quartet e dalla sua band di lungo corso. Ed è tutt’altra musica. «E’ inevitabile che un musicista con 50 anni di carriera – ha avuto modo di affermare De Gregori – venga tentato dal suono dell’orchestra, perché produce armonie e aumenta le potenzialità dei brani».
In effetti riascoltandoli in questa veste inedita acquistano solennità e le emozioni si amplificano. Anche il cantautore stesso ne viene travolto: «Devo ammetterlo, questa voce nuova mi commuove».
Ed ecco la recensione di Vanity Fair del concerto di De Gregori alle Terme di Caracalla.
di Emanuele Bigi
Il pezzo strumentale Oh Venezia apre la sinfonia dei 22 brani in scaletta del De Gregori & Orchestra – Greatest Hits Live. Poi sale sul palco lui, “il principe”, gridano dagli spalti, di bianco vestito (senza il consueto cappello) che “spara” Generale, accompagnato dal suono leggiadro degli strumenti ad arco, mentre sullo sfondo si staglia lo scenario di Caracalla che muta di colore in base la gioco di luci e che funge da corollario emotivo. Ed è subito un colpo al cuore. La solennità raggiunge l’apice con Pablo, uno dei pezzi cult che raramente De Gregori propone dal vivo, ma in questo caso «ne guadagna in profondità», dice “il principe”, che con la Gaga Orchestra ha dovuto riadattare molti dei suoi pezzi.
«Le canzoni sono come dei figli che crescono e la musica è qualcosa di vivo, di liquido, non si può pensare che rimanga inalterata e ingessata – è convinto De Gregori – Non si può più proporre Rimmel come nel 1975. Non mi piace monumentalizzare il mio lavoro: sono un chitarrista coi calli sulle dita». E pensa a pizzicare le corde quando intona la ritmata Bufalo Bill che scalda le 4500 persone del pubblico, insieme a Vai in Africa, Celestino!, la ballata rock del cantautore del Folkstudio, e a Titanic.
La vena romantica si sprigiona con Sempre e per sempre, Cardiologia, Santa Lucia e La donna cannone, che De Gregori canta subito dopo aver chiesto il permesso di accendere una sigaretta. Tra un tiro e l’altro l’atmosfera si sublima: i violini e violoncelli dialogano con il suono leggiadro e quasi arcaico del flauto di Francesca Rapetti. Ecco dove “il principe” si emoziona. I brani di successi si danno il cambio con le rarità: Alice (la sua prima hit, arrivata ultima al Disco per l’estate) passa la mano a Pezzi di vetro, «che non è mai stata una hit perché – e arriva la frecciatina della serata di Francesco – le radio trasmettono solo musica di m…».
Sul finale De Gregori dedica I Can’t Help Falling in Love With You di Elvis al pubblico e a se stesso («Mi sono fatto un piccolo regalo: questa canzone me la faceva sempre ascoltare mio fratello quando ero ragazzino»), che canta insieme alle sue due “cocche”, così chiama le coriste. Poi concede l’imprescindibile Buonanotte Fiorellino e Rimmel, ora anche in chiave sinfonica. Il tour estivo proseguirà fino a settembre e toccherà altre location storiche (dal Teatro Antico di Taormina, alla palazzina Stupinigi a Torino, dall’Arena di Verona a piazza SS Annunziata a Firenze).